Concetto Pozzati – Quasi dolce

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CINQUANTASEI
Via Mascarella 59B, Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
29/09/2012
Contatti
Email: galleria56@libero.it
Artisti
Concetto Pozzati
Curatori
Claudio Spadoni, Concetto Pozzati, Estemio Serri
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra, a cura di Claudio Spadoni, Concetto Pozzati, Estemio Serri, è composta da una cinquantina di opere e comprende due grandi dipinti, un dittico di 6 metri per 2 e uno di 2 metri per 175 cm, realizzati dall’artista in galleria durante la mostra.

Comunicato stampa

Concetto Pozzati
Ha studiato dapprima a Bologna, per poi continuare a Parigi, presso l'atelier dello zio Sepo, noto cartellonista di fama internazionale, e specializzarsi in grafica pubblicitaria. Dopo un esordio informale, si è avvicinato alle tematiche pop. È al surrealismo che è associata l'arte fredda e metallica di Pozzati, semplice nelle soluzioni ma, allo stesso modo, magica e fantastica. Come accade nella sua opera Per una impossibile modificazione (1964), in cui un insieme di frutti si rapporta con il suo doppio pittorico in modo paradossale. Questa opera, tra le più note dell'artista, è stata esposta alla Biennale di Venezia del 1964 (prima partecipazione del Maestro alla Biennale, cui hanno fatto seguito altre quattro prestigiose presenze: nel 1972, 1982, 2007 e 2009).
Pozzati ha insegnato all'Accademia di Belle Arti di Urbino, di cui poi è stato anche direttore fino al 1973; in seguito ha insegnato alle Accademie di Firenze e Venezia, Cattedra quest’ultima ceduta all’amico Emilio Vedova per diventare ordinario della cattedra di pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna. È accademico di San Luca.
Dal 1993 al 1996 è stato assessore alla cultura al comune di Bologna. Nel 1998 è stato direttore artistico della Casa del Mantegna a Mantova.

Quasi dolce
I dolci letti e detti sui menù sono talmente elencati, sofisticati e verbosi, se non astrusi, per far sapere e far capire quello che mangi con descrizioni e percentuali di selezionati ingredienti. Il gusto, il piacere è che il palato non deve sapere, è lui stesso che si inventa il piacere. É vero si mangia con gli occhi e un dolce è spesso “dipinto” o può essere dipinto perché il pittore è anche uno chef che non richiede però stupore sugli ingredienti con cui è fatta l’opera. Se si capisce subito e si elencano i materiali del fabbricare, i materiali rimarranno tali e non diventeranno mai altro. La pittura non è gastronomica, non è cucinata e la sua suadenza sta nella sostanza e non in una “quasi” gradevole dolcezza. Certo il quadro non è un dessert ghiacciato ma proprio per questo la sfida è dipingere un dessert che ti induca a pensare. Il quadro non deve essere spettacolo mentre il dessert è obbligato ad esserlo.
Ed in questo momento di grigiore, di inciviltà, se non di terrore che si richiede (non è certo un rimedio socio-culturale) almeno un po’ di ...dolcezza. É proprio nel momento di assenza di prospettive credibili, di una società appiattita nell’omologazione, che si può (reazionariamente, si sarebbe detto un tempo) accettare una forma di gusto, di bellezza, di dolcezza. Forse non sarà una nuova dialettica, forse non si produrranno (con l’estetismo piacente) idee e forti pensieri, ma una pausa “quasi dolce” è terapeutica. Qualcosa di delicato e gradevole; basta con l’amaro e il disgustoso. Si può cadere nella docile arrendevolezza della bontà, che in pittura è una minaccia perché rischia la suadenza. Concetto Pozzati - Febbraio 2011

gli appuntamenti delle performance
La mostra è composta da una cinquantina di opere e comprende due grandi dipinti, un dittico di 6 metri per 2 e uno di 2 metri per 175 cm che saranno dipinti in galleria durante la mostra.
Si potrà incontrare il Maestro in quattro serate:10 ottobre, 17 ottobre e 24 ottobre 2012
Nell’ultimo appuntamento il 17 novembre dalle ore 17.30 il Maestro racconterà la propria storia dagli anni ’50 con il supporto di filmati e diapositive e presenterà al pubblico le due grandi opere finite.

Il 16 ottobre sarà inoltre effettuato un laboratorio per due classi di una scuola elementare