Christian Megert – Sul quadrato

Informazioni Evento

Luogo
MAAB GALLERY
via Nerino 3 20123 , Milano, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 18. Sabato su appuntamento

Vernissage
12/12/2013

ore 18

Artisti
Christian Megert
Curatori
Marco Meneguzzo
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra, sviluppata nelle due sedi milanesi di MAAB Gallery, costituisce un’occasione per presentare, attraverso un’accurata selezione di venti opere storiche e recenti, l’evoluzione del linguaggio artistico di Megert, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta.

Comunicato stampa

A distanza di quasi cinquant’anni dalla sua ultima importante personale italiana (era il 1967, alla Galleria Vismara di Milano) MAAB Gallery presenta una mostra di Christian Megert (Berna, 1936, trasferitosi dal 1973 a Düsseldorf), realizzata in collaborazione con l’artista.
La mostra, sviluppata nelle due sedi milanesi di MAAB Gallery, costituisce un’occasione per presentare, attraverso un’accurata selezione di venti opere storiche e recenti, l'evoluzione del linguaggio artistico di Megert, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta.
La sua figura e la sua attività sono legate alla partecipazione attiva al Gruppo Zero, con cui viene in contatto già nel 1960, e con cui esporrà in importanti manifestazioni (sarà presente anche nella grande mostra itinerante del Guggenheim di N.Y., ZERO: COUNTDOWN TO TOMORROW, prevista a partire da ottobre 2014), ma la sua ricerca si sviluppa anche accanto e oltre Zero, che si scioglierà ufficialmente nel 1966. Da quella data ogni artista intraprenderà una personale direzione, in cui rimarranno tuttavia evidenti le caratteristiche della filosofia Zero. Ad esempio, il contributo di Megert a quella”galassia” delle neovanguardie della fine degli anni Cinquanta e l’inizio del decennio successivo si concretizza anche in un’importante manifesto pubblicato nel 1961, in occasione della mostra allestita presso la galleria Köpcke di Copenhagen: in Ein neuer Raum (Un nuovo spazio, questo il titolo) Megert afferma di voler creare uno spazio senza limiti, immobile e, allo stesso tempo, in movimento. Così, la ricerca di nuovi spazi si concretizza con il ricorso allo specchio, che diviene elemento caratteristico delle opere e delle installazioni di Megert. Lo specchio viene messo in scena attraverso varie tecniche e modi formali – fino alla metà degli anni Settanta si accompagna a luci e motori – mentre nei periodi successivi la “riflessione” (nei due significati etimologici di immagine riflessa dallo specchio e di pensiero creato da uno stimolo) è affidata più alla capacità concettuale dello spettatore, che alla sua sollecitazione attraverso cinetismi veri e propri.
Le venti opere esposte, scelte personalmente dall’artista per questa mostra italiana, restituiscono allo sguardo contemporaneo e alle nuove generazioni la raffinata estetica di Megert che, partendo da un’intuizione iniziale, si è coerentemente sviluppata lungo una linea di pensiero e di azione durata ben oltre cinque decenni: elementi minimi e minimali – tutte le opere in mostra hanno a che fare col quadrato, mentre un’altra linea si sviluppa sul cerchio -, apparentemente legati alla concretizzazione di forme astratte, interagiscono con la realtà del pubblico, dello sguardo, dell’ambiente, attraendone al proprio interno uno scorcio (spesso grazie alla presenza di elementi specchianti), stabilendo così quel legame necessario tra un ideale mondo platonico delle forme e la contingenza immediata della realtà quotidiana.

Biografia
1936
Nato a Berna

Mappa Gorani
Nerino.JPG
1952-1956
Frequenta la Kunstgewerbeschule a Berna
1956
Prima mostra a Berna: bianco nel bianco quadri dipinti (weiß in weiß gemalte Bilder)
1957-1960
Soggiorno a Stoccolma, Berlino e Parigi. Materiali monocromi e quadri a struttura (strukturbilder), sculture di ferro e resina sintetica, utilizzo per la prima volta di specchi nelle opere in qualità di riflettori di luce
1960
Trasferimento a Berna Co-fondatore del gruppo internazionale „Nouvelle Ecole Européenne“ (N.E.E.) a Losanna
entra in contatto con gli artisti del Gruppo ZERO

Opere svolte mediante la tecnica del montaggio con specchi, vetro
1961
Pubblicazione del manifesto personale “Un Nuovo Spazio” in occasione della mostra nella Galleria Kopke a Kopenhagen
1962
Organizza la mostra-ZERO in Svizzera
1964
Co-fondatore della Galleria Aktuell a Berna
1968
Partecipa a Documenta IV, Kassel
1973
Trasferimento a Düsseldorf
1974
Costruisce spazi interni “aperti” e realizza grandi sculture in pietra
1976-2002
Cattedra all’Accademia d’Arte di Düsseldorf per l’integrazione dell’arte e l’architettura figurativa
2006
Ha preso parte alla mostra Zero al Kunstpalast Museum di Düsseldorf

English version
Opening: Thursday 12 December 2013 at 6.30 p.m.
Opening hours: from 12 october 2013 to 14 February 2014
from Tuesday to Friday: 10.30 a.m. to 6 p.m; Saturday by appointment
MAAB Gallery, via Gorani 8 | via Nerino 3, Milano

Almost fifty years on from his last important solo show in Italy (in 1967 at the Galleria Vismara, Milan), the MAAB Gallery is presenting a show by Christian Megert (Berne 1936; in 1973 he moved to Dusseldorf), organized together with the artist himself.
The exhibition, held in the two Milanese venues of the MAAB Gallery, is the occasion for presenting, through a careful selection of twenty historical and recent works, the evolution of Megert's art language from the second half of the 1950s onwards.
He and his activity are closely linked to his active participation in the Gruppo Zero. He came into contact with this group in 1960 and, together with it, he was to take part in various important exhibitions (he will also be part of the New York Guggenheim's large-scale travelling show ZERO: COUNTDOWN TO TOMORROW, planned to start in October 2014). However, he developed both together with and beyond the Zero group, which was officially disbanded in 1966. From then on all the Zero artists followed their own path though the characteristics of Zero philosophy were to remain in evidence. For instance, Megert's contribution to the "galaxy" of the neo-avant-gardes at the end of the 1950s and the beginning of the following decade was concretized in an important manifesto published in 1961 on the occasion of an exhibition held in the Köpcke gallery, Copenhagen: Ein neuer Raum (A New Space). In this manifesto he stated that he wanted to create a limitless, immobile space which, at the same time, was also in movement. And so his search for new spaces led him to the use of mirrors which became characteristic elements of Megert's works and installations. Mirrors were employed with the use of many techniques and formal modes - until halfway through the 1970s they were accompanied by lights and motors - while later on "reflections" (in its two etymological definitions as an image reflected by a mirror, and thoughts conjured up by a stimulus) were entrusted more to the viewer's conceptual abilities than to real kinetic stimuli.
The twenty works personally chosen by the artist for his show in Italy allow both older and newer generations to see Megert's refined aesthetics; these, having begun from an intuition, have developed along a line of thought and action lasting well over fifty years: minimum and minimal elements (all the works on show are concerned with the square while another aspect of them develops through circles), apparently tied to the concept of abstract form, interact with the reality of the public, the gaze, and the surroundings, to allow us a glimpse inside these elements (often as the result of the presence of mirroring elements), thus establishing that necessary link between the ideal platonic world of forms and the immediate contingency of daily reality.

Biography
1936
Born in Bern
1952-1956
He attended the Kunstgewerbeschule in Bern
1956
First exhibition in Bern: weiß in weiß gemalte Bilder
1957-1960
He lived in Berlin, Stockholm and Paris. Monochrome material and structural images, iron and synthetic resin sculptures. For the first time, he began to use mirrors as light reflector in his artworks.
1960
He moved to Bern. He co-founded the internation group “Nouvelle Ecole Européenne” (N.E.E.) in Lausanne. He became part of the inner circle of the international ZERO movement.
In his artworks he put together mirrors and glass.
1961
He published his personal manifesto “A new space” during the exhibition in Kopke Gallery in Copenhagen.
1962
He organized a ZERO exhibition in Switzerland
1964
He co-founded the Aktuell Gallery in Bern
1968
He took part in "Documenta 4" in Kassel
1973
He moved to Düsseldorf
1974
He built interior “open” space and he realized large stone sculptures
1976-2002
He was a professor at the Art Accademy in Düsseldorf
2006
He took part in ZERO exhibition at the Art Museum in Düsseldorf