Cinque mostre 2018: The Tesseract
La mostra che presenta i borsisti dell’American Academy in Rome in un percorso espositivo tra opere, progetti curatoriali e inedite collaborazioni.
Comunicato stampa
CINQUE MOSTRE 2018: The Tesseract
La mostra che presenta i borsisti dell’American Academy in Rome in un percorso espositivo tra opere, progetti curatoriali e inedite collaborazioni
Guest curator: Ilaria Gianni
Opening: mercoledì 14 febbraio, ore 18.00
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Josè Angelino, Sanford Biggers (in collaborazione con Michelle L. Berenfeld), Jennifer Birkeland + Jonathan Scelsa, Ulises Carrion, Brandon Clifford + Federico Gardella + CEMEX Global R&D + Simone Conforti + Sean Gullette, Leslie Cozzi, Abigail DeVille, Alessandro Di Pietro, Rochelle Feinstein + Allen Frame + Ishion Hutchinson, Aroussiak Gabrielian + Alison Hirsch con Grant Calderwood (in collaborazione con il Rome Sustainable Food Project e Irene Tortora), Beverly McIver + Gaetano Castelli, Matteo Nasini, Marco Palmieri, Tricia Treacy*, Arnisa Zeqo**
* con la partecipazione di: Chiara Barzini, Sanford Biggers, Alessandro Cicoria, Brandon Clifford, Elizabeth Rae Cowan, Alessandro Di Pietro, Ashley Fure, Allen Frame, Aroussiak Gabrielian, Valerie Giampietro, Sean Gullette, Alison Hirsch, T. Geronimo Johnson, Antonella Lattanzi, Johanna Lobdell, Kevin Moch, NERO, Matteo Nucci, Arnisa Zeqo
** in collaborazione con Tiziana Del Grosso, Suzanne Farrin, Ashley Fure, T. Geronimo Johnson, Johanna Lobdell, Kevin Moch, Tricia Treacy, Joseph Williams e lo spirito di Ulises Carrion
Torna l’appuntamento con Cinque Mostre, la mostra annuale dell’American Academy in Rome che vede protagoniste le opere dei Rome Prize Fellows, degli Italian Fellows e di altri artisti invitati a partecipare al progetto. Guest Curator per il 2018 è Ilaria Gianni, curatrice indipendente, che per il terzo anno ha concepito un percorso espositivo diffuso negli spazi della American Academy in Rome.
Il progetto, sotto il titolo collettivo di The Tesseract, raccoglie diverse attitudini e prospettive di ricerca, mettendo in relazione, con interventi site-specific, il lavoro dei residenti presso l’American Academy in Rome e di artisti italiani non residenti, valorizzando l’aspetto multidisciplinare e laboratoriale dell’Accademia, con il suo approccio che guarda ad arti visive, musica, letteratura, produzione audiovisiva, design, architettura, innovazione tecnologica.
The Tesseract (Il tesseratto) prende in prestito il titolo dall’omonima figura geometrica, un ipercubo quadrimensionale: termine coniato per la prima volta dallo scrittore britannico di fantascienza Charles Howard Hinton nel 1888 nel suo libro "Una nuova era del pensiero", che affronta l’influenza della quarta dimensione sul pensiero umano.
Il tesseratto, un secolo dopo, diventa il trascendentale protagonista di "A Wrinkle in Time / Nelle pieghe del tempo", il libro per ragazzi della scrittrice americana Madeleine L’Engle, pubblicato nel 1963. Nel romanzo, il tesseratto, capace di piegare il tessuto dello spazio e del tempo, permette ai protagonisti di viaggiare per dimensioni sconosciute. “Noi viaggiamo nelle pieghe del tempo e dello spazio. E’ una bazzecola, se sai come farlo”, dice la signora Cosé ai fratelli Meg Murray e Charles Wallace.
L’ipercubo n-dimensionale diventa così una metafora per presentare opere che testimoniano come il tempo e le sue tracce siano spesso fonte di ricerca e di ispirazione visionaria. I lavori in mostra, provenienti da diversi saperi, prendono in considerazione aspetti particolari del passato, del presente e del futuro, rimuovendoli da un sistema temporale lineare.