Claudio Cintoli – L’immagine è un bisogno di confine

Informazioni Evento

Luogo
MACRO - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Via Nizza, 138, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica, ore 11.00-19.00 / sabato: ore 11.00-22.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Da martedì a domenica dalle ore 11.00 alle ore 21.00 apertura dei cancelli (via Nizza 138 e via Reggio Emilia 54) per accedere agli spazi liberi: foyer, Hall, ristorante, caffetteria, terrazza e spazio Area.

Vernissage
20/06/2012

ore 20

Biglietti

Tariffa intera: non residenti 8,50 €, residenti 7,50 € Tariffa ridotta: non residenti 6,50 €, residenti 5,50 €

Artisti
Claudio Cintoli
Curatori
Ludovico Pratesi, Daniela Ferraria
Uffici stampa
ZETEMA, MARIA BONMASSAR
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra, curata da Ludovico Pratesi e Daniela Ferraria, intende documentare i differenti aspetti della produzione dell’artista: dalla pittura alla scultura, dalle installazioni alle performance. La rassegna riunisce circa quaranta opere attraverso le quali il lavoro di Cintoli viene messo a confronto con il contesto artistico e culturale internazionale degli anni sessanta e settanta del secolo scorso.

Comunicato stampa

Claudio Cintoli

L’IMMAGINE È UN BISOGNO DI CONFINE
a cura di Ludovico Pratesi e Daniela Ferraria

21 giugno – 2 settembre 2012
MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma
Sala Bianca - Via Nizza, 138

comunicato stampa
Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ospita la prima importante retrospettiva dedicata a Claudio Cintoli (Imola 1935-Roma 1978) nella sua città d’adozione. Cintoli è un personaggio eclettico dall’identità polimorfa, con un percorso individuale vissuto sempre con febbrile intensità tra gli anni sessanta e settanta, seppur volutamente ai margini di un sistema.
La mostra, curata da Ludovico Pratesi e Daniela Ferraria, intende documentare i differenti aspetti della produzione dell’artista: dalla pittura alla scultura, dalle installazioni alle performance. La rassegna riunisce circa quaranta opere attraverso le quali il lavoro di Cintoli viene messo a confronto con il contesto artistico e culturale internazionale degli anni sessanta e settanta del secolo scorso.
La mostra propone un percorso che inizia con una sezione dedicata alla produzione pittorica e che include i primi dipinti figurativi e informali degli anni cinquanta, le tele realizzate con tecniche miste sperimentali di matrice pop e le opere iperrealiste degli ultimi anni, raffiguranti soggetti legati al tema della personalità artistica come ossessionata dall’ambiguità tra vita e morte, libertà e costrizione, corpo e anima. Si passa poi alla sezione dedicata alle sculture, come le serie Nodi e Pesi Morti, realizzate con materiali poveri e legate alle azioni performative quali Annodare, Chiodo fisso, Colare Colore (Roma, Galleria L’Attico, 1969), e il video che documenta Crisalide che ha protagonista l’artista stesso. La mostra si conclude con la documentazione dei murali realizzati nel corso degli anni settanta, tra i quali spicca il grande pannello per il Piper, storico locale di Roma; oltre che con i Diari, tredici quaderni che accompagnano l’intera produzione artistica di Cintoli, che evidenziano l’aspetto progettuale della sua ricerca attraverso appunti, disegni e giochi di parole. Questi fogli, per la prima volta presentati al pubblico, costituiscono un’imprescindibile guida alla comprensione del pensiero e del procedimento operativo dell’artista.
Ad approfondimento dei temi sviluppati dalla mostra, MACRO pubblicherà un quaderno che comprende, oltre ai testi dei curatori e ad una ricca documentazione visiva, le testimonianze di personalità vicine all’artista, quali Pino Abbrescia, Rosanna Barbiellini Amidei, Alberto Boatto, Luciano Lanfranchi, Graziella Lonardi Buontempo, Lorenza Trucchi; nonché una sezione degli scritti di Claudio Cintoli. Il volume fa parte della nuova serie di pubblicazioni MACRO-Quodlibet.

Biografia
Claudio Cintoli nasce ad Imola nel 1935. Esordisce la sua attività espositiva nel 1958 con due mostre personali, una presentata da Eugenio Battisti alla Galleria La Medusa, Roma e l’altra al Palazzo comunale di Recanati. Nel 1965 si trasferisce a New York. La stagione americana segna anche l’inizio di varie collaborazioni con riviste italiane dell’epoca quali “Flash Art”, “Cartabianca” e “Marcatré, che prosegue anche dopo il suo rientro in Italia nel 1969. Sue mostre alla Galleria L’Attico di Fabio Sargentini in tre differenti occasioni tra il 1968-1969 e al Festival dei due Mondi invitato da Giovanni Carandente. Negli anni settanta si presenta al pubblico con un alter ego Marcanciel Stuprò, che diventa la veste ironica e libertaria di se stesso. Nel 1977 viene invitato da Incontri Internazionali d’Arte con un lettera che annuncia la propria morte che avverrà pochi mesi dopo nel 1978 a causa di un emorragia cerebrale.
Roma, giugno 2012