Citèra

Informazioni Evento

Luogo
SOCIETE INTERLUDIO
Piazza Vittorio Veneto 14 , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

la mostra aprirà da lunedì 21 a domenica 27 settembre dalle ore 15.00 alle ore 19.00 in Piazza Vittorio Veneto 14, Torino e sarà visitabile dal 28 settembre al 30 dicembre 2020, su appuntamento.

Vernissage
21/09/2020

ore 15

Generi
arte contemporanea, collettiva

Lo spazio per l’arte contemporanea Société Interludio è lieto di inaugurare la mostra collettiva Cìtèra.

Comunicato stampa

Lo spazio per l'arte contemporanea Société Interludio è lieto di inaugurare la mostra collettiva Cìtèra, con la partecipazione degli artisti Giovanni Chiamenti (Verona, 1992), Nicola Melinelli (Perugia, 1988) ed Enrico Tealdi (Cuneo, 1976), con un testo critico di Simona Squadrito.
Inizialmente programmata per marzo 2020, la mostra aprirà da lunedì 21 a domenica 27 settembre dalle ore 15.00 alle ore 19.00 in Piazza Vittorio Veneto 14, Torino e sarà visitabile dal 28 settembre al 30 dicembre 2020, su appuntamento.

Al momento non è dato ancora sapere se e come a fine settembre le norme e i protocolli di sicurezza anti-Covid-19 (incluso il numero di visitatori contingentato) influiranno sulle visite in galleria. Si consiglia dunque di prenotare l'orario di visita per poter garantire il massimo della sicurezza.

Citèra racconta di un luogo intimo che separa ed unisce: lo spazio espositivo è una villa abbandonata ma allo stesso tempo un rifugio, che, nella sua dicotomia, diventa l’ospite e l’ospitante di una sensualità intima e delicata. Attraverso un percorso sia narrativo che evocativo, questa mostra si pone come un monumento alla dimenticanza. Lo spazio espositivo diventa la mimesi dell’interno di una villa di un tempo lontano e non definibile. Luoghi intimi che sono stati vissuti ed amati, adesso sono lasciati al silenzio dell’abbandono. Ma, dopo l’abbandono, dopo la rovina, c’è il verde, che ritorna. Ci sono i fiori, che continuano a rifiorire, anche se più nessuno se ne cura.
In un certo qual senso, la mostra celebra il trionfo della debolezza: nella fragilità o nella permanenza dei lavori di Chiamenti, nell’imparare a cercare la bellezza anche in ciò che solitamente non vogliamo guardare (Tealdi), nella perdita di controllo e nella conseguente costruzione sopra le contraddizioni (Melinelli).
Nell’ intervento site specific di Enrico Tealdi, la pittura di paesaggio, che propone appunto un soggetto en plein air, (da esterno), si impossessa delle pareti interne della galleria, diventando una pittura dall'interno, per un luogo intimo e sicuro. Il secondo ambiente della galleria sembra ricordare le stanze settecentesche delle ville di campagna e la grande gouache invita l'osservatore ad entrare in un giardino suggerito e sfocato. L’intervento di Tealdi si muove su un approccio fatto di contrasti che trovano un equilibrio nuovo: un soggetto da esterno per interno, una tecnica da taccuino degli appunti, per una superficie parietale.
Mushrooms, la serie dei lavori di Melinelli, descrive dei processi di crescita, parlano di rigoglio naturale, si fanno traduzione - successiva a studio e osservazione - dei comportamenti delle forme di vita vegetali. Vasi per vegetazione recisa, Mushrooms mimano texture e anatomie che si rifanno a cortecce, muschi o funghi. Come in Tealdi, anche nella nuova ricerca di Melinelli, il lavoro si muove su di un’armonia dicotomica: se da un lato la sua realizzazione (l’utilizzo della colla a caldo) si pone in posizione antitetica rispetto al discorso sulla Natura, al contempo ne richiama l’armonia estetica.
L’immaginario onirico del sottobosco evocato dai lavori di Melinelli entra così in dialogo con quello sottomarino di Chiamenti. Deep blue rappresenta una sorta di flora sottomarina immaginaria estremamente fragile che si sgretola se viene a contatto con un essere estraneo al suo micro clima/ambiente; Vanitas è una serie di sculture in ceramica le cui forme rimandano a conchiglie/valve arricchite da minerali e fossili di diversa natura (che simbolizzano una loro rinascita dall’elemento terra), mentre in Quarantine le stampe 3D in fotopolimeri polyjet nascono come riproduzioni di pezzi di legno già modificati dall’azione degli agenti atmosferici e dal tempo, confinati in uno spazio asettico volto a evidenziare la loro natura aliena..
Il processo mimetico da parte degli artisti nei confronti della Natura, del Paesaggio, del Giardino, è mosso così dalla presa di coscienza che l’Io reale non coincida con l’Io ideale: questo porta dunque ad una riconciliazione con la realtà ed ad un conseguente collasso del narcisismo.

Giovanni Chiamenti (Verona, 1992) vive e lavora a Milano. Consegue il diploma di laurea magistrale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2017. Nel corso del 2016/17 intraprende il programma Erasmus+ presso l’Académie Royale des Beaux-Arts de Bruxelles. Espone in mostre collettive in Italia e all’estero presso la Palazzina dei Bagni Misteriosi (Milano), Atelier 34zèro Muzeum (Bruxelles), Galleria Daniele Agostini (Lugano). Nel 2018 è stato in residenza presso la School Of Visual Arts di New York e tra i finalisti del Premio Francesco Fabbri. Nel 2019 è stato artista in residenza presso VIR viafarini-in-residence a Milano ed uno tra gli artisti selezionati per il programma di residenza IN PRATICA, in partnership con VIAINDUSTRIAE (Foligno) e The Blank Contemporary Art (Bergamo).

Nicola Melinelli (Perugia, 1988), vive e lavora a Bologna. Si laurea nel 2014 presso la Scuola di Belle Arti di Bologna. Nel 2019, partecipa a Pelle d'Oca, mostra collettiva, a cura di Simona Squadrito e Lisa Andreani, Villa Vertua Masolo, Nova Milanese. Multipli e unici - libro degli artisti di REPLICA mostra d'archivio, a cura di Simona Squadrito e Lisa Andreani, Edicola Radetzky, Milano.Carbonio e Silicio, organizzato da Cuoghi e Corsello, ITG C. Pacinotti, Bologna. Nel 2018 partecipa allo Stupido come un pittore, a cura di Simona Squadrito e Rossella Farinotti, Villa Vertua Masolo, Nova Milanese, Milano. The Useless Land, mostra collettiva a cura di Elda Marasca e Irene Sofia Comi, Lajone Caslte, Alessandria. Nel 2017 partecipa alla mostra collettiva Solo figli a cura di Irene Guzman e Sergia Avveduti, all'Esprit Nouveau Pavillon, Bologna. Lab04 / Room residency e mostra finale con Vincenzo Simone a GAFFdabasso, Milano. Nel Il 2016 partecipa a Artefiera40 storia di una collezione collettiva a cura di Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti, Mambo, Bologna. The Hawt show, mostra collettiva, organizzata da Rolando Ansemi Galleria, Cassino. Nel 2016 Inherent vice group show a cura di Hickster Project, Siena. Asciugatrice progetto di LOCALEDUE, a cura di Gabriele Tosi, ad Artverona, Verona. Mostra di gruppo Off the wall presso la galleria CARDRDE, Bologna. Rovesci Sparsi mostra personale all'arte contemporanea AplusB, Brescia. Nel Il 2015 partecipa alla mostra collettiva One minute of reality presso AplusB Arte Contemporanea, Brescia. Nel 2014, prima mostra personale di Actiniaria presso AplusB Contemporary Art, Brescia. Mostra personale Cascate d'Acqua a CARDRDE, Bologna. 2014, Oltre il pensiero, mostra collettiva presso AplusB Contemporary Art, Brescia. Nel Il 2013 partecipa alla mostra collettiva del duo romantico organizzata dalla Galleria Arnaud Deschin, La Friche Belle de Mai, Marsiglia. Partecipa alla mostra collettiva Elephant Talk organizzata da Andrea Kvas, presso Galleria CARDRDE, Bologna. Tra il 2011-2014 è uno dei fondatori dello spazio del progetto artistico INTERNO4 a Bologna.

Enrico Tealdi nasce a Cuneo nel 1976, dove vive e lavora. Dopo essersi diplomato in pittura, perfeziona la propria formazione attraverso diversi workshop con tutor di fama internazionale come Massimo Bartolini, Stefano Arienti, Lorenza Boisi, il tedesco Tobias Rehberger. Dal 1998 sono presenti le prime esperienze espositive. Tra le mostre personali: 2019, Concerto per carillon, Galleria Francesca Antonini, (Roma), , Trasfiguration Mode, a cura di Antonio Zimarino, Palazzo Acquaviva, (Atri), 2016, Si cercano Parole che nessuno dirà, a cura di Davide Caroli, MAR, (Ravenna), 2015, La Diagonale diffusa; a cura di Veronica Liotti, Spazio Yellow, (Varese), 2014, Golfo Mistico, Galleria Francesca Antonini, (Roma), 2013, Era un piccolo mondo e si teneva per mano, a cura di Veronica Liotti, EffeArte, (Milano), 2012 Fata Morgana, La temperatura dei sensi, a cura di Marco Tagliafierro, 41artecontemporanea, (Torino), 2009, Libro d' ombra, a cura di Claudio Cravero e Antonello Tolve, Not Fair Gallery, (Milano). Tra le collettive: 2020, The Milky Way, Galleria Franco Noero, (Torino), 2018, Nero Fortissimo, Antichissimo Rosa, a cura di Lorenza Boisi, MIDEC,(Laveno), 2018,CBM, Art Prize, a cura di Area creativa 42, Galleria Chemistry, (Praga), 2017,Studio Freud, a cura di Fabio Carnaghi, (Milano), Condensa, a cura di Barbara Fragogna, Fusion Art Gallery, (Torino), Osmosi, Museo del Territorio, (Biella), 2016, Dehor, a cura di Claudio Libero, Pisano, Cisterna romana, (Atri), Empatema, Studi Aperti, (Milano), 2015,Koffer Kunst, a cura di Veronica Liotti, Atelier Nele Waldert, Dusseldorf/Heerdt (Germany) , 2014, Alcuni Paesaggi, LANDINA, Esperienze di Pittura en plein air, a cura di Lorenza Boisi, Cars, (Omegna), 2023, At Work, a cura di Katia Anguelova, Fondation Fondation Donwahi pour l’Art Contemporain, Abidjan II Plateaux (Ivory Coast) , 2012,Mente Locale a cura di a.titolo, CESAC, Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee, Filatoio Rosso, Caraglio (Italy), 2011, Italia Ora, a cura di Achille Bonito Oliva, Museo H.C. Andersen, Roma (Italy), DOC, Denominazione Origine Contemporaneo, a cura di/curated by Lucrecia Vega Gramunt, Centro Culturale Borges, Buenos Aires (Argentina), 2010, The Office, a cura di Kety Shenu, Stela Suloti, Nerina Ciaccia, Contemporary Art Space, Tirana (Albania),TorinoMeForWe, a cura di Susanna Sara Mandice, Coltivare Sinergie Generative, Ex Arsenale Militare, Torino (Italy), Avventure Minime. Miocinesia nell’Arte d’oggi, a cura di Antonello Tolve, Archivio Generale Sede Storica, Ex Convento di San Lorenzo, Salerno (Italy), 2009, Once Upon Today, a cura di Teresa Iannotta, Hommes Gallery, Rotterdam (Nederland), Italian-Restyle, a cura di Barbara Fragogna, Arthouse Tacheles, Berlino (Germany), Quotidiana 09, a cura di/curated by Teresa Iannotta e/end Stefania Schiavon, Palazzo Trevisan, Padova (Italy), 2008, Camino al Bicentenario, a cura di Lucrecia Vega Gramunt, Casa Rosada, Buenos Aires (Argentina), Storie di Matite, a cura di/curated by Marco Benna e/and Olga Gambari, Spazio Azimut, Torino (Italy), 10/09/08, a cura di/curated by a.titolo, Proposte XIII, Accademia Albertina, Torino (Italy), 2007, Centro e Periferia, concorso internazionale per giovani artisti (opera entrata a far parte della collezione del Quirinale) Federculture, Roma (Italy), Wars or Words? a cura di/curated by Alessandra Menesini e/and Luca Vona (premio acquisto Fondazione Batoli-Felter), Fondazione Bartoli-Felter, Cagliari (Italy), 2006,Arte & Sud. Obiettivo contemporaneo, a cura di/curated by Antonio Arévalo, Villa Fortuna, Acitrezza (Italy), 2005, Nuovi Arrivi. Reale come un sogno. Vero come un ricordo, a cura di Olga Gambari, Accademia Albertina, Torino (Italy), 2003 Fresco and Salty a cura diSania Papa, Museum of Contemporary Art, Thessaloniki (Greece),2000, Book Never Ever Seen, Casa Italiana Zerilli-Marimò, New York University, NY (USA).

Simona Squadrito, curatrice e critica d'arte, vive e lavora a Milano. Dopo il conseguimento della laurea magistrale in Filosofia e Storia delle Idee all'Università degli Studi di Torino ha intrapreso un percorso lavorativo e formativo nelle arti visive, conseguendo nel 2020 il master di secondo livello in Museologia Museografia e Management dei Beni Culturali. Presidente dell'Associazione culturale Casagialla, è stata dal 2015 al 2020 direttore di Villa Vertua Masolo. È cofondatrice di "REPLICA. L'archivio italiano del libro d'artista" e cofondatrice e autrice dell'associazione culturale KABUL magazine. Dal 2014 scrive e collabora per diverse testate e piattaforme digitali.