Contemporary locus 4 – Grazia Toderi
Contemporary locus 4 con Grazia Toderi, artista italiana di fama internazionale, nell’eccezionale spazio del Teatro Sociale di Bergamo, prosegue il percorso di interpretazione del tessuto urbano attraverso l’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Dal 22 giugno prosegue il progetto contemporary locus – luoghi riscoperti dall’arte contemporanea: nella quarta tappa espositiva Grazia Toderi si confronterà con lo spazio del Teatro Sociale, uno dei luoghi più significativi di Bergamo, dando vita, con un’installazione video, a una simultanea fruizione del luogo prima e dopo la sua ristrutturazione.
L’artista è stata invitata a lavorare nello spazio del Teatro Sociale per il progetto contemporary locus 4, con l’obiettivo di proporre una nuova relazione con il luogo e rinnovare la passione e la meraviglia per uno spazio di grande storia e qualità.
L’elemento di contemporaneità si concretizza all’interno del teatro con un’installazione video che vede la proiezione sul fondale del palco dell’opera Sound (2002), l’opera video realizzata da Grazia Toderi proprio all’interno del Teatro Sociale prima della sua ristrutturazione, in un ciclo di lavori che l’artista ha svolto nei più significativi teatri italiani. Conosciuta la volontà di restaurare lo spazio, l’artista ha infatti voluto realizzare un lavoro che mettesse in luce la condizione tra bellezza, memoria e degrado, tra storia e futuro del Teatro Sociale prima del restauro.
L’inserimento dell’opera nel teatro stesso, a distanza di oltre dieci anni, vuole offrire una visione simultanea del luogo prima e dopo la sua ristrutturazione, con un effetto di forte suggestione e tensione narrativa. Un progetto espositivo di contemporary locus in “reverse”, dove l’arte contemporanea interpreta la storia passata del teatro proponendo al visitatore la possibilità di una visione coesistente dello spazio tra passato e presente.
Grazia Toderi (Padova, 1963), artista italiana, oggi riconosciuta e attiva nella geografia di musei e manifestazioni internazionali, si distingue per l’essenzialità e l’originalità di una ricerca che, attraverso installazioni immersive, restituisce una dimensione dilatata e onirica dello spazio. Spazio che contiene e trasforma la percezione del pubblico, soggetto coinvolto in una condizione a-temporale, nella quale osservazione e riflessione trovano un’inedita dimensione di accoglienza.
Il Teatro Sociale è oggi uno dei luoghi più significativi e rappresentativi di Bergamo: la sua importante storia architettonica e sociale, la sua collocazione e la sua ristrutturazione ne fanno certamente un luogo di alta intensità nella percezione collettiva.
Il Teatro della Società di Bergamo, progettato nel 1803 da Leopoldo Pollack, architetto austriaco allievo di Giuseppe Piermarini, è un teatro all’italiana dall’armoniosa forma classica. Inaugurato nel 1808, fino la prima metà dell’Ottocento le sue stagioni operistiche si dimostrarono prospere e dagli esiti lusinghieri. Dal 1933 il teatro chiuse i battenti a causa di problematiche di natura finanziaria e solo dopo diversi passaggi di proprietà, nel 1974, l’immobile fu acquisito dal Comune di Bergamo e interessato da lavori di manutenzione. Da allora lo spazio ospitò soprattutto esposizioni e azioni di arte contemporanea, fino all’inizio dell’intervento di restauro, intrapreso nel 2006 per iniziativa congiunta del Comune e della Sovrintendenza ai Beni Culturali. Oggi il restauro ha restituito alla città un teatro storico completamente recuperato nella sua originaria destinazione teatrale.
contemporary locus 4 / Grazia Toderi al Teatro Sociale di Bergamo è stato possibile grazie alla positiva sinergia, sostegno e intensa condivisione di obiettivi tra l'Assessorato alla Cultura e allo Spettacolo del Comune di Bergamo, la Casa delle Arti e L'Associazione contemporary locus.
contemporary locus, progetto a cura di Paola Tognon con la collaborazione di Paola Vischetti, nasce nel 2011 con l’intento di interpretare luoghi del passato, antichi, segreti o dismessi attraverso la ricerca espressiva del presente. L’arte contemporanea è infatti elemento fondante del progetto quale strumento di interpretazione e di contaminazione tra passato e presente, tra luoghi segreti e simbolici.
Gli artisti italiani e stranieri, invitati a partecipare al progetto, intervengono all’interno degli spazi con lavori site specific e con opere propriamente scelte: per ciascuna sede il team curatoriale sceglie di coinvolgere artisti il cui lavoro possa trovare echi e corrispondenze con i luoghi prescelti, con la loro storia e la loro condizione di segretezza o dismissione.
contemporary locus è anche connessione del progetto dentro una rete più vasta, grazie al dialogo stabilito con le nuove tecnologie. Per ciascuna esposizione contemporary locus realizza app specifiche che, accanto alle informazioni logistiche, offrono approfondimenti aggiornati dedicati alle opere, agli artisti, alla storia dei luoghi e dei suoi visitatori. La app, oltre ad essere mezzo di orientamento, è strumento innovativo che offre una nuova modalità di recezione del progetto espositivo in grado di raggiungere un pubblico allargato, nazionale e internazionale. Su App Store sarà disponibile, due giorni prima dell’inaugurazione, la app gratuita di contemporary locus 4 – Grazia Toderi per iPhone/iPad, realizzata da Elisa Bernardoni e distribuita in italiano e in inglese. Insieme alla app di contemporary locus 4, quelle di contemporary locus 1, 2 e 3 dell’edizione 2012 - forse le prime applicazioni create per un ciclo di esposizioni d’arte contemporanea - restano scaricabili gratuitamente.
Parallelamente le notizie e gli aggiornamenti di contemporary locus sono disponibili sul sito www.contemporarylocus.it, sulle pagine dedicate di Twitter e Facebook intesi come canali di partecipazione al progetto. Su Flickr sono pubblicate invece una selezione di fotografie realizzate da Claudio Cristini, Maria Zanchi e Simone Montanari sulle diverse fasi del progetto, sugli artisti e sulle opere.
Infine su Vimeo sono disponibili i video realizzati da Beatrice Marchi e Marco Chiodi, libera interpretazione e nuova ipotesi di svelamento sui luoghi e sulle esposizioni contemporary locus.
contemporary locus 2012
Le edizioni passate di contemporary locus hanno visto la riapertura del Luogo Pio Colleoni, residenza quattrocentesca nel cuore di Città Alta fondata dal condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, in cui sono intervenuti gli artisti Huma Bhabha e Francesco Carone; della Cannoniera San Giacomo, parte delle Mura Venete e una delle più importanti testimonianze italiane dell’architettura militare del Cinquecento, nella quale hanno lavorato Anna Franceschini e Steve Piccolo; e, infine, dell’ex Hotel Commercio, parte dell’antico complesso conventuale di S. Spirito del XIV secolo e più antico luogo di accoglienza della città, in cui l’intervento di Francesca Grilli e Vlad Nanca ne ha permesso la riapertura.