Connessioni Inventive – maggio 2020
Vita, emozioni ed esperienze sociali alla soglia di un cambio d’epoca registrate attraverso un dispositivo online di conversazioni digitali.
Comunicato stampa
CONNESSIONI INVENTIVE
Il programma di maggio 2020
Vita, emozioni ed esperienze sociali alla soglia di un cambio d'epoca registrate attraverso un dispositivo online di conversazioni digitali.
A cura di Luigi Fassi e Alberto Salvadori
Giovedì 7, 14, 21, 28 maggio 2020 alle ore 11.00 in diretta streaming:
Facebook MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro (@museoman)
Instagram Fondazione ICA Milano (@ica_milano)
#connessioninventive
Programma di maggio 2020
Giovedì 7 maggio Alessandro Carrera, docente di Italian Studies e di World Cultures and Literatures alla University of Houston, in Texas;
Giovedì 14 maggio Francesca Recchia, ricercatrice e scrittrice che vive a Kabul, direttore dell’Istituto Afghano di Arti e Architettura;
Giovedì 21 maggio Maria Cristina Didero, curatore indipendente e autore;
Giovedì 28 maggio Anna Bortolan, docente di filosofia alla Swansea University in Galles, nel Regno Unito.
Gabriel von Max (1840-1915), Scimmie come critici d'arte, olio su tavola, Neue Pinakothek, Monaco. Ph. Bayer & Mitko. Credits: Bayer & Mitko/Artothek/Archivi Alinari.
Connessioni Inventive è un progetto inedito di committenza e produzione di un calendario di conversazioni digitali pensate come momenti di formazione e approfondimento, realizzato in collaborazione tra due istituzioni italiane di arte e cultura contemporanee, il MAN Museo d'Arte della Provincia di Nuoro e Fondazione ICA Milano. Obiettivo del progetto è dare impulso a un percorso di promozione di conoscenza umanistica in termini interdisciplinari secondo modalità e linguaggi accessibili a tutti.
In un momento di distanza sociale e scarsità di rapporti interpersonali determinato da un rivolgimento globale destinato a segnare mutamenti importanti nel vivere civile, MAN e ICA danno vita a un programma di lecture digitali per offrire un contributo di analisi e interpretazione affidato a voci italiane autorevoli nei loro ambiti di operatività.
Nel progetto Connessioni Inventive, MAN e ICA condividono un piano di specifiche committenze a ricercatori provenienti da campi diversi e tra loro interrelati: l’ambito dell’indagine, ampio e versatile, proporrà contenuti in campo filosofico, sociale, artistico ed economico. Seguendo l'ispirazione della tradizione latina del sapere aude, dell’aver coraggio di conoscere, ripresa nel XVIII secolo come un asse fondativo della cultura moderna europea, le due istituzioni avviano con Connessioni Inventive un percorso finalizzato a ispirare un'idea di conoscenza come scelta di consapevolezza e di sviluppo di sé.
Connessioni Inventive nasce come risposta alla necessità per una istituzione culturale di intercettare e individuare contenuti appropriati con il tempo che viviamo, unitamente a nuove e fertili modalità di condivisione. Esigenza che MAN e ICA interpretano come una opportunità progettuale a lungo termine e non occasionale, per stabilire un processo di produzione culturale condivisibile che possa andare oltre l’epoca del COVID19.
Connessioni Inventive è un progetto ideato e curato da Luigi Fassi e Alberto Salvadori.
Ogni incontro sarà fruibile in diretta streaming sulla pagina Facebook di MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro (@museoman) e sull’account Instagram di ICA (@ica_milano), ogni giovedì alle 11.00. I contributi saranno successivamente disponibili sul canale YouTube dedicato (Connessioni Inventive) al fine di costituire un archivio accessibile in ogni momento.
I prossimi appuntamenti in calendario sono: Alessandro Carrera giovedì 7 maggio, docente di Italian Studies e di World Cultures and Literatures alla University of Houston, in Texas; Francesca Recchia giovedì 14 maggio, ricercatrice e scrittrice che vive a Kabul, direttore dell’Istituto Afghano di Arti e Architettura; Maria Cristina Didero giovedì 21 maggio curatore indipendente, autore e giornalista; Anna Bortolan giovedì 28 maggio, docente di filosofia alla Swansea University in Galles, nel Regno Unito.
PROGRAMMA
Giovedì 7 maggio, ore 11.00
Alessandro Carrera
Per uno sguardo non gerarchico
Che cosa hanno in comune il giardino zen di Kyoto, il gioco del pachinko, i recenti sviluppi della network theory e il sospetto che molte, se non tutte le teorie, abbiano un arco di vita inversamente proporzionale al loro livello di complicazione (se vengono abbandonate non è perché non funzionano, ma perché nessuno le capisce più)?
La domanda si può riproporre in altro modo: che cosa hanno in comune la musica minimalista o processuale, il mito della musica delle sfere e una fondamentale per quanto segreta antologia di folk music americana? O, per scendere ancora più nel concreto, sarebbe possibile sostenere, con uno sguardo ormai panoramico sul Novecento, che un oscuro bluesman del Mississippi e, per dire, T. S. Eliot, sono entrambi poeti modernisti, e non perché uno sia più o meno grande dell'altro, ma perché a un livello superiore e non gerarchico sono uno "come" l'altro, anzi sono "lo stesso"?
La domanda, che a questo punto non è più solo di analisi della cultura, ma prettamente filosofica, deve forse essere affrontata secondo il suggerimento del Wittgenstein delle Ricerche filosofiche: prima di giudicare, guardiamo se tutti questi "giochi" hanno qualcosa in comune. Guardiamo davvero, e cominceremo a vedere somiglianze, affinità, parentele.
Alessandro Carrera è docente di Italian Studies e di World Cultures and Literatures alla University of Houston, in Texas, dove ha fondato il programma di Global Cinema Studies. Ha scritto di filosofia italiana ed europea, letteratura italiana e comparata, musica classica e popolare, cinema e arte. Ha tradotto in italiano quattro romanzi di Graham Greene (il più recente è Il treno per Istanbul, Sellerio 2019) e tutte le canzoni e le prose di Bob Dylan per Feltrinelli. Ha vinto il Premio Montale per la poesia (1993) e il Premio Flaiano per l'italianistica (2019). I suoi libri più recenti sono La ballata del Nobel. Bob Dylan a Stoccolma (Sossella 2017), Filosofia del minimalismo. La musica e il piacere della ripetizione (Casa Musicale Eco 2018), Fellini's Eternal Rome: Paganism and Christianity in Federico Fellini's Films (Bloomsbury 2019), Il colore del buio. La Rothko Chapel (il Mulino 2019), Fellini, o della vita eterna. Da Gelsomina a Mastorna (MC edizioni 2020), Il principe e il giurista. Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Salvatore Satta (2a ed., ESI 2020). La sua raccolta poetica più recente è Beato chi scrive (nottetempo 2016).
Giovedì 14 maggio, ore 11.00
Francesca Recchia
Raccontare l’altrove
Guardare il mondo dalla finestra invece che con la polvere sulle scarpe, mi spinge a soffermarmi a pensare sulle pratiche dell’incontro, dell’ascolto e del racconto dell’altrove; sul bisogno di accuratezza e accoglienza e sull’importanza del beneficio del dubbio.
Francesca Recchia è una ricercatrice e scrittrice che vive a Kabul, dove lavora come direttore dell’Istituto Afghano di Arti e Architettura presso Turquoise Mountain. È interessata alla dimensione geopolitica di processi culturali e negli ultimi anni ha concentrato la sua ricerca sulle trasformazioni urbane, le pratiche creative e il patrimonio immateriale in paesi in conflitto. Il suo lavoro è radicato in un approccio interdisciplinare che combina culture visive, studi urbani e Cultural Studies. È autore di tre libri The Little Book of Kabul (con Lorenzo Tugnoli), Picnic in a Minefield e Devices of Political Action. Collective Towns in Iraqi Kurdistan (con un photo-essay di Leo Novel).
Giovedì 21 maggio, ore 11.00
Maria Cristina Didero
Design is about people and not about chairs
Il mio approccio alla materia non guarda soltanto al prodotto ma privilegia il ruolo primario che le persone, le relazioni, gli scambi rivestono all’interno del processo creativo, come sostengo spesso: “design is about people, not about chairs”. Questa attitudine quasi antropologica, l’utilizzo del mondo degli oggetti come portatori di storie altre, ha motivato e animato da sempre diverse mie esposizioni. Parlerò di alcuni esempi più recenti, fra cui Vegan Design, personale di Erez Nevi Pana, indagine sul veganesimo applicato alla ricerca contemporanea presentata nel 2018 al Garage San Remo, e il progetto del libanese Carlo Massoud al chiostro di Sant’Ambrogio, dell’anno successivo, sempre in occasione della Milano Design Week, sul tema della religione. Per l’edizione 2020 del fuorisalone era in preparazione una mostra sul tema della guerra.
Uno dei progetti più rappresentativi del mio personale orientamento al design si può ritrovare nella mostra The Conversation Show, tenutasi lo scorso anno al Design Museum Holon, Tel Aviv: cinque installazioni incentrate sulle specifiche dinamiche relazionali e il loro relativo scambio creativo di una serie di gruppi di designer per rivelare, in un unico oggetto, non solo originali modalità di lavoro comune ma anche la loro comunicazione.
Maria Cristina Didero: curatore indipendente e autore, si occupa di design. Vive a Milano, collabora con diverse istituzioni a livello internazionale. È editor-at-large di ICON DESIGN.
Giovedì 28 maggio, ore 11.00
Anna Bortolan
L’esperienza delle emozioni: sentire, valutare, raccontare
Le emozioni ricoprono un ruolo centrale nella vita di individui, gruppi e società. L’identità personale e i vissuti affettivi appaiono intimamente collegati e le emozioni sono coinvolte in vari modi nell’esperienza estetica, morale ed epistemica. Ma che cos’è un’emozione? Quali caratteristiche accomunano reazioni come gioia, rabbia, paura, sorpresa, vergogna e tristezza? C’è una differenza fondamentale tra emozioni ed altri stati mentali e corporei? Queste sono alcune delle domande che animano la ricerca filosofica sull’affettività e che verranno esplorate in questo intervento. In particolare, si rifletterà sul modo in cui sensazioni e stati cognitivi come i giudizi sono coinvolti nell’esperienza emotiva e sulla profonda connessione esistente tra emozioni e narrazioni.
Anna Bortolan è docente di filosofia alla Swansea University e ha in precedenza ricoperto ruoli di insegnamento e ricerca presso la University of Aberdeen e lo University College Dublin (UCD). Il suo lavoro si colloca all’intersezione tra filosofia delle emozioni, fenomenologia e filosofia della psichiatria, con pubblicazioni in riviste come “Continental Philosophy Review”, “Phenomenology and the Cognitive Sciences” e “Medicine, Health Care and Philosophy”. Ha contribuito, inoltre, a volumi collettanei di Oxford University Press e Routledge ed è stata co-curatrice di un numero della rivista “Discipline Filosofiche”.