contemporary locus 5 – Tony Fiorentino
contemporary locus 5 con l’artista Tony Fiorentino, nello spazio segreto di una domus romana risalente al I – IV secolo d.C., prosegue il percorso di interpretazione del tessuto urbano e della sua storia attraverso l’arte contemporanea.
Comunicato stampa
contemporary locus 5 con l’artista Tony Fiorentino, nello spazio segreto di una domus romana risalente al I – IV secolo d.C., prosegue il percorso di interpretazione del tessuto urbano e della sua storia attraverso l’arte contemporanea.
Dal 28 settembre 2013 prosegue il progetto contemporary locus – luoghi riscoperti dall’arte contemporanea: nella quinta tappa espositiva Tony Fiorentino, giovane artista già attivo internazionalmente, si confronta con uno dei luoghi più preziosi e meglio conservati della città antica, un’importante domus romana scoperta e riportata alla luce a Bergamo negli anni sessanta grazie all’opera dell’architetto Sandro Angelini (1915 – 2001). Tony Fiorentino, coinvolto nella segretezza di questo spazio, una domus romana che sta nelle fondamenta della privata Casa Angelini, a sua volta stratificazione di storie e funzioni dal Medioevo a oggi, ha indagato il luogo per trarne suggestioni di svelamento attraverso pratiche artistiche e opere che mettono in relazione la storia, le antiche tracce di vita e civiltà dentro un’attualità di forte valenza poetica.
Tony Fiorentino (Barletta, 1987), rientrato recentemente in Italia a seguito di un percorso di attività e residenze all’estero (Atene, Amsterdam e Londra), attualmente vincitore di borse e residenze in Italia, in Europa e in Oriente, è conosciuto per le sue pratiche multidisciplinari. Pratiche volte alla scoperta dei valori simbolici e poetici di cui oggetti, pensieri e azioni sono portatori, formalmente restituiti mediante composizioni essenziali di forte impatto poetico e narrativo.
Per questo progetto Tony Fiorentino ci porta dentro la Domus di Lucina e la casa Angelini con un percorso di opere site specific che si basano sul concetto di svelamento e di recupero di antiche e recenti memorie. Il progetto per contemporary locus prende avvio proprio dalla restituzione simbolica di una specifica luminosità della Domus di Lucina mediante un’operazione di svelamento che, attraverso la luce, fa riemergere a vita l’antica casa romana. In contemporanea processi alchemici di forte suggestione poetica e di antichissima memoria, così come oggetti e immagini si disporranno nella domus stessa e negli spazi dell’antica casa Angelini per costituire un percorso di forte tensione, segnando da parte dell’artista un processo di appropriazione e interpretazione del luogo e della sua storia sino all’attualità.
Tony Fiorentino, chiamato a una libera interpretazione di Casa Angelini e della sua più profonda Domus Lucinae, progetta la sua mostra utilizzando il concetto stesso di contemporary locus: luoghi svelati dall’arte contemporanea.
La mostra contemporary locus 5 sarà quindi occasione per visitare, attraverso la manomissione poetica di tempo, luce e spazio, un luogo di antichissima storia non aperto alla pubblica fruizione.
La Domus di Lucina, situata nella Casa Angelini, è uno dei ritrovamenti archeologici più importanti dell’Italia settentrionale e fu rinvenuta grazie ad uno scavo del 1963 realizzato all’interno dello stabile della Famiglia Angelini.
Nella cantina affiorarono i resti di un’abitazione romana, che fu chiamata domus di Lucina dal nome graffito su una terrina d’argilla nera trovata nel sito archeologico. Tra i materiali recuperati nel corso dello scavo furono rinvenuti diversi reperti tra cui coppe, tegami e terrine, insieme a numerosi frammenti di affresco e di fregio marmoreo, conservati oggi presso il Civico Museo Archeologico di Bergamo.
La Domus di Lucina si ipotizza abitata dal I al III-IV secolo d. C. da una famiglia benestante e abbandonata successivamente quando l’impero romano andò incontro al suo decadimento. Dopo un lungo periodo di abbandono durato per tutto l’alto Medioevo, sui resti della domus romana di via Arena fu costruita la torre dei Migliavacca dei Rivola, nelle cui case fu istituito l’hospitium, divenuto nel XV secolo l’Ospedale di Santa Maria Maggiore, le cui finalità caritativo-assistenziali furono raffigurate negli affreschi rinascimentali. In seguito, le case furono adibite per la sede del primo liceo musicale della Lombardia, assegnato a Simone Mayr per le lezioni caritatevoli di musica. Nel 1876 la casa ritornò ad essere abitazione privata, passando dalla famiglia Bonicelli agli Angelini nel 1960.
Nel vicino Museo Archeologico, in piazza Cittadella 9 a Bergamo, si potranno vedere gli affreschi ricostruiti provenienti dalla domus, oltre che olle, coppe, bacili, tegami pertinenti alla suppellettile da cucina. Un esemplare reca graffiti sulla parete esterna i nomi Lucina e Italia: il primo è un cognomen femminile in uso fra le donne cristiane; il secondo è diffuso tra le schiave, le ingenue e le liberte. Significativi sono i frammenti di bottiglie e coppe di vetro, di un fregio marmoreo con decorazione a girali vegetali e un peso fittile di circa 10 libbre (3,5 kg). Alcuni gusci di ostriche sono stati interpretati come resti di pasto.
contemporary locus, associazione culturale senza scopo di lucro fondata nel 2012 da Elisa Bernardoni, Paola Tognon e Paola Vischetti, ha tra i suoi obiettivi l’interpretazione dei luoghi del passato, antichi, segreti o dismessi, attraverso la ricerca espressiva del presente. L’arte contemporanea è elemento fondante dei progetti dell’associazione quale strumento di interpretazione e di contaminazione tra passato e presente, tra luoghi segreti e spazi simbolici.
Gli artisti, stranieri e italiani, invitati a partecipare ai progetti espositivi per trovare echi e corrispondenze con i luoghi prescelti, con la loro storia e la loro condizione di segretezza o dismissione, intervengono all’interno degli spazi con lavori site specific e con opere appositamente scelte.
contemporary locus è anche connessione del suo concept dentro una rete più vasta mediante una ricerca sui dispositivi aperti e sostenibili di fruizione dell’arte e di svelamento del territorio nel dialogo stabilito con le nuove tecnologie: una piattaforma informativa e partecipativa che parte dal sito internet, si sviluppa come community su tutti i principali social network e si apre alla mobilità di un pubblico sempre più internazionale grazie alle app dedicate a tutti i progetti espositivi.
In accompagnamento all’esposizione e al percorso archeologico legato a Lucina, la nuova app di contemporary locus 5, progettata da Elisa Bernardoni, si potrà scaricare gratuitamente su App Store, per iPhone e iPad, in italiano e in inglese, accanto a quelle delle precedenti esposizioni. Tra le prime legate a un ciclo espositivo contemporaneo, le app di contemporary locus non si propongono come semplici cataloghi digitali ma veri e propri strumenti di orientamento culturale, e offrono, per ciascuna esposizione, approfondimenti aggiornati dedicati al progetto, alle opere, agli artisti e alla storia dei luoghi.
Gli appuntamenti passati:
Le edizioni passate di contemporary locus hanno visto la riapertura del Luogo Pio Colleoni, residenza quattrocentesca nel cuore di Città Alta fondata dal condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, in cui sono intervenuti gli artisti Huma Bhabha e Francesco Carone; la Cannoniera San Giacomo, parte delle Mura Venete e una delle più importanti testimonianze italiane dell’architettura militare del Cinquecento, nella quale hanno lavorato Anna Franceschini e Steve Piccolo; e, ultimo appuntamento del 2012, l’ex Hotel Commercio, parte dell’antico complesso conventuale di S. Spirito del XIV secolo e più antico luogo di accoglienza della città, in cui l’intervento di Francesca Grilli e Vlad Nanca ne ha permesso la riapertura.
contemporary locus nel 2013 ha proseguito le sue attività con un’installazione video site specific di Grazia Toderi nel Teatro Sociale di Bergamo Alta, teatro progettato da Leopoldo Pollack, architetto austriaco allievo di Giuseppe Piermarini, e ristrutturato in anni recenti. L’installazione, invertendo temporalmente il processo di svelamento, ne ha messo in scena la sua condizione di rovina e misterioso splendore prima della sua ristrutturazione.