Contemporanea Mente
Sei artisti per la X Giornata del Contemporaneo.
Comunicato stampa
Sabato 11 ottobre 2014, la Galleria nazionale d’arte moderna aderirà alla Decima Giornata del
Contemporaneo, offrendo una serie di iniziative al pubblico che potrà accedere gratuitamente al museo per
tutta la Giornata.
Anche quest’anno la Giornata, promossa da AMACI, si avvale del sostegno della PaBAAC - Direzione
generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee del Ministero dei beni e
delle attività culturali e del turismo e del patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione
europea, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero dei beni e delle attività
culturali e del turismo, del Ministero degli Affari Esteri, della Conferenza delle Regioni e delle Province
autonome, dell’UPI – Unione Province d’Italia, dell’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e di ICOM
Italia.
Per l’occasione la Galleria nazionale ospiterà sei differenti eventi espositivi. Il settore “Il Mito, la storia, la
realtà” accoglierà il progetto di Gianni Politi ”Fra queste sale (Malandrino)”: le tele di Politi “rimpiazzeranno”
alcune delle opere della Galleria, attualmente in prestito o in restauro, aprendo un dialogo tra l’arte
contemporanea e la pittura dell’Ottocento.
Il sottotitolo “Malandrino” è un riferimento alle memorie infantili dell’artista, così infatti lo chiamava suo padre
che lo ha scritto in corsivo sotto una sua foto virata a seppia in cui Gianni bambino è ritratto con un gusto retrò
anni ’50.
Nella Sala della Guerra, si incontrerà SPAD SVII, un'installazione site-specific di Pietro Ruffo, di forte
impatto visivo: la riproduzione di un caccia monoposto biplano, prodotto dall’azienda francese Sociéte Pour
l’Aviation et ses Dérivés negli anni dieci del XX secolo e utilizzato durante la prima guerra mondiale; un aereo
difficile da pilotare ma potente, con ottime caratteristiche di salita e picchiata.
SPAD SVII, ricostruito in legno e rivestito di carta dipinta ad acquarello e china con paesaggi naturali stilizzati,
nasce dal confronto diretto con le opere in sala, come riflessione su quello che gli artisti sentono come sfida:
l’idea del dinamismo e delle imprese ardite contraddistingue infatti Futuristi e Aereopittori, che rischiavano la
vita per avere una visione del mondo dall’alto, per ottenere una rappresentazione del paesaggio mai vista
prima.
Nella sala ristoro, il pubblico si troverà immerso in I WALKED THROUGH THE CITY LIMITS ATTRACTED
BY SOME FORCE WITHIN IT' di Botto&Bruno: un’installazione permanente, destinata a riqualificare
l’ambiente, sotterraneo e privo di finestre, della sala. Il lavoro, totalmente manuale e realizzato con un collage
fotografico, diventa poi un “wallpaper” di grandi dimensioni che ricopre interamente le pareti e i distributori
automatici, creando l’illusione di un gradevole spazio esterno. Così la natura prende il sopravvento
sull’architettura, dichiarando la sua forza prorompente. Nella sala 29 Chiara Dynys proporrà Non c'è nulla al di fuori, un parallelepipedo di vetro godibile solo
dall’esterno e impreziosito dalla scritta a caratteri d’oro, una composizione di pochi elementi (vetro e oro) che
riesce a toccare corde universali.
Presentato in Italia per la prima volta, questo lavoro intende far riflettere sul limite fisico dell’oggetto artistico
rispetto allo spazio ma anche sul rapporto tra la propria individualità, la propria spiritualità e il mondo.
L’artista si interroga da sempre sulle potenzialità della luce (la non materia) e dei materiali, realizzando
labirinti, spirali, luoghi dove perdersi ritrovando paradossalmente la propria strada e la propria identità. Davanti
alla sua opera è inevitabile incorrere nell’inganno: ribaltamenti prospettici, slittamenti semantici, prospettive
sfalsate, pongono lo spettatore al cospetto dell’inatteso. I suoi lavori sono progetti molto articolati, sfuggenti a
qualsiasi definizione, né sculture né vere e proprie installazioni.
Il Cortile Aldrovandi ospiterà un nuovo lavoro di Pietro Fortuna: Alliance, che entrerà a far parte delle
collezioni permanenti della Galleria. L’opera è la quarta sequenza della serie Glory, una complessa
installazione di cinque elementi che attraverso un movimento autogenerativo si ripiegano su se stessi
acquistando la forma di volumi conclusi. Ma il diventare luogo di questi oggetti è per l’Autore soltanto
l’espressione di una retaggio culturale tanto obsoleto quanto fallace che persiste nell’indicare l’armonia come
fine e sostanza di ogni compiutezza.
Nel fitto sistema di corrispondenze tra l’arte Occidentale e il pensiero giudaico-cristiano l’Alleanza, intesa
come il patto con l’inconoscibile e l’indeterminabile, rappresenta la costante oscillazione tra ortodossia e
eresia dove l’armonia e la sua dissoluzione si alternano tra l’assunzione di procedure veritative e la loro
sconfessione.
Alle 12.00 Bizhan Bassiri presenterà la sua opera, posizionata sulla scalinata principale della Galleria
nazionale, Il Guardiano (1988-2014), una fusione in bronzo patinato nero e marmo bianco, alta quasi tre
metri, a sorvegliarne idealmente l’accesso accogliendone il flusso dei visitatori dall’ottobre 2014 per un anno
intero.
Alle 17.00, nella Veranda della Belle Epoque, Gabriele Simongini presenterà la pubblicazione Il Giardino
dell’Anima/The Garden of the Soul, che documenta la realizzazione dell’opera di Maria Dompè
commissionata dalla Galleria nazionale d’arte moderna per il Giardino delle Fontane. Un'opera “verde” inserita
nel suggestivo contesto del giardino mediterraneo, sul lato Nord-Ovest dell'edificio.