Contaminazioni
S’intitola Contaminazioni. Dall’età del bronzo alle collezioni artistiche eoliane moderne e contemporanee la singolare esposizione di reperti archeologici inediti e opere di collezionisti eoliani.
Comunicato stampa
Lipari (ME), 12 aprile 2012 - La colomba di Picasso, le astrazioni dell’Accardi, le incisioni di Arnaldo Pomodoro e, sullo sfondo, preziosi e inediti reperti archeologici come la coppa dell’Età del Bronzo antico (2200-1800 a.C.) rinvenuta nel villaggio di Filo Braccio a Filicudi durante gli scavi del 2009, sulla quale un ignoto artista del tempo ha raffigurato una serie di imbarcazioni. Tra archeologia e arte moderna e contemporanea, sono le Eolie, il loro mare, la loro antichissima storia il trait-d’union della mostra in programma a Lipari dal 14 aprile al 9 giugno. S’intitola Contaminazioni. Dall’età del bronzo alle collezioni artistiche eoliane moderne e contemporanee, è organizzata dal Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea e vede la cura di Michele Bellamy Postiglione, Maria Clara Martinelli e Michele Benfari.
Sarà inaugurata sabato 14 aprile, alle 18.30, nella Chiesa di Santa Caterina in coincidenza con l’avvio della 14/a Settimana della Cultura, e sarà visitabile, con ingresso gratuito, fino al 9 giugno.
Un’operazione curatoriale insolita per esporre due sezioni speculari e coerenti di opere d’arte moderna e contemporanea insieme a preziosi reperti archeologici. E’ il caso dell’unico esempio al mondo di coppa dell’Età del Bronzo antico con raffigurazioni di barche insieme alla figura umana. In mostra, oltre agli artisti già citati, opere di Piero Dorazio, Rosario Bruno, Mario Sironi, Piero Guccione, Giuseppe Uncini, Renato Guttuso, Filippo de Pisis, Franco Gulino, Elio Marchegiani e molti altri ancora. Entrambi i gruppi di opere provengono da una piccola ma significativa presenza di collezioni di arte moderna e contemporanea nel territorio eoliano. “Un momento di dialogo sinergico – spiegano i curatori – attraverso stili di arte e periodi diversi accomunati dall’intento di descrivere e raccontare fatti e storie legate direttamente all’arcipelago eoliano”.