Claudio Rotta Loria – Superfici a interferenza luminosa
La galleria Roccatre ha il piacere di presentare per la prima volta a Torino una significativa selezione delle “Superfici a interferenza luminosa” di Claudio Rotta Loria (Torino, 1949).
Comunicato stampa
La galleria Roccatre ha il piacere di presentare per la prima volta a Torino una significativa selezione delle “Superfici a interferenza luminosa” di Claudio Rotta Loria (Torino, 1949). Questo appuntamento espositivo, che propone un rappresentante torinese dell’arte programmata italiana a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, assume un particolare valore in quanto avviene a cinquant’anni dalla prima realizzazione di un’opera in cartoncino curvato e inciso appartenente a questo ciclo di lavori (1968-2018). In quegli anni, infatti, l’artista sviluppa in più livelli di indagine estetica (le Superfici interattive, 1968; i Cromoplastici, 1970; le Superfici a interferenza luminosa, 1971; gli Oggetti cinetici, 1971; le Spazializzazioni di forme geometriche, 1971), un’originale esplorazione analitica e sperimentale del rapporto tra superficie dell’opera, spazio e luce. Più in generale, egli approfondisce la sua ricerca neocostruttiva in relazione ai problemi della strutturalità visuale, programmata e cinetica, dell’interazione arte-scienza, dell’educazione percettivo-strutturale e dell’impegno didattico sui temi della sperimentazione plastico-visuale. Le opere di questo periodo già si caratterizzano per le costanti implicazioni spaziali, oggettuali e ambientali che, nel tempo, identificheranno il lavoro dell’artista torinese.
Nel caso specifico, le Superfici a interferenza luminosa si caratterizzano per minimi e regolari sollevamenti lamellari della superficie dell’opera, sollevamenti che, diversamente orientati, lasciano affiorare le fluorescenze del fondo. Una ripetizione algoritmica e sempre differente di piccoli quadrati o cerchi o rettangoli variamente sollevati, costituisce, infatti, la vibrante texture tridimensionale di queste opere, il cui valore poetico, con l’incidenza della luce e il movimento dello spettatore, si combina a una dimensione percettiva e sensoriale di effetti plastici e cinetici.
Le Superfici a interferenza luminosa sono documentate in mostra da una ventina di lavori storici e recenti - tra cui una scultura e alcune opere di grandi dimensioni -, e sono accompagnate da un catalogo con testi di Francesco Poli, curatore della mostra, e di Fabrizio Colonna del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino.
Claudio Rotta Loria (Torino,1949), cofondatore nel 1971 del Ti.zero, Centro sperimentale di ricerca estetica di Torino, allestisce oltre un centinaio di mostre personali e grandi installazioni permanenti in Italia, Europa, Canada, USA e in Australia.
E’ invitato alla Quadriennale di Roma (1975) e alla Biennale di Venezia (2011, 2017).
Suoi lavori sono stati esposti al Centre Georges Pompidou di Parigi (1981), al Parlamento Europeo di Strasburgo (1995), alla GAM di Torino (1999), di Zagabria (2007) e Praga (2008), alla GNAM di Roma (2012), al MAMAC di Nizza (2018).
E’ del 1989 la nomination del MOMA di New York per il design di Apologue.
Nel 2008 rappresenta l’Italia come Artist in residence all’Istituto di Cultura di Zagabria in occasione della rassegna “Nigth of EU Cultural Institutes”.
Sue opere si trovano nelle collezioni di musei italiani e stranieri.