Contrappunti

Informazioni Evento

Luogo
Z2O GALLERIA - SARA ZANIN
Via Alessandro Volta, 34, Roma, RM, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mar-sab (o su appuntamento) | 13-19

Vernissage
16/03/2024

ore 18

Generi
arte contemporanea, inaugurazione, collettiva

Ad inaugurare il nuovo spazio è la mostra Contrappunti, una collettiva che coinvolge tutti gli artisti della galleria che si estenderà anche nello spazio z2o Project (via Baccio Pontelli 16), con l’intento di creare uno stretto dialogo tra i due luoghi.

Comunicato stampa

La galleria z2o Sara Zanin è lieta di annunciare l’apertura della sua nuova sede a Roma, in via Alessandro Volta 34, sabato 16 marzo 2024. Ad inaugurare il nuovo spazio è la mostra Contrappunti, una collettiva che coinvolge tutti gli artisti della galleria che si estenderà anche nello spazio z2o Project (via Baccio Pontelli 16), con l’intento di creare uno stretto dialogo tra i due luoghi.

 

La nuova galleria, di sapore industriale, si trova a Testaccio, un quartiere vivace, culturalmente ricco e con una lunga storia legata all’arte. Lo spazio è composto da due nuclei principali ed è stato scelto dopo una attenta analisi. Da tempo z2o era alla ricerca di un luogo più ampio e funzionale, di uno spazio alternativo che avesse delle peculiarità molto forti e che fosse maggiormente adatto a contenere i progetti di ricerca e site specific che caratterizzano da sempre l’identità della galleria. Inoltre, gli spazi interni, riprogettati dallo studio Bevilacqua Architects, sono stati ristrutturati per valorizzare e preservare al meglio le opere d’arte.

In ultimo, la vicinanza della location principale con lo spazio z2o Project – che continuerà ad accogliere mostre e progetti speciali – favorisce una sinergia creativa e un dialogo continuo tra le due sedi.

 

La mostra Contrappunti raccoglie i lavori degli artisti rappresentati e di quelli con cui z2o ha collaborato, e che hanno contribuito a definirne l’identità sin dai suoi esordi: Evgeny Antufiev (1986), Mariella Bettineschi (1948), Silvia Camporesi (1973), Pier Paolo Calzolari (1943), Michele Guido (1975), Tomoe Hikita (1985), Anna Hulačová (1984), Kaarina Kaikkonen (1952), Krištof Kintera (1973), Giovanni Kronenberg (1974), Guglielmo Maggini (1992), Alexi Marshall (1995), Beatrice Meoni (1960), Hidetoshi Nagasawa (1940-2018), Ekaterina Panikanova (1975), Beatrice Pediconi (1972), Alfredo Pirri (1957), Nazzarena Poli Maramotti (1987), Fabrizio Prevedello (1972), Marta Roberti (1977), Cesare Tacchi (1940-2014), Michele Tocca (1983).

 

Contrappunti riflette l’idea di armonia e diversità e si riferisce all’interazione tra melodie indipendenti che si intrecciano per creare una composizione armoniosa. Il termine Contrappunto – puntum contra punctum – ha come proprietà quella di rappresentare il principio dualistico discusso nella Metafisica di Aristotele nel “vedere nei contrari il principio delle cose” e raggiungere l’equilibrio attraverso la contrapposizione di due elementi opposti.

 

La mostra espone un’opera per ogni artista, vista come summa del suo lavoro e in questo confronto le diverse espressioni artistiche convergono e si sovrappongono, come armonie intrecciate in una sinfonia, tessendo un complesso ma elegante spartito visivo. Le opere esposte – alcune delle quali realizzate per l’occasione – coniugano le molteplici esperienze estetiche individuali in un racconto policromo e trasversale, dove differenti approcci formali si fondono per formare un tutto armonioso, contribuendo alla struttura complessiva della mostra.

 

Narrazioni introspettive e apparentemente silenti prendono forma attraverso l’uso dei libri e del ricamo, immagini sottili e fluttuanti indagano sull’adattabilità della natura e dell’umanità animando le sale della galleria e trasformando storie intime e personali in esperienze universali.

Sguardi che rivendicano la soggettività femminile attraverso un linguaggio innovativo e personale o che cercano e scovano mirabilie nascoste creano una tensione emotiva e collocano lo spettatore in una dimensione sospesa.

 

Le sale espositive, così, diventano luogo in cui il tempo si placa in un eterno movimento generato dalle diverse armonie dei lavori dei singoli artisti. Le individuali concezioni estetico-artistiche, imponendosi con la loro materialità nel tempo presente, si propongono di sottolineare l'importanza del passato e della storia della galleria, e allo stesso tempo di far intravedere all’orizzonte direzioni future.