Claudio Cravero – Gente di Fort Portal

Informazioni Evento

Luogo
RICCARDO COSTANTINI CONTEMPORARY
via Goito, 8 - 10125 , Torino , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì-sabato 11–19,30

Vernissage
24/03/2016

ore 18

Artisti
Claudio Cravero
Generi
fotografia, personale

Oltre alla documentazione fotografica del lavoro svolto da Cute Project, Cravero ha sviluppato un piccolo progetto fotografico sulla gente di Fort Portal, cittadina di 45.000 abitanti vicino a lago Edwards, dove c’era l’ospedale.

Comunicato stampa

Oltre alla documentazione fotografica del lavoro svolto da Cute Project,
ho sviluppato un piccolo progetto fotografico sulla gente di Fort Portal, cittadina di 45.000 abitanti vicino a lago Edwards, dove c’era l’ospedale.

Inoltre, in occasione della mostra, in una delle tre sale della galleria Costantini, ci sarà anche una piccola presentazione di alcune opere della serie “FANTASMI”.
http://www.claudiocravero.com/fotografie/fantasmi/index.html

Gente di Fort Portal

L’Africa non è solo miseria, disagio, fame e richieste di aiuto, l’Africa è anche un paese che cresce, composto da una gioventù con una vitalità invidiabile e tanta voglia di mostrare al mondo le proprie qualità, c’è una società artistica in fermento che attinge dalla storia e dalla tradizione locale con un occhio all’occidente, per poi tradursi in un melting pot di energia e rinnovata cultura espressiva.

Da tutto questo nasce l’intento del progetto fotografico costituito da una serie di ritratti ad alcuni personaggi di Fort Portal, per mostrare un piccolo spaccato del tessuto sociale esistente.

Chirurgo, giornalista, suora/pediatra, agricoltore, scultore, chitarrista, musicista, poeta, ballerina, pittore, percussionista, assistente hotel, infermiera, editore e danzatore tradizionale,

sono i soggetti ritratti e accompagnati da una mini intervista che li presenta.

Dal 24 marzo al 2 aprile 2016 mostra a sostegno dell'Associazione Cute Project Onlus

Cute Project ha come obiettivo la formazione teorica e pratica del personale sanitario dei paesi in via di sviluppo, nell'ambito della chirurgia plastica ricostruttiva, con indirizzo specifico rivolto alla cura delle ustioni e dei loro esiti.
Cute Project persegue l'obiettivo mediante:
• lo svolgimento di missioni umanitarie a carattere formativo con coinvolgimento diretto dei medici e delle altre figure sanitarie locali mediante lezioni teoriche e pratiche in sala operatoria per consentire l’autonomizzazione del personale sanitario del luogo;
• l’istituzione di borse di studio in Italia, rivolte al personale sanitario dei paesi in via di sviluppo e finalizzate al completamento del processo di acquisizione delle competenze specialistiche;
• lo svolgimento di attività sanitarie e didattiche a favore delle persone in difficoltà sul territorio nazionale e regionale (attivazione di nuovi ambulatori medici e corsi formativi).

Cute Project si avvale delle donazioni di privati, fondazioni o altri enti sensibili agli obiettivi preposti;
tutti coloro (sanitari e non, compreso il fotografo) che svolgono attività all’interno di Cute Project NON percepiscono alcun compenso.

“Pronto…Claudio…sono Eva Mesturino, vuoi venire con noi in Uganda a documentare la nostra missione medica?”
Erano trascorsi due anni da quando mi ero offerto di collaborare come fotografo e finalmente era arrivato il momento…”Sì, ci sono!”.

FORT PORTAL
Referal General Hospital

Il mio primo contatto con la sala operatoria è il timore di svenire poi, per due settimane, vedi bambini, donne e uomini di tutte le età che scorrono uno dopo l’altro sui due lettini con i chirurghi, i dottori, l’anestesista e gli infermieri di Cute sempre all’opera, che intervengono tutti i giorni ininterrottamente, faticosamente, per 8…10…12 lunghissime ore.
Allora ti chiedi come fanno a sostenere simili ritmi per settimane con la tensione e la concentrazione che tutto questo comporta.
Mentre per l’equipe medica il più è routine, ti senti un lillipuziano di fronte a situazioni anche molto complesse che vengono affrontate con grande tranquillità e professionalità. Dita che tornano a riprendere vita, un braccio che si può nuovamente piegare, il sorriso di un bambino che torna a esprimersi in tutta la sua bellezza, la riconoscenza di Juliette, l’impossibilità, la frustrazione e la sensazione d’impotenza di poter fare di più in alcuni casi.
Ti rendi conto che con un piccolo intervento chirurgico si può cambiare la vita di una persona. Ciò che noi diamo per scontato come chirurgia anche minimale, qui diventa impossibile attuarlo per carenza di mezzi, a volte, ma soprattutto per mancanza di una specializzazione specifica per questi piccoli interventi perché le forze e i mezzi locali vengono catalizzati da priorità per interventi più importanti.
Quindi capisci ancor più il grande lavoro che ha fatto e sta facendo Cute che non è “solo” quello di intervenire chirurgicamente, ma è molto di più, è trasmettere, formare, insegnare e coinvolgere le forze mediche locali.

Quando entri nei reparti per la prima volta vorresti scappare, è un pugno nello stomaco. Sei assalito da odori acri e timori che ti passano per la testa, visioni che non vorresti vedere ma che non riuscirai più a dimenticare, incontri lo sguardo delle persone che ti scrutano con la diffidenza di chi ha visto passare nel tempo l’uomo bianco che porta via e nulla lascia, ma poi con un sorriso li conquisti e allora vorresti abbracciare quei due bambini che sono nello stesso letto, insieme, da chissà quanto tempo, vorresti poter rispondere a chi ti scambia per un dottore, vorresti che i dottori con i loro poteri magici guarissero le ustioni in tutto il corpo di Rachel…il tuo disagio e il desiderio di fuggire scompaiono, non sei più nel reparto di un ospedale ugandese, ti senti semplicemente, umanamente con loro.

Gente di Fort Portal
L’Africa non è solo miseria, disagio, fame e richieste di aiuto, l’Africa è anche un paese che cresce, composto da una gioventù con una vitalità invidiabile e tanta voglia di mostrare al mondo le proprie qualità, c’è una società artistica in fermento che attinge dalla storia e dalla tradizione locale con un occhio all’occidente, per poi tradursi in un melting pot di energia e rinnovata cultura espressiva.
Da tutto questo nasce l’intento del progetto fotografico costituito da una serie di ritratti ad alcuni personaggi di Fort Portal, per mostrare un piccolo spaccato del tessuto sociale esistente.
Chirurgo, giornalista, suora/pediatra, agricoltore, scultore, chitarrista, musicista, poeta, ballerina, pittore, percussionista, assistente hotel, infermiera, editore e danzatore tradizionale, sono i soggetti ritratti e accompagnati da una mini intervista che li presenta.

Grazie Cute, vi seguirò ancora.

Claudio Cravero