Chloé Vanderstraeten / Patrick Bienert – Light Breath and Lines

Informazioni Evento

Luogo
IN VIA CLUVERIO OFFICINA
Via Cluverio, 7, Palermo, PA, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
21/11/2024

ore 18

Artisti
Chloé Vanderstraeten, Patrick Bienert
Generi
fotografia, arte contemporanea, personale

Le estetiche raffinate dell’artista Chloé Vanderstraeten e del fotografo Patrick Bienert dialogheranno all’interno dello spazio espositivo In via Cluverio, Officina a Palermo in un nuovo allestimento dal titolo “Light Breath and Lines”, a cura dI Josephine Flasseur, ideatrice e direttrice artistica della Galleria.

Comunicato stampa

PATRICK BIENERT / CHLOÉ VANDERSTRAETEN
“LIGHT BREATH AND LINES”
L'una dona la leggerezza dell'anima ai suoi organi immaginari assemblando e piegando fogli bianchi trasparenti, l'altro cerca il punto di sospensione nella rappresentazione del mondo che cattura in fotografia: paesaggi e persone alle quali offre un'ambientazione di luci e linee.
Le estetiche raffinate dell'artista Chloé Vanderstraeten e del fotografo Patrick Bienert dialogheranno dal 22 novembre all’interno dello spazio espositivo In via Cluverio, Officina a Palermo in un nuovo allestimento dal titolo “Light Breath and Lines”, a cura dI Josephine Flasseur, ideatrice e direttrice artistica della Galleria.
La mostra sarà inaugurata il 21 novembre alle ore 18 alla presenza dei due artisti e sarà visitabile fino all’11 gennaio 2025. Previsto anche un evento speciale: la performance, il 12 dicembre, del primo artista in residenza dell’Officina: Gabriel Levie che completerà l’esposizione ispirandosi alle opere in mostra e alle architetture dello Spazio espositivo

Di Patrick Bienert, artista tedesco residente in Francia, saranno esposti alcuni scatti del progetto realizzato in Armenia e raccolto nel libro “Armenia” di Edizioni Louis Vuitton. Una serie ancorata alla cultura e all'identità armena in relazione alla storia e al legame tra la terra e i suoi abitanti. In Via Cluverio Officina creerà un ponte ideale con Yerevan, la capitale dell’Armenia, dove le foto di Bienert saranno in mostra, nello stesso periodo, alla Galleria Nazionale.

Con i suoi scatti e la sua imponente delicatezza, Bienert sembra placare gli spazi che incontra. Asceta delle forme e dei materiali, esperto della linea, coglie il momento della scena, il soggetto nel suo espediente più semplice, la nudità dello sguardo, il sorriso a mezzitoni, gli orizzonti aperti, la gravità del bianco e nero. Ciò che emerge è l’identità di un popolo tenero e nostalgico in un territorio resiliente.

Il rigore architettonico incontra la raffinatezza degli orgami nelle opere di Chloé Vanderstaeten che reinventa l'anatomia del corpo umano dando vita ad un’intepretazione poetica delle forme degli organi: il respiro di un polmone sospeso, leggero come le ali di una farfalla, la complessità di una cellula aperta come un fiore di coccarda, l’epidermide ordinata con delicata precisione. Tutto immaginato dall'artista in uno spazio delimitato attraverso le pieghe e la superficie liscia di una carta dalla trasparenza immacolata. Le sue creazioni prendono la forma di una sfida alla materia, in contrasto alla storia industriale che ci ha trasformato, evocando la nostra fragilità fisica, ambientale e sociale.
“L’obiettivo della Galleria è mettere in dialogo l’estetica di artisti contemporanei italiani e francesi in un contesto europeo. - dice Josephine Flasseur - La prima mostra ha visto protagonisti due siciliani, adesso esporremo le opere di due artisti residenti a Parigi: lei francese, lui tedesco. La loro è un’arte che, attraverso discipline diverse, riesce a cogliere anche ciò che non si vede, linee e respiri della nostra contemporaneità”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PATRICK BIENERT

Patrick Bienert è un fotografo tedesco che vive a Parigi. Ha studiato fotografia alla Staatliche Lehranstalt für Fotografie di Monaco di Baviera. Sta lavorando a progetti a lungo termine nel campo della fotografia di ritratto, paesaggio e documentario. Documenta principalmente la cultura giovanile e la trasformazione ai confini dell'Europa orientale.
Nel 2017, Bienert ha pubblicato il libro Wake Up Nights, sulla cultura della vita notturna giovanile in Ucraina.
Nel gennaio 2020 ha pubblicato il libro East End of Europe, su una generazione pro-
europea in Georgia.

PREMI & RICONOSCIMENTI: Kolga Award 2020, East End of Europe, Shortlisted , Rovinj Photodays 2020, Clothing Trade, Grand Prix , Athens Photo Festival 2020, East End of Europe, Shortlisted Rovinj Photodays 2020, East End of Europe, Winner, Portrait Magnum Portfolio 2020, Independence March, Selected Tbilisi Photo Festival 2019, Clothing Trade, Public Award, Goethe Institute Tunisia 2018, Clothing Trade, Photography Grant
ESPOSIZIONI: Happy Springs, Window Fourteen Gallery, Geneva- 2024. If there ́s space I ́ll stay, if there ́s time I ́ll sing, Sheriff Gallery, Paris- 2023. Happy Springs, Sheriff Gallery, Paris-2023. Broken Symbolism, Space Gallery, Nizhny Tagil-2021. East End of Europe, Ofr Galerie, Paris- 2020. East End of Europe-Republic Square, Tbilisi-2019. Clothing trade, Tbilisi Photo Festival- Mushtaidi Park, Tbilisi- 2019. Paper Journal, Webber Gallery, London, Curated by Patricia Karallis-2018. Amphithéâtre de Carthage, Tunis-2018. Wake up Nights,Ngorongoro, Berlin-2018. Wake up Nights, Capitis Studios, Berlin, Curated by Nadine Barth-2018. Post Soviet Visions, Calvert 22 Foundation, London, Curated by Anastasiia Fedorova and Ekow Eshun- 2018. Wake up Nights, Store Studios, London -2017. Asmara, Deichtorhallen, Hamburg – 2015.

 

 

 

 

 

 

 

CHLOÉ VANDERSTRAETEN

Chloé Vanderstraeten è un'artista francese, vive e lavora a Parigi. Laureata alle Beaux-Arts de Paris e alle Arti Decorative in Immagine Stampata, ha partecipato a diverse mostre collettive, in particolare al CAC di Brétigny e alle Mains d'Oeuvres di Saint-Ouen con il collettivo di curatori Champs Magnétiques, e al Souffle de son souffle della Fondazione Vincent Van Gogh di Arles nel 2022.
Mostra personale: 2024 "Il corpo dispiegato", Ojalà, Parigi, (cur. Violette Morisseau), "Distracted Body", ADAGP Connection Grant, Kulturnetz, Brema (GER), 2019 "The Forms of the World", mostra personale, Galerie John Ferrère, Parigi
Collective Exhibitions: 2024 “Anni et Joseph Albers”, Fondation Boghossian / Villa Empain, Bruxelles (BEL), (cur. Julia Garimorth, Edouard Detaille), 2023 “Le bal du Rond-Point”, Galerie Bernard Jordan, Paris (cur. Alexandre Léger, Marine Pagès, José Maria Gonzalez), “Lunulae”, cyle 1, CAC Brétigny, Sainte-Genevière-des-Bois (cur. Thomas Maestro), “Gloire aux microbes”, Consulat Voltaire, Paris, (cur. Marie-Sarah Adenis), “Adverses”, festival de la bande-dessinée, Galerie Ladøn, Hambourg (GER), “Fahrenheit”, Galerie John Ferrère, Paris, “Pliable Plan”, Anni et Joseph Albers Foundation, Bethnay, Connecticut (USA), “Danser l’Espace”, CNES, Observatoire de l’Espace, Paris, “A wall of sugar”, Tour Orion, Montreuil (cur. collectif Nest), 2022 “Décorama”, Espace Voltaire, Paris (cur. César Kaci), “Félicità, Le milieu des choses”, Poush Manifesto, Aubervilliers ( cur. Thomas Fougeirol, Mélanie Bouteloup), “Souffler de son souffle”, Fondation Vincent Van Gogh, Arles (cur. Bice Curiger, Julia Marchand, Margaux Bonopera), “Mais pour me parcourir enlève tes souliers”, théâtre des expositions, Paris (cur. Violette Morisseau), 2021 “Ecoute voir”, théâtre des expositions, Paris (cur. Céline Furet), “Des soleils encore verts”, Bétonsalon, CAC Bretigny, Mains d’oeuvres, Paris (cur. Colletif Champs Magnétiques).

 

 

 

 

 

 

RESIDENZA
“Porterò tutù, ma non il disordine”
Una performance di
GABRIEL LEVIE
Vernissage: 12 Dicembre 2024. Visibile durante la durata della mostra

Gabriel Levie realizzerà una residenza di tre settimane In via Cluverio, Officina nei mesi di
novembre/dicembre. La sua presenza all'interno della mostra LIGHT BREATH AND
LINES sarà sulle punte, sui piedi e sulle mani, in latex, con creazioni che emergeranno qua e là dal terreno e dalle pareti, fino ad una positiva contaminazione dei locali all'interno della mostra.
Elementi plastici che evidenziano dettagli architettonici come tanti punti di riferimento e segni a delimitare la scena che verrà: un gioco, movimenti del corpo, una coreografia, che si impossessa dello spazio e lo trasforma in una sala per spettacoli dal vivo.