Claudia Virgnia Vitari – Le Città Invisibili
Il percorso espositivo Le Città Invisibili, realizzato tra Barcellona e Torino in collaborazione con l’Associazione culturale Radio Nikosia, racconta la storia individuale di persone con diagnosi di disturbi mentali fuori dalle istituzioni, proponendo un differente modo di confronto con questo ambito, rivolto a mostrare l’individualità e a permettere una comunicazione in una realtà più poetica.
Comunicato stampa
Il Museo Regionale di Scienze Naturali – via Giolitti n. 36, Torino, inaugura venerdì 17 febbraio 2012, ore 17,30 la mostra personale di Claudia Virgnia Vitari “Le Città Invisibili” curata da Elisa Teodoro e promossa dall’associazione culturale Papier.
Claudia Virginia Vitari incentra la sua ricerca sul rapporto tra uomo e società: dialogando con il pubblico, si fa portavoce di una personale analisi dell’individuo e dell’interiorità umana.
Il percorso espositivo Le Città Invisibili, realizzato tra Barcellona e Torino in collaborazione con l'Associazione culturale Radio Nikosia, racconta la storia individuale di persone con diagnosi di disturbi mentali fuori dalle istituzioni, proponendo un differente modo di confronto con questo ambito, rivolto a mostrare l’individualità e a permettere una comunicazione in una realtà più poetica.
L’artista incontra e conosce i protagonisti del progetto, interagisce con loro in modo naturale e spontaneo, ne documenta l’esperienza con testi, poesie e pensieri scritti da loro stessi, mentre realizza bozzetti, ritratti e disegni che lasciano spazio interpretativo anche alla sua personale esperienza emotiva. Ne nasce così un’attenta analisi scientifica, attraverso un passaggio interiore, che dà esito ad un percorso di luce e trasparenza, sotto forma di moduli luminosi. Questi light boxes, di ferro, resina e vetro, serigrafati con i disegni, i testi dei racconti raccolti e le citazioni di elaborati scientifici e letterari conducono lo spettatore attraverso frammenti di vita interiore e storie narrate e vissute, per mezzo di un’esperienza intima. La trasparenza della resina e del vetro permette di scoprire l’anima dei protagonisti; come attraverso una lente, l’artista indaga nell’interiorità e ne “cristallizza” immagini e pensieri creando un immaginario collettivo. La struttura in ferro delle light boxes, fredda e rigida, ricorda le istituzioni totalitarie, ed è in netto contrasto con la fluida e limpida resina che mette a nudo l’interiorità più vera e autentica delle persone, senza soffermarsi sulla diagnosi clinica. Claudia Virginia Vitari propone una visione della psichiatria differente, servendosi di testimonianze attuali di vita vera, permettendo così un incontro tra arte e scienza su un piano nuovo e diverso.
In mostra sono esposte le opere:
- Le città invisibili, La maschera, 2010-2011. Installazione: vetro, gesso, ferro, serigrafia. 14 light boxes, 50x50x50.
- Le città invisibili, Nikosia, 2008-2009. Installazione: resina, ferro, serigrafia. 3 light boxes 224x70x25 cm.
Completa la mostra un documentario a cura di Andrea Testini di Italiani a Barcellona TV realizzato in collaborazione con l’artista, che ripercorre il lavoro di Claudia Virginia Vitari con l’emittente radiofonica Radio Nikosia, che ha permesso di ampliare tematiche significative. L’introduzione del catalogo edito da Berlin Art Projects è a cura dell’antropologo e fotografo Martin Correa, ideatore del progetto Radio Nikosia, e degli psicologi Márcio Mariath Belloc e Karol Veiga Cabral. Testo critico a cura di Elisa Teodoro.