City of Guitars
La chitarra come strumento di vita: una passione che raccoglie generazioni e non conosce declino.
Comunicato stampa
La chitarra come strumento di vita: una passione che raccoglie generazioni e non conosce declino. La mostra City of guitars porta per la prima volta a Monza una lettura nuova e spettacolare di questo universo musicale che affascina e sorprende, e che appartiene alla quotidianità di molti di noi, musicisti o no. La versatilità d’uso della chitarra descritta attraverso stili peculiari: differenti modi di intendere e utilizzare la chitarra, declinati attraverso i mondi di riferimento culturali, estetici, e stilistici che ne fanno lo strumento musicale più diffuso, versatile e amato della musica rock.
Nel Giugno di 50 anni fa, sul palco di Monterey in California, più di 200.000 persone partecipano al primo grande festival rock della storia. Fra le esibizioni rimangono memorabili in particolare quelle più infuocate, in tutti i sensi: The Who e Jimi Hendrix. Hendrix e Townshend distruggono le loro chitarre in scena, Hendrix con il fuoco e Townshend usandola come una mazza contro batteria, amplificatori e palcoscenico: il simbolo e il manifesto della generazione di quegli anni. Si celebra qui il rito che renderà la chitarra un strumento diverso da tutti gli altri, che nelle mani del musicista diventa altro da un semplice strumento, ma un linguaggio, una emanazione fisica e spirituale che si esprime anche attraverso un rapporto fisico nuovo e diverso con lo strumento. In breve, con l’avvento massiccio e fondamentale delle immagini nella cultura musicale contemporanea, fotografia, cinema e televisione amplificano l’aspetto estetico del musicista: chitarra e basso si arricchiscono di forme e colori che spesso restituiscono cultura e gusto estetico di chi le impugna.
Ideata e prodotta da Arteutopia e Clarart la mostra è aperta dal 10 maggio al 2 luglio all’Arengario di Monza. In collaborazione con Comune di Monza, Rolling Stone e Gibson. In mostra oltre 90 spettacolari immagini catturate dal vivo da 4 storici fotografi del rock, accompagnate da oltre 30 chitarre che ne hanno segnato la storia.
LE FOTOGRAFIE
Le fotografie celebrano il musicisti catturati on stage nelle loro pose più glamour e intriganti: da BBking a Chuk Berry, da Carlos Santana a Steve Vai, Pat Metheny, Robert Fripp, Patti Smith, Joe Satriani, Jeff Beck, Caetano Veloso, Frank Zappa, Pino Daniele, Franco Mussida, Aerosmith, Kiss, artisti che costituiscono ampia parte dell’immaginario musicale collettivo e che fanno della chitarra un oggetto sempre diverso e affascinante.
LE CHITARRE
Dalle varie versioni delle mitiche Fender Stratocaster alla verde Rich Bich di Slash, da un Les Paul nero del 1973 “Black Beauty” a una Yamaha SG 2000 “Deep Purple” molto rara, sono esposte chitarre rare ed inconsuete, rese celebri da leggendari chitarristi, vere e proprie icone che hanno popolato le stagioni della chitarra elettrica dagli anni ‘70 ad oggi.
INSTALLAZIONE ARTISTICA “JIMI HENDRIX”
Realizzata in esclusiva per l’esposizione di Monza, l’installazione artistica realizzata dall’artista Victor Togliani è un suggestivo omaggio al grande chitarrista scomparso nel 1970. Victor Togliani è un illustratore, scenografo, e scultore italiano specializzato in fantascienza e fantasy. Lavora per la pubblicità, l’editoria, il cinema, la televisione e la discografia.
I FOTOGRAFI
Massimo Barbaglia è specializzato in fotografia musicale, ha collaborato con diversi quotidiani nazionali (il Giorno, La Repubblica, il Corriere della sera, Il Giornale ecc..) e riviste del settore.
Gigliola Di Piazza nasce a Tualis Comeglians, lavora a Milano, collabora per gli spettacoli e reportage con il Corriere della Sera, La Repubblica e varie riviste. Ha partecipato a diverse mostre con la Provincia di Milano (Milano Città aperta-Idroscalo, Suoni e visioni, Cartes Postales alla Galleria Hoepli; Jazz Pop Rock grandi interpreti al femminile alla Galleria AGFA; Mi piace un casino’, Rivisitazione del Casino a cura di CRAZY ART). E’ autrice del volume fotografico Voci di pellegrini a Maria Luggau. Ha realizzato inoltre le mostre Musas e La mont, il mont des bergjos a Palazzo Belgrado di Udine. Ha partecipato alla mostra The Rock City a Milano.
Bruno Marzi. Giornalista, fotografo, autore e scrittore dall’anima rock. Fra le sue collaborazione: “Nuovo Sound”, “Ciao 2001”, “Il Gazzettino”. Ha scritto e ha lavorato come speaker radiofonico per Radio Rai e come autore per Raidue e Raiuno, partendo dalle “private” come Radio City Vercelli. Tra le sue copertine più famose: Pensiero Stupendo di Patty Pravo, Fronte del Palco di Vasco Rossi, Live at the Kremlin di Zucchero, Da San Siro a Samarcanda di Venditti, Decisamente Loredana della Bertè e Bye Bye Patty, sempre di Patty Pravo.. Tra i suoi libri fotografici: Rewind. Vasco in cento foto dal mito alle origini, Le leggende del rock, On the stage. I grandi palchi del rock, Michael Jackson Live, Per Aerostella ha realizzato un libro unico come “The Wall a Berlino”, dal concerto del ’90 di Roger Waters. Negli anni Novanta ricercatore iconografico, oltre al materiale fotografico in proprio, finalizzato alla realizzazione delle grandi Enciclopedie musicali per De Agostini, Fabbri e altre Case editrici. Attualmente scrive sul settimanale Visto e il suo sito www.brunomarzi.com propone un viaggio nel tempo musicale, con gli articoli e le foto del passato unite alle illusioni del presente. Con Rcs, dal punto di vista fotografico, ha realizzato la gran parte del recentissimo libro-tributo “Pino Daniele Blues per Sempre”, con un contributo di ben 42 immagini.
Angelo Redaelli. Fotografo milanese con la passione per lo spettacolo dal vivo ha iniziato negli anni ‘80 a focalizzare la sua attenzione sulla Milano delle scene, del movimento e della musica, decidendo che fossero gli artisti, attori, cantanti, danzatori a catturare l’occhio della sua macchina. Da allora non si è più fermato accumulando immagini che sono pezzi di storia della città di Milano, e nel contempo aprendosi sempre a nuove suggestioni a nuove forme, in un mosaico poliedrico di scatti che ci raccontano come eravamo e come siamo. Angelo Redaelli ha maturato una esperienza decennale nel settore della comunicazione visiva realizzando programmi in multivision per meeting, mostre, convention e spettacoli; nell’ambito della sua attività privilegia la fotografia di eventi teatrali. Numerose le sue collaborazioni con i teatri milanesi tra cui il Carcano, Ciak, Filodrammatici, Libero, Manzoni, Teatro Manzoni di Milano, Parenti, Smeraldo di Milano, Tieffe Teatro Stabile d’Innovazione, il Creberg di Bergamo e di diverse compagnie di prosa e danza.È fotografo ufficiale dal 1990 del Festival Internazionale di Villa Arconati (Milano).