Clino Castelli – Art Revamping 1967-2017
In questo evento sono presentate opere di Clino Castelli realizzate negli anni del suo sodalizio con alcuni protagonisti del movimento dell’Arte Povera quali Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi e Alighiero Boetti.
Comunicato stampa
In questo evento sono presentate opere di Clino Castelli realizzate negli anni del suo sodalizio con alcuni protagonisti del movimento dell’Arte Povera quali Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi e Alighiero Boetti. Continua così il percorso già introdotto con la doppia mostra monografica Tectonica durante la scorsa edizione del Miart e del Fuorisalone. Il termine ‘’revamping'' nasce in ambito ferroviario per indicare quegli interventi di ristrutturazione su locomotori e carrozze che interessano non solo le parti meccaniche, ma anche l’aspetto estetico. Art Revamping 1967-2017 è una rivisitazione figurativa di Clino Castelli che interessa alcuni lavori ancora di natura propriamente artistica realizzati poco dopo la sua svolta verso l’allora nascente mondo del design. Le prime due opere di questo corpus sono infatti i ready-made Fiori Freschi (1967) e un’installazione, La partita a scacchi (1974). La genesi torinese di entrambi i lavori viene oggi sottolineata dalla presenza di Noire Gallery, galleria di riferimento per l’arte contemporanea nella città della Mole, che si fa promotrice dell’iniziativa. La serie di opere Fiori Freschi (Ff) nasce per l’inaugurazione della discoteca Piper Club di Torino (di cui quest’anno ricorre il cinquantenario), famosa per aver contribuito a promuovere il gruppo di artisti e galleristi della scena artistica torinese e dell’Arte Povera. Il programma di mostre ed eventi previsti dopo l’apertura di fine 1966 includeva la Beat Fashion, sfilata di abiti di Boetti, gli Specchi di Pistoletto, i Pali di Piacentino, i Tappeti natura di Gilardi e i Badges (spille-bottone luminescenti) di Clino Castelli. Pensati per essere proiettati sulle pareti del Piper Club come icone che anticipavano l’esplosione mistico-linguistica dei ''figli dei fiori'', gli Ff sono 54 pazienti composizioni fotografiche, realizzate dall’autore con una Rolleiflex 4x4. Queste immagini rivivono oggi grazie a un sofisticato procedimento di stampa su carta-cotone e alluminio in vari formati (dittici, polittici), con i soggetti floreali stagliati su un fondo nero che ne accentua il pathos cromatico. Prima di una serie di ready-made realizzati da Castelli, l’opera scaturisce dalla scomposizione e ricomposizione di vere corolle in nuovi oggetti iper-floreali, che raccontano una personale interpretazione del grande tema della natura morta. “La natura morta, forse più di ogni altro soggetto di rappresentazione, rivela la visione del mondo di chi la realizza”, racconta Sita Trini Castelli, curatrice della mostra; ''con Ff si parla di 'natura artificiale', perché i fiori sono ottenuti assemblando parti esistenti in natura mediante un processo che non modifica la loro struttura di base e, al tempo stesso, di ‘natura sintetica’, perché il processo creativo muove dal semplice al complesso e perché mette insieme elementi eterogenei per arrivare a un intero. È paradossale, perché vuole ingannare i sensi dichiarando l’inganno”.
Con La Partita a scacchi, un’installazione performativa presentata a Environment ‘74 di Torino Esposizioni (la prima fiera-evento europea dedicata al tema dell’ecologia), Castelli si dedica nuovamente al tema della luminescenza. I progetti in mostra (che comprendevano anche La camera riverberante, La radura pubblicitaria, I Resist) utilizzavano il Lumiphos dell’Abet Print, un laminato plastico ancora oggi in produzione, la cui caratteristica era di poter creare enormi superfici luminescenti, anche calpestabili. Con il Lumiphos Castelli disegna un materiale, la cui superficie è capace di catturare la luce e le silhouette temporanee generate dalle ombre dei corpi che lo mascherano. Le qualità chimico-fisiche della materia luminescente diventano così il supporto per un’operazione di auto-rappresentazione in cui l’artista è lo stesso soggetto coinvolto nella scena, mentre l’autore-regista rimane sullo sfondo. Oltre alle opere descritte, nella mostra verranno esposti anche diversi documenti e testimonianze finalizzati a ricostruire lo spirito dell’epoca, tra cui un reportage fotografico di Paolo Mussat Sartor, parti di un plastico in schiuma realizzato da Castelli con Piero Gilardi, il poster della presentazione di Michelangelo Pistoletto al Piper Club, le interviste video a Piero e Graziella Derossi, progettisti e fondatori dello storico locale torinese.
Art Revamping 1967-2017: early works by Clino Castelli
The exhibition-event presented by Noire Gallery during the period of MiArt
and FuoriSalone 2017 traces back through works from the 1960s and 1970s
The event presents artworks made by Clino Castelli in the years marked by his friendship with some of the protagonists of the Arte Povera movement like Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi and Alighiero Boetti. This exhibition continues what was already approached in the double solo show Tectonica during Miart and the FuoriSalone in 2016. The term “revamping” gained widespread use in the world of railroads, to indicate the restructuring of locomotives and train cars involving not only their mechanical parts but also their appearance. Art Revamping 1967-2017 is a figurative reappraisal by Clino Castelli that involves certain works still of a predominantly artistic nature made shortly after his turn towards the then-nascent world of design. The first two works in this corpus are the ready-mades Fiori Freschi (Fresh Flowers, 1967) and an installation, La partita a scacchi (The Chess Game, 1974). The fact that both works originated in Turin is underscored today by the presence of Noire Gallery, a gallery of reference for contemporary art in that city, and the promoter of this initiative. The Fiori Freschi (Ff) series began for the opening of the Piper Club disco in Turin (now celebrating its 50th anniversary), a venue famous for having contributed to promote the group of artists and gallerists of the Turin scene and Arte Povera. The program of exhibitions and events organized after the opening at the end of 1966 included Beat Fashion, a show of clothes by Boetti, the Specchi of Pistoletto, the Pali di Piacentino, the Tappeti natura by Gilardi and the luminescent Badges by Clino Castelli. Conceived to be projected on the walls of the Piper Club like icons that were forerunners of the mystic-linguistic explosion of the “flower children,” the Ff are 54 patient photographic compositions made by the artist with a Rolleiflex 4x4. These images live on today thanks to a sophisticated printing technique on cotton paper and aluminium in various formats (diptychs, polyptychs), where the floral subjects stand out against a black background that accentuates their chromatic pathos. The first of a series of ready-mades produced by Castelli, the work springs from the separation and reassembly of real corollas in new hyperfloral objects that narrate a personal interpretation of the major theme of the still life. “The still life, perhaps more than any other subject of representation, reveals the worldview of its maker,” says Sita Trini Castelli, curator of the exhibition. “Fiori Freschi speaks of ‘artificial nature’ because the flowers are obtained by assembling parts existing in nature through a process that does not modify their basic structure, and at the same time of ‘synthetic nature’ because the creative process moves from the simple to the complex, and because it puts together heterogeneous elements to achieve a whole. It is paradoxical, because it sets out to deceive the senses while stating the deception.”
With La partita a scacchi, a performative installation presented at Environment ‘74 of Torino Esposizioni (the first European fair-event on the theme of ecology), he returns once again to the theme of luminescence. The projects on view, which also included La camera riverberante (The Reverberating Chamber), La radura pubblicitaria (The Advertising Glade), and I Resist (The Resist) made use of Lumiphos by Abet Print, a plastic laminate still in production today, whose characteristic is to make it possible to produce enormous luminescent surfaces, also to walk upon. Creating Lumiphos, Castelli designs a material whose surface captures the light and the temporary silhouettes created by shadows of bodies, which mask it. The chemical-physical qualities of the luminescent material thus become the support for an operation of self-representation in which the artist himself is the subject involved in the scene, while the author-director remains in the background. Besides the works described above, the exhibition will also present various documents and recollections that help to reconstruct the spirit of the time, including the photographs of Paolo Mussat Sartor, parts of a foam model made by Castelli with Piero Gilardi, the poster for the show by Michelangelo Pistoletto at the Piper Club, and video interviews with Piero and Graziella Derossi, architects and founders of the historic venue in Turin.