Christian Leperino – Landscapes of Memory
L’intento dell’artista è far dialogare archeologia classica e archeologia della metropoli, “sfondando” lo spazio chiuso della sala museale tramite la fuga prospettica dell’immagine dipinta.
Comunicato stampa
Il progetto espositivo di Christian Leperino si articola in due installazioni site specific, una nella Sala del Toro Farnese (21 - 28 giugno), l'altra nello Spazio Mostre del Servizio Educativo (21 giugno - 21 luglio).
Sala del Toro Farnese
All’origine dell'installazione – nata dalla riflessione sulla celebre affermazione di Sallustio, riferita ai miti greci, “Queste cose non avvennero mai, ma sono sempre” – è l’idea di far rivivere il mito di Dirce e la tensione drammatica del gruppo marmoreo del Toro Farnese nello scenario di una periferia contemporanea, attraverso un grande dipinto rappresentante un paesaggio urbano, che ricopre l'intera parete alle spalle della “montagna di marmo”.
L’intento dell'artista è far dialogare archeologia classica e archeologia della metropoli, “sfondando” lo spazio chiuso della sala museale tramite la fuga prospettica dell’immagine dipinta.
Se il paesaggio urbano diventa così il luogo in cui il complesso scultoreo e la memoria del mito si caricano di una nuova e ambigua vitalità, di converso, il confronto con la scultura antica e il suo carico secolare di memorie stratificate rende evidente la natura autentica di quel desolato paesaggio contemporaneo e il suo essere innanzitutto un paesaggio della memoria.
Spazio Mostre Servizio Educativo
Anche il progetto per lo Spazio Mostre trae origine dalla riflessione sulla memoria, e in particolare dall’intreccio tra archeologia classica, archeologia industriale e “archeologia privata”.
Punto di partenza per l'artista è stato il fascino evocativo dei depositi del Museo, luogo deputato a custodire e trasmettere al futuro la memoria collettiva, con quegli ambienti sotterranei dall'organizzazione articolata e rigorosa: centinaia di scaffali e cassette con reperti ordinati e catalogati, tracce materiali della storia e della storia della produzione artistica dell'umanità.
Un altro luogo della memoria è per l’artista la periferia Est di Napoli, dove, nei pressi del porto di Vigliena, c’è una grande e storica centrale termoelettrica dismessa. All’interno di quest’affascinante architettura industriale, macchinari, mobilio e utensili vari, ai quali la polvere del tempo e il carico di memorie hanno conferito quasi un alone di sacralità, restano a testimoniare una trascorsa civiltà del lavoro. Un tempo luoghi e oggetti produttivi, oggi sospesi nel silenzio dell’abbandono, questi documenti di archeologia industriale vivono anch’essi come reperti.
Perciò l’artista ha deciso di portare al Museo Archeologico – grazie alla collaborazione della Tirreno Power – alcuni frammenti di quei luoghi, dei quali ha sentito forte il legame con la vita della città, con il suo recente passato, con la sua memoria collettiva, immaginando un'installazione artistica che fosse un possibile “interno” dei suoi dipinti di metropoli. E dentro alcuni degli arredi provenienti dalla centrale dismessa ha deciso di sigillare pezzi del suo archivio della memoria personale: oggetti che non ha mai mostrato, confronti con la materia e con le tecniche, tentativi ed esperimenti che sono serviti a tracciare una strada, a mettere a fuoco progressivamente e con fatica un linguaggio e una poetica. Appunti, schizzi, disegni, fotografie, fotocopie, filmati, audio: l'impalcatura della sua memoria e le fondamenta della sua identità.
Dentro, la memoria individuale, celata. Fuori, quella della città, esibita.
Biografia
Christian Leperino (Napoli 1979) nel suo percorso artistico dopo essersi dedicato alla ricerca sul corpo umano, da alcuni anni ha concentrato l’interesse sulla rappresentazione della metropoli, indagando il rapporto tra lo spazio della città e le vicende esistenziali dei suoi abitanti.
Il tema del paesaggio urbano, al quale s’intreccia la riflessione sul tempo e sulla memoria dei luoghi, ricorre nella sua produzione degli ultimi anni, come testimoniano le opere presentate in occasione di recenti esposizioni:Cityscape/12, alla 54a Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Tese di San Cristoforo, 2011; Human Escape, al MAC-Museu de Arte Contemporânea de Niterói, Rio de Janeiro, 2010; Cityscape, alla mostra Sistema Binario, presso la Stazione Ferroviaria di Mergellina, a Napoli, 2008 (l’opera, esposta all’interno di una grande lunetta dell’atrio, è diventata un’istallazione permanente).
Coordinamento organizzativo dell'evento a cura di Ugo Della Corte