Chiara Lecca – Bigbigbubble
Per realizzare le proprie opere, sempre spiazzanti ed ironiche, Chiara Lecca (Modigliana, 1977) ricicla scarti animali.
Comunicato stampa
Banca di Romagna (c.so Garibaldi 1) presenta una personale di Chiara Lecca a cura di Marinella Paderni che inaugura il 2 ottobre, alle 18 e rimane allestita fino al 8 novembre.
Per realizzare le proprie opere, sempre spiazzanti ed ironiche, Chiara Lecca (Modigliana, 1977) ricicla scarti animali.
“In un’epoca contraddistinta dalla bellezza effimera, assoggettata all’economia dell’edonismo e del consumo, - spiega Marinella Paderni - schiava del desiderio narcisistico e della ricerca di corpi sempre più performanti ma artificiali, Chiara Lecca riflette sulla vanitas e sull’abuso della bellezza che spinge l’umanità ad andare oltre i limiti della natura per riprogrammare il proprio corpo e l’identità con una perdita importante di quell’atavico carattere animale che è l’essenza più autentica del nostro esistere nel mondo.
Nella sua personale faentina, l’artista presenta una serie di sculture e installazioni che esplorano le frontiere dell’ibridazione e dell’ingegneria genetica da una prospettiva teriomorfa inedita, con lo sguardo rivolto all’altro che vive in noi da sempre di cui spesso ci dimentichiamo - il nostro essere animale.
Pervaso da una sottile ironia, il suo lavoro si focalizza sull’animalità perduta, camuffata o rimossa da anni di cultura antropocentrica e tecnologica, che hanno generato un profondo senso di estraneità dell’uomo dal regno animale. Una condizione dimenticata ma non ancora perduta, che vive nel territorio psichico delle pulsioni più profonde e istintive, quello spazio nascosto dell’essere che Edgar Morin chiamava la “caverna interiore”, e che l’artista sublima in un omaggio toccante.
Consapevole di ciò che è stato smarrito, Chiara Lecca indaga un nuovo eterospecifico di uomo e animalità, facendo ricorso al mondo animale come materia e sostanza dell’opera d’arte, soggetto e oggetto di un processo di riavvicinamento simbolico di due anime divise e frammentate”.