Contemporary Art Festival 2022
Torna per la sua nona edizione, con i nuoi numerosi eventi collaterali e portando con sé il vuoto incolmabile che lascia nel mondo dell’arte e non solo, la perdita di Maria Giovanna Speranza, Contemporary Art Festival, evento dedicato nello specifico al panorama artistico contemporaneo, che si svolgerà su due rinomate sedi espositive del centro storico di Pergine Valsugana; Sala Maier e Studio d’Arte Astrid Nova.
Comunicato stampa
Torna per la sua nona edizione, con i nuoi numerosi eventi collaterali e portando con sé il vuoto incolmabile che lascia nel mondo dell'arte e non solo, la perdita di Maria Giovanna Speranza, Contemporary Art Festival, evento dedicato nello specifico al panorama artistico contemporaneo, che si svolgerà su due rinomate sedi espositive del centro storico di Pergine Valsugana; Sala Maier e Studio d'Arte Astrid Nova.
Si inaugurerà quindi, il 6 agosto alle ore 11.00 in Sala Maier, “Contemporary Art Festival – Maria Giovanna Speranza Memorial Exhibition”, evento promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pergine, dedicato all'arte contemporanea, che si concluderà il 13 agosto alle ore 23.00, e che è per l'appunto dedicato alla memoria di Maria Giovanna Speranza, che con la figlia Viviana, ne fu l'ideatrice.
L'evento , che vuole presentarsi non solo come intervento di fruibilità visiva da parte del visitatore, ma anche rendere lo stesso partecipe dei processi artistici e creativi del mondo dell'arte, prevederà nell'arco degli otto giorni, l'ormai storica esposizione artistica collettiva con una selezione di quattro eccellenti artisti presso gli spazi di Sala Maier ed una particolare mostra nelle vetrine di Studio d'Arte Astrid Nova.
Gli artisti di questa ottava edizione saranno; Maria Giovanna Speranza nota artista ormai internazionale purtroppo recentemente scomparsa ed alla quale è appunto dedicato il festival; Viviana Puecher figlia di Speranza e con alle spalle anche lei numerose esposizioni in Italia ed all'estero, l'ultima appena terminata a Pasadena in California; Marco Meneghini speleologo laureato in Archeologia, friulano ma residente ormai da anni a Mezzolombardo con numerose pubblicazioni alle spalle, tra le quali anche per National Geographic; Matteo Boato noto artista trentino, anche lui con alle spalle numerose mostre sul nostro territorio ed all'estero.
Contemporary Art Festival, presenterà quindi al pubblico in Sala Maier una selezione di splendide opere di Maria Giovanna Speranza, recenti e datate, alcune gentilmente concesse in occasione del festival dagli stessi collezionisti che le acquistarono. Opere magistrali, che vanno a sviscerare la bellezza e maestosità dei paesaggi che ogni giorno ci circondano ma al contempo ci sfuggono perchè assorti dai ritmi del quotidiano. L'artista da sempre indaga l'interiorità umana, sogni, desideri, ricordi e sentimenti, utilizzando il medium pittorico come tramite per legare questi, a luoghi che spesso si presentano sulle sue splendide tele, come furono in passato.
Si andrà così a svelare una selezione della eccellente passata produzione di Speranza; meravigliosi dipinti tramite i quali esplora le molteplicità interpretative dei paesaggi locali d'altri tempi, mettendoli in relazione con il contemporaneo, fino ad arrivare alle evocative vedute americane, ed un esclusivo omaggio al grande Maestro del passato, Francesco Hayez, mediante il suo personale abile e naturalmente elegante tocco pittorico.
Gli artisti selezionati, andranno a dedicarle il loro omaggio nei diversi linguaggi propri del loro lavoro; si troveranno quindi in esposizioni ad esempio i dipinti pop surrealisti di Viviana Puecher dedicati all' adorata mamma con cui ebbe anche occasione di esporre recentemente in California ed al Muse-Museo delle Scienze di Trento, i lavori fotografici legati ai testi in un connubio di fotografia e storia di Marco Meneghini, le grandi tele di Matteo Boato dedicate alle imbarcazioni nei più variegati generi e foggie.
Contemporary Art Festival, nasce dal co-working di Area Arte La Musa e Studio d'Arte Astrid Nova, due entità costantemente attive su più fronti del panorama contemporaneo, che ritrovandosi nell'obbiettivo comune di creare una rete tra gli artisti selezionati, galleristi, collezionisti, e pubblico, pongono in primis l'attenzione all'eccellenza dell'operato degli stessi.
GLI APPUNTAMENTI:
Mediante un approccio progettuale dal carattere flessibile, il festival presenterà quindi al pubblico, una panoramica della più eccellente produzione artistica contemporanea, nelle diverse modalità di creazione e realizzazione, dalla pittura nelle sue molteplici forme e tecniche di esecuzione, alla fotografia anche analogica, fino alla letteratura, ma non solo...
Nelle serate di del 7, 8 e 9 agosto sarà possibile partecipare alle visite guidate dalle ore 18 in poi.
Durante le esposizioni verranno tenuti tenuti due workshop con l'artista Viviana Puecher (9 ed 11 agosto alle ore 18 e 21) accompagnati da incontri con gli altri artisti appositamente presenti.
Nella serata di mercoledì 10 agosto ci sarà invece la presentazione del nuovo libro di Marco Meneghini, “Lo spiraglio nella valle”.
Nella serata di venerdì 12 agosto verrà tenuta una piccola presentazione su prenotazione dell'avanzamento del progetto “Archivio Storico Arti dei Filati”, importante progetto condiviso dalle due organizzazioni, ideato e diretto da Speranza ed ora portato avanti dalla figlia Viviana.
GLI ARTISTI:
Maria Giovanna Speranza
Maria Giovanna Speranza, perginese di adozione, ma originaria di Grumo di San Michele all'Adige, nel suo operato artistico, ha spesso indagato l'interiorità umana, sogni, desideri, ricordi e sentimenti, utilizzando il medium pittorico come tramite per legare questi, a luoghi che spesso si presentano sulle sue splendide tele, come furono in passato.
Dal 2015 inizia ad esporre in America, invitata da prestigiose gallerie internazionali.
La sua natura elegante, sognatrice e romantica regala attimi di tempi passati, di cui nel ricordo restano i segni della vera bellezza , e l'importanza delle piccole cose.
Maria Giovanna Speranza, proietta così l'immaginario del visitatore, in epoche lontane, tra dame dell''800 e cavalieri, passando per tramonti infuocati e valli incantate, giungendo infine agli evocativi paesaggi fatti di baite e rifugi montani del nostro stupendo territorio.
L'artista ama andare a sviscerare il rapporto tra presente e passato, ma anche tra spazi urbani e naturali, tra paesaggio e ritratto, esplorandone le molteplicità interpretative. Dai paesaggi locali d' altri tempi, ai particolari ritratti, tra i quali anche alcuni omaggi a grandi Maestri del passato, mediante il suo personale abile tocco pittorico e così, dal 2015 arriva ad esporre in numerose e prestigiose galleria d'arte Americane.
Ma non solo, dal 2013 da il via all'Archivio Storico Arti dei Filati, un importante progetto condiviso, dedicando una parte dello spazio nella splendida sede di Spiaz de le Oche, gentilmente concessa dalla stessa Maria Giovanna, ed una notevole parte di tempo e risorse, alla realizzazione dell’ "Archivio Storico Arti dei Filati”, sotto la sua stessa attenta e minuziosa Direzione, che archivia una vasta selezione di perfetti e magistrali pezzi, realizzati con finissime tecniche di ricamo, tra cui il tombolo, ricamo Caterina De Medici, chiacchierino, forcella, uncinetto, elaborati pizzi e merletti e molti altri rari e preziosi punti.
Nelle vetrine si Studio d'Arte Astrid Nova, in Piazza delle Oche 8, saranno esposti alla visione del pubblico per tutta la durata del festival, alcuni splendidi ed unici pezzi di questa meravigliosa collezione.
Tra le recenti esposizioni di Speranza;
“Drinks On Me”, per la prestigiosa galleria The Press Room, a Santa Barbara in California;
“The sensualità of diatoms”, al MUSE-Museo delle Scienze di Trento;
“TecNonArt”, nell’estate 2015, Cà De Gentili, Sanzeno;
"Raison d'etre" a Palazzo Thun di Torre Mirana a Trento;
“ FOLKLORE” per la Decima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI-Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani;
“ForestMagicMountain”, progetto di mail art alla F.A.O. di Roma;
La Voce del Corpo, nel 2017 a Lecco, un grande evento artistico promosso dalla Regione Lombardia, che mette in mostra in splendidi spazi urbani e naturali, opere di street art e land art.
Dal 2012 inserita nell’archivio artisti contemporanei ADAC del MART-Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
Viviana Puecher
Viviana Puecher è insegnante e direttrice dello Studio d'Arte Astrid Nova, laureata all'Accademia di Belle Arti ed artista arrivata ad esporre negli ultimi anni, in California ad Hollywood e Santa Barbara, a Tunisi, ed in Italia per la Regione Lombardia, per F.A.O. a Roma e nel suo Trentino al MUSE Museo delle Scienze di Trento, alla Fondazione Galleria Civica MART di Trento, e per la Magnifica Comunità di Folgaria al Museo Maso Spilzi.
L'indagine di Viviana Puecher si fonda sulla ricerca di una nuova “tradizione” determinata elasticità di senso e di funzione dell'esperienza visiva. Abbracciando una propensione alla rinuncia del controllo totale sull’opera e la propensione all’ampliarsi delle variabili che su questa possono agire, sperimenta anche le nuove forme d’arte contemporanea quali la new media art, l’installazione, land art ed arte pubblica, senza mai però dimenticare le tecniche pittoriche, alla base del suo metodo di espressione. Il suo stile pittorico è giocoso e divertente, contaminato da illustrazione, fumetto e pop surrealism. E' un universo fiabesco quello che scaturisce dalle sue tele, manifestandosi mediante un immaginario popolato da una particolarissima fauna che amabilmente si rapporta con le caratteristiche donzelle imbronciate, tipiche del suo lavoro. Il visitatore viene così proiettato in questo mondo fantastico nel quale tutto è possibile, dove la tematica forte è quella della natura che si rapporta all'uomo alla ricerca di un dialogo e reciproca protezione.
Dal 2013 Viviana Puecher è inserita nell’archivio ADAC-MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, e dal 2015 ha iniziato ad esporre le sue opere in California per prestigiose gallerie di Hollywood, Santa Barbara e Pasadena.
Tra le recenti esposizioni di Puecher;
“The Coaster Show”, appena terminata ad ottobre, per Gallery 30 South, Pasadena, California (U.S.A.);
“The sensuality of diatoms”, al MUSE-Museo delle Scienze di Trento;
“TecNonArt”, Cà De Gentili, Sanzeno;
"Raison d'etre" a Palazzo Thun di Torre Mirana a Trento;
“Something New...” ad Efesto Gallery,Tunisi;
Marco Meneghini
Nato a Gorizia nel 1973, pratica la speleologia da quasi trent’anni.
Si interessa in modo particolare alle cavità artificiali, e, nello specifico, agli ipogei della Grande Guerra del fronte dell’Isonzo e del Trentino, dove vive dal 2003.
La passione per la ricerca lo ha portato ad approfondire le proprie conoscenze anche nel campo dell’archeologia, laureandosi in Beni Culturali – Indirizzo archeologico, presso l’Università di Trento.
E’ membro della Commissione Nazionale delle Cavità Artificiali (CNCA) della Società Speleologica Italiana, all’interno della quale ha ricoperto la carica di Curatore del Catasto Nazionale delle Cavità Artificiali dal 2004 al 2018. Sempre nel 2004, con la collaborazione della Società Alpinisti Tridentini, ha promosso l’istituzione del Catasto Regionale CA del Trentino Alto Adige della S.A.T. ed S.S.I., che ha curato fino al 2018. E’ socio del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia.
A Contemporary Art Festival troveremo il racconto Vorrei che tornassero i gamberi, nel fiume, del quale viene presentata un’anteprima. Questo particolare racconto ha ricevuto la menzione di apprezzamento della Giuria al Cave and Karst Art Contest 2021, concorso artistico internazionale indetto dalla Federazione Speleologica Europea in occasione dell’Anno Internazionale delle Grotte e del Carsismo.
Dello stesso autore, Lo spiraglio nella Valle, che verrà riproposto in ristampa, e l’inedito Buse dal Diaul, già presentato al Contemporary Art Festival – Winter Edition, nel 2021.
Matteo Boato
Il tema dei lavori di Matteo Boato verte su barche, barche veneziane, che portano a tuffarsi nelle origini paterne dell'artista. Una confessione intima attraverso immagini marine e lagunari che avvolgono il visitatore raccontando di acqua e di terra, di musica, di amori, di vita e fatiche, raccontando del mare che abbiamo dentro. Una serie che traghetta, almeno psicologicamente, Boato fuori dalle enormi difficoltà che l'ambiente culturale italiano e mondiale ha vissuto negli ultimi due anni di pandemia. Una serie che vuole dare speranza e nuova vita.
Matteo si diploma nel 1992 in chitarra classica. Nel 1997 si laurea in ingegneria civile. Nel 1998 consegue il “diploma di architettura bioecologica” (HSA di Torino). Nel 2001 ha scelto la via della pittura.
La sua attività espositiva è intensa sia in Italia che all'estero: Barcellona (S), Belfast (GB), Berlin (D), Bruxelles (B), Dandee (GB), Dresden (D). Vincitore di concorsi nazionali per opere d'arte pubbliche (Roma, Levico Terme (TN), Povo (TN), Lavis (TN), Mezzano (TN), Borgo V. (TN), Pergine V. (TN).