Connessioni multiple
“Connessioni multiple” vuole essere una collettiva che esplora le diverse visioni degli artisti e le loro interpretazioni in una sorta di focalizzazione multipla di un racconto.
Comunicato stampa
“Connessioni multiple” vuole essere una collettiva che esplora le diverse visioni degli artisti e le loro interpretazioni in una sorta di focalizzazione multipla di un racconto.
Si crea così un dialogo della creatività che porta la narrazione su momenti di profonda affinità e di reciproco incontro tra l’artista e lo spazio. Ogni artista, con la propria identità e il proprio stile, reagisce alla sollecitazione delle connessioni con linguaggi differenti per lanciare il proprio messaggio al visitatore. Le connessioni, nella loro molteplicità di aspetti, abbracciano una vasta gamma di esperienze ed emozioni, a volte dirompenti mentre altre solo suggerite.
Pluralità di artisti ma singolarità di visione, legame ma distanza spaziale, idea e strumenti per cui questo si verifica: queste le principali caratteristiche della connessione. Nove gli artisti esposti.
Mauro Romano, nato e cresciuto a Roma, ha studiato pittura presso Studio Sotterraneo a Roma e ha vinto una borsa di studio presso IED di Roma in Fotografia Fashion. La "trasformazione della forma" è per lui una fonte d’ispirazione e di stimolo per indagare la propria interiorità e le connessioni del fluire materico, immaginando un rapporto con lo spazio di “materia immateriale” in cui la forma è parte del processo di un viaggio dal caos alla sintesi, dal microcosmo al macrocosmo con soluzione di continuità e coerenza esistenziale.
La "trasformazione della forma" è alla base anche del lavoro di Marialuna Storti. Nata a Roma, Marialuna ha dedicato la sua ricerca alla carta e alla sua manipolazione fisica mediante il processo di ossidazione. Da sempre sperimentatrice di generi artistici differenti, consegue la laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma e vince la borsa di collaborazione come assistente tecnico per il laboratorio di calcografia e calcografia sperimentale presso la cattedra del prof. Piloni. Ispirata alla forma del luogo, al rapporto con i muri circostanti, all’architettura, alla topografia e alla storia, l’artista propone l’evoluzione del quadro, Eidos, in una installazione che interagisce grazie alla sua permeabilità e trasparenza con l’ambiente circostante, veicolando un messaggio opposto alla consueta percezione di barriera che si ha del quadro stesso.
Dalla sperimentazione della forma si passa all’esperienza materica delle opere di Ana Paula Torres. Pittrice e scultrice, nasce in Brasile nel 1978, e fin da piccola dimostra l’interesse per il disegno e per i colori. Le sue opere sono il frutto di un processo “non del tutto figurativo”, dove la complessità materica del colore guida l’occhio verso scenari di paesaggi fantastici, sospesi tra sogno e proiezione interiore. Il contrasto pieno/vuoto è motivo di scambio tra materiali “poveri” e di riuso e tra artista e fruitore. Il “Corpus” delle sculture sono propaggini vitali che alimentano un gioco ritmico in cui si coglie un movimento di propagazione. Paesaggi e intensa emotività che sempre rivelano, non spiegano, bellezza e visione.
Nell'ambito del riuso, rientra anche l’opera “Anta-ni” di Lucio Barbuio di Bibione (VE), anno 1981, libero professionista in ambito creativo e incisore su vetro. L’artista utilizza materiali “abbandonati”, carichi di una viscerale evidenza che ottengono un effetto provocatorio immediato. Nel 2021 Barbuio inizia a disegnare i pannelli ma anche tanti altri oggetti che trova per le strade di Roma. L’”Anta-ni” nasce come risposta “colorata”, di provenienza dalla pop art di Keith Haring, al degrado urbano per poi diventare un’opera composita di livelli e materiali diversi, che si sovrappongono in un gioco ritmico in cui si coglie un movimento di(e)gradante.
Elementi minimi ed essenziali tornano anche nei lavori di Luis Alberto Cutrone (LAC), nato in Colombia ma residente in Italia dall’età di nove anni. La figurazione geometrica è il nucleo di una ricerca che restituisce la definizione scientifica dell'ipercubo nella sua dimensione scultorea. Dalla prospettiva dei matematici a quella degli artisti, la combinazione degli elementi aniconici, di ambivalente valore simbolico, diviene occasione di riflessione sulla cultura dell’usa e getta nella quotidianità e nel ciclo della vita umana. “La mia croce” riflette la lunga indagine dell'artista sulla dimensione e sullo spazio, dall'incontro nel 2011 con il matematico Michele Emmer fino alla raccolta di scritti “Storia della quarta dimensione secondo Luis Alberto Cutrone”.
Si torna sulla tematica dell’utilizzo di rifiuti, di oggetti riciclati e di materiali poveri con Pierluigi Fulvio Pastore (Salerno, 1981). Nel 2021 fonda CriptoPandora, uno spazio unico di sperimentazione e collaborazione, dove artisti, curatori e collezionisti provenienti da diverse discipline possono unire le loro forze per esplorare concetti come la percezione, l'identità e la tecnologia. "Ogni seme è un anelito" esprime il compito dell’artista nello scoprire il potenziale di ciò che ci circonda senza forzarlo, senza cedere alla vanità o al manierismo. L'intervento dell'artista è limitato alla sola installazione in situ, realizzata per integrare la parete e ciò che gli gira intorno: comunicare con lo spettatore attraverso l’oggetto comune diventa dunque il suo fine ultimo.
In questa molteplicità di connessioni, il segno trova la sua più spontanea e immediata comunicazione del pensiero e degli stati d'animo nel collettivo Micro.lab00. Nato dalla comune esperienza presso “Studio Sotterraneo”, i suoi componenti Alessandro Micci, Andrea Catalano e Valerio Serra riescono a dialogare tra loro, mantenendo ciascuno il proprio linguaggio visivo. Alessandro Micci rivendica l'importanza di sperimentare un segno che renda unico un supporto che non sia il corpo umano, dosando l'intensità dei contrasti e la leggibilità dei soggetti e della composizione. La ripetizione dei soggetti coincide con la volontà metodica di riprodurre ogni singolo aspetto dell'immagine nei suoi, quasi impercettibili, mutamenti.
Il fluire di movimento ed energia emerge soprattutto attraverso l’uso di una combinazione tra forme e colore all'interno delle opere di Andrea Catalano (classe 1986), un artista che presenta la poliedrica complessità di ingranaggi visivi quali proiezioni di universi multipli che si incontrano nella manualità del gesto grafico. È come se l’artista avesse sezionato un macchinario per farci entrare nel cuore del suo meccanismo, dove ci sono forme pure perfette che creano uno stemma grafico. Tra tutte colpisce la triskelis, un antico simbolo formato da tre spirali unite in un punto centrale che preannuncia una triplice simmetria rotazionale.
Nel 2019 Valerio Serra abbandona la pittura per dedicarsi esclusivamente alla grafica d’arte, in particolare alla Linografia. La ricerca del soggettivo nella realtà esterna e nella composizione di figure disarmoniche e graffianti, di ascendenza espressionista e anticlassica, subiscono lo strabordare di un esuberante decorativismo, suggerendo un certo senso di mistero.
Gli artisti sono:
Mauro Romano, Marialuna Storti, Ana Paula Torres, Luis Alberto Cutrone, Lucio Barbuio, Pierluigi Pastore e il collettivo Micro.lab00 composto da Alessandro Micci, Andrea Catalano e Valerio Serra.
Con la partecipazione della sound designer Giulia Gagliardi, che sperimenta con il suono un’esperienza sensoriale unica e profondamente legata ai contesti di creazione degli artisti. Ogni segno inciso, carta lavorata e pennello poggiato sulla tela possono creare una manifestazione artistica onirica e in grado di far emozionare.
City Lab971 sviluppa un legame tra la città e le più interessanti produzioni artistiche innovative e contemporanee, italiane ed internazionali. Un luogo inclusivo dove poter sperimentare nuove forme di interazione con il prossimo, una realtà che porta a vedere il mondo da punti di vista differenti.