Come una bestia feroce
Fulcro concettuale della rassegna, che vedrà esposte circa 80 opere per la maggior parte inedite, è una riflessione sulla forza primigenia della pittura, medium capace più di ogni altro di concentrare, nella pratica quotidiana dell’artista, impulsi espressivi primari e riflessioni di natura intellettuale, filosofica ed estetica. Per la sua forza, per la sua cruda ed ideale brutalità, la pittura è per l’artista l’animale indomito e selvaggio da rispettare e temere.
Comunicato stampa
COME UNA BESTIA FEROCE
Manfredi Beninati / Matteo Bergamasco / Lorenza Boisi / Francesco Clemente / Francesco De Grandi / Fulvio Di Piazza / Matteo Fato / Giovanni Frangi / Giuseppe Gonella / Dacia Manto / Valerio Nicolai / Giovanni Manunta Pastorello /
Gioacchino Pontrelli / Caterina Silva / Aleksander Velišček / William Marc Zanghi
a cura di Andrea Bruciati, Daniele Capra, Federico Mazzonelli, Alberto Zanchetta
BonelliLAB, Canneto sull’Oglio (Mn)
dal 23 aprile al 14 luglio 2012
inaugurazione sabato 21 aprile ore 18
Si apre al pubblico il 23 aprile 2012 l’articolata collettiva Come una bestia feroce, ospitata da BonelliLAB a Canneto sull’Oglio (Mn).
La mostra nasce dal lavoro coordinato di 4 curatori – Andrea Bruciati, Daniele Capra, Federico Mazzonelli, Alberto Zanchetta – ciascuno dei quali è stato invitato a selezionare 4 artisti di età ed esperienza differente, in maniera che l’esposizione si caratterizzasse anche per un confronto tra differenti generazioni di artisti. Fulcro concettuale della rassegna, che vedrà esposte fino al 14 luglio circa 80 opere per la maggior parte inedite, è una riflessione sulla forza primigenia della pittura, medium capace più di ogni altro di concentrare, nella pratica quotidiana dell’artista, impulsi espressivi primari e riflessioni di natura intellettuale, filosofica ed estetica. Per la sua forza, per la sua cruda ed ideale brutalità, la pittura è per l’artista l’animale indomito e selvaggio da rispettare e temere.
Il titolo della mostra è un omaggio all’omonimo romanzo poliziesco di Edwin Bunker.
Si è soliti identificare la pittura come uno dei media che gli artisti utilizzano: semplicemente un’amica, uno strumento di lavoro, o più precisamente un campo espressivo in cui vigono delle convenzioni – come ad esempio la bidimensionalità – che si possono accettare o mettere in discussione. La forza generativa che il mezzo possiede, araba fenice che muore e risorge continuamente dalle proprie ceneri, ne sancisce la centralità e la stringente attualità. Contemporaneamente però la pittura è per gli artisti una bestia feroce: l’amante insaziabile e possessiva che fa perdere la lucidità, che ammalia e soffoca e che fa rimuovere tutto il resto.
L’ambivalenza della pittura può fornire una chiave d’analisi sul senso recondito e intimo della pittura, ma anche essere da stimolo a una riflessione sui pericoli del mestiere dell’artista, continuamente dilaniato tra urgenza espressiva, stimolo intellettuale, efficacia visiva e ricerca libera tout court. La cruda bestialità del medium diventa in questo modo un punto di vista interessante e anticonvenzionale da cui analizzare il lavoro di alcuni degli artisti più interessanti del nostro Paese, messi a confronto in una mostra che ne sviscera le riflessioni e le infinite potenzialità estetiche.
Le 4 sezioni e i 16 artisti chiamati a dare concretezza a questa premessa sono:
I frutti impuri impazziscono con Lorenza Boisi, Francesco Clemente, Francesco De Grandi, Valerio Nicolai, a cura di Andrea Bruciati; La realtà è qui con Matteo Fato, Giovanni Frangi, Giuseppe Gonella, Aleksander Velišček, a cura di Daniele Capra; Route tournante en sous-bois con Manfredi Beninati, Dacia Manto, Gioacchino Pontrelli, Caterina Silva, a cura di Federico Mazzonelli; Ars simia Naturae? con Matteo Bergamasco, Fulvio Di Piazza, Giovanni Manunta Pastorello, William Marc Zanghi, a cura di Alberto Zanchetta.
Ogni sezione si identifica con un titolo che, in modo sintetico, dà ritmo concettuale all’esposizione e fornisce una chiave di lettura esplicativa, ma intrigante, al visitatore.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, in italiano e inglese, che contiene i testi critici dei curatori e una sezione per ciascun artista.
Nella serata di inaugurazione della mostra sarà inoltre presentato il nuovo Espoarte.
ESPOARTE cambia formato, periodicità, grafica. E rinnova i contenuti con nuove rubriche e spazio a speciali, approfondimenti, dossier, inchieste.