Chto Delat – Nuove melodie cinetiche: su miracoli disastri e mutazioni per il futuro
A distanza di quasi tre anni il collettivo russo Chto Delat (What is to be done?) torna ad esporre negli spazi di The Gallery Apart con la mostra Nuove melodie cinetiche: su miracoli, disastri e mutazioni per il futuro.
Comunicato stampa
A distanza di quasi tre anni il collettivo russo Chto Delat (What is to be done?) torna ad esporre negli spazi di The Gallery Apart con la mostra Nuove melodie cinetiche: su miracoli, disastri e mutazioni per il futuro. Il progetto illustra al meglio l’urgenza degli artisti di rispondere ai cambiamenti in atto in un mondo in continua trasformazione. Per la prima volta viene integralmente esposto il trittico Slow Learning by Zapatista, composto da tre film girati dal 2017 al 2021: New Dead End Street. Summer School of Slow Orientation in Zapatism, (Russia, 2017); Gente di farina, acqua e sale (Italia, 2019); About the footprints, what we hide in the pockets and other shadows of hope. (Grecia, 2021).
Il primo film è stato realizzato con una comunità di giovani artisti russi in un villaggio vicino a San Pietroburgo, il secondo con una comunità di migranti e rifugiati nel sud d'Italia e il terzo in collaborazione con la Scuola di Solidarietà di Atene. Invitati nel 2017 in Messico per una personale al Museo MUAC, all’indomani del loro viaggio nel paese Chto Delat ha iniziato a indagare l'influenza delle idee zapatiste di trasformazione sociale al di fuori del Chiapas e su come cioè tali ideali potrebbero essere percepite e messe in pratica in contesti lontani dal loro ambiente d’origine. In che modo, quindi, questi immaginari potrebbero plasmare una nuova realtà nel mondo contemporaneo caratterizzato da così profonde e repentine mutazioni politiche, sociali ed economiche.
Tsaplya Olga Egorova una volta scrisse, parafrasando l'invito di Godard "a fare film politicamente", che girare un film zapatisticamente non significa fare un film sul movimento zapatista, ma piuttosto fare un film che nasce dai metodi zapatisti stessi. Significa rielaborare e combinare principi fondamentali come l’uguaglianza e la debolezza come mezzo attraverso cui conquistare la forza. Tipico della dottrina è affrontare i problemi del mondo con uno sguardo dal basso. In effetti, per gli zapatisti il mondo visto dall’alto è talmente piccolo che nulla si adatta ad esso se non l’ingiustizia, visto dal basso, invece, il mondo appare così ampio da poter contenere la giustizia, le opinioni e i pensieri di tutti indistintamente. Gli zapatisti, inoltre, utilizzano la parola attraverso l’arte e i testi scritti come arma principale grazie alla quale è possibile creare metafore che minano le strutture consuete del nostro mondo attraverso la narrazione di fiabe e metafore. È ciò che fa Chto Delat nella sua trilogia che parla, appunto, di appartenenza alla terra, ospitalità e di miracolo.
L'installazione dei film è realizzata sotto forma di diverse costruzioni in legno dipinte a mano che sembrano ibridi tra tavoli da scuola, carri mobile o tavoli per microfilm. Include anche un sistema di segnali per mezzo di bandiere che simboleggiano diverse richieste scritte in un linguaggio poetico speciale usando il metodo zapatista di narrazione che combina affermazione e negazione.
Sarà in mostra anche l’ultima video-installazione Six Kinetic Melodies for a Required Future, commissionata in marzo da Garage Museum di Mosca. Il film, girato nel corso del 2021 nonostante pandemia e arresti, narra la storia di un laboratorio utopico in cui i protagonisti sono contemporaneamente scienziati e cavie, con l'obiettivo di sviluppare nuove forme di comportamento sociale automatico per la sopravvivenza. L'idea originale dell'opera, concepita nell'estate del 2020, ha subito una trasformazione imprevedibile dovuta dagli eventi degli ultimi tempi su cui i membri di Chto Delat riflettono attraverso un film quasi autobiografico. Frutto di uno sforzo collettivo, discussioni reciproche e pratiche corporee, lo scenario esplora l'adattamento a una vita sociale e biologica che è stata drammaticamente trasformata dalla pandemia e dall'attuale repressione politica in Russia.
Il film è completato da un'installazione interattiva: gli sfondi virtuali presenti nel film nelle "finestre" dei sei protagonisti si trasformano in tende retrattili, dietro le quali si nasconde una "uscita" nella realtà circostante, proprio come nella serie di collage antibellici di Martha Rosler House Beautiful: Bringing the War Home. Le tende sono mobili e dietro di loro si possono vedere foto virali di diversi documenti che raffigurano una nuova spaventosa realtà degli eventi dello scorso anno – come gli inquinamenti, la coda di ambulanze, la polizia che circonda le città durante i raduni politici, gli interni dell'auto della polizia per trasportare i prigionieri, i militari e così via. Un testo ornamentale fatto di fiori artificiali è posto sopra le fotografie. Questi ornamenti si basano sul numero di una nuova legge repressiva recentemente introdotta in Russia. Tutti questi lavori presentati in mostra consentono di creare nuove forme di narrazione in grado di dare vita a melodie cinetiche utili e alla base della nostra vita futura.
SCHEDA INFORMATIVA
MOSTRA: Chto Delat - Nuove melodie cinetiche: su miracoli, disastri e mutazioni per il future
LUOGO: The Gallery Apart – Via Francesco Negri, 43, Roma
INAUGURAZIONE: 21/06/2021
DURATA MOSTRA: 22/06/2021 - 24/09/2021
ORARI MOSTRA: dal martedì al venerdì 15,00 - 19,00 e su appuntamento
INFORMAZIONI: The Gallery Apart – tel/fax 0668809863 – [email protected] – www.thegalleryapart.it
CHTO DELAT:
Le attività del collettivo sono coordinate da Tsaplya Olga Egorova (artista), Artiom Magun (filosofor), Nikolay Oleynikov (artista), Natalia Pershina / Glucklya (artista), Alexey Penzin (filosofo), Alexander Skidan (poeta e critico), Oxana Timofeeva (filosofa), Dmitry Vilensky (artista) e Nina Gasteva (coreografa).
PRINCIPALI MOSTRE RECENTI:
Garage, Mosca (2021); Kunsthalle Wien, Vienna (2021); State of Concepts, Athens (2020); Centro Pecci, Prato (2019); , MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2019); KOW, Berlin (2019); MUAC (The Museo Universitario Arte Contemporáneo), Mexico (solo show 2017); Centre Pompidou, Paris (2017); KOW BERLIN (solo show 2017) (2015), San Paulo Biennale (2014); Art, Really Useful Knowledge, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2014); Art Turning Left: How Values Changed Making 1789–2013 – Tate Liverpool, Liverpool (2013); FORMER WEST: Documents, Constellations, Prospects,, Haus der Kulturen der Welt, Berlin (2013); 10th Gwangju Biennale, Gwangju (2012); Chto Delat in Baden-Baden, Staatliche Kuntsthalle, Baden-Baden (2011); Chto Delat Perestroika: Twenty Years After: 2011–1991, Kölnischer Kunstverein, Cologne (2011); Ostalgia, New Museum, New York (2011); Study, Study and Act Again, Moderna Galerija, Ljubljana (solo show 2011); The Urgent Need to Struggle, Institute of Contemporary Art, London (2010).
PRINCIPALI COLLEZIONI:
The Museum of Modern Art, New York | Van Abbemuseum, Eindhoven | Museum Reina Sophia, Madrid | Centre Pompidou, Paris | MUDAM, Luxemburg | Tretyakov Art Gallery, Moscow | KIASMA, Museum for Contemporary Art, Helsinki | Kadist Art Foundation, San Francisco | Museum of Conteporary Art, Belgrade | Kumu, Art Museum of Estonia | Living as Form, ongoing archive of Creative Time Foundation, New York | Disobedience, an ongoing video library | Index, the Swedish Contemporary Art Foundation | Holon Center for Digital Arts, Museo Ettore Fico Torino