Controfigure. Rinuncia alla creatività
In mostra le opere realizzate a seguito di incontri e revisioni tra il curatore e gli artisti sul tema dell’artisticità e della creatività.
Comunicato stampa
Sabato 31 agosto alle ore 18.00 presso la Casa della Confraternita nel piazzale del Castello di Udine verrà inaugurata la mostra d’arte visiva a cura di Paolo Toffolutti Controfigure. Rinuncia alla creatività. La mostra presenterà opere di Gianluca Barnabà, Erica Garbin, Eleonora Gasparotto, MN Visions, Simone Paoloni e Alberto Vidissoni realizzate a seguito di incontri e revisioni tra il curatore e gli artisti sul tema dell’artisticità e della creatività.
Dal mese di giugno ventisette artisti dai 16 ai 35 anni hanno presentato proposte e riflessioni affrontando il tema dell’impegno richiesto nell’ideazione e realizzazione dell’opera d’arte. Sei tra loro hanno realizzato fotografia, fumetto, film, animazione digitale e pittura, rielaborato criticamente la loro produzione fino a quel momento.
Gianluca Barnabà dà una visione della natura propria della straight photography dove rappresentazione e percezione degli elementi naturali quali acqua, aria, roccia, bosco, nuvole vengono ripensati in termini di astrazione organica e nuova referenzialità.
Il soggetto ricorrente delle opere di Erica Garbin è la figura femminile vista attraverso uno sguardo maschilista reificante. Dalle iniziali cartoline elaborate con le tecniche del collage e della sovra pittura ed intrise di un clima di derivazione austriaca - Secessione, Espressionismo, Azionismo - l’artista reinventa la sua ricerca in un nuovo ciclo di opere pittoriche dove tecnica, materiali e formato ne scompaginano l’impianto finora assunto.
Eleonora Gasparotto esplora le potenzialità narrative offerte dal mezzo cinematografico attraverso brevi corti caratterizzati dall’eterogeneità del materiale profilmico e da un’attenta tecnica di montaggio delle immagini. NM Visions, inizialmente interessato alla messa a punto della tecnica dell’animazione digitale, è approdato ad una ricerca di tipo neo pop al cui centro si pongono le pulsioni di eros e thanatos esplorate all’interno di semplici ed inevitabili circostanze quotidiane.
Simone Paoloni mette in campo i suoi personaggi per compiere, attraverso la specificità dell’allestimento, una riflessione critica sullo stato di segregazione imposto al linguaggio del fumetto. Una riflessione critica che ci introduce nell’area di marginalità, quasi da club, riservata al mondo della bande dessinée in Italia. Alberto Vidissoni recupera la fotografia di architettura: i soggetti, superfici ed architetture segnate dal loro degrado, conducono ad una riflessione sui concetti di oggettività, memoria, documentalità e, attraverso la sovrapposizione a differenti modalità di percezione e di rappresentazione del tempo, giunge ad una nuova, personale sintesi.
Paolo Toffolutti introduce la mostra dicendo: “All’ombra dei fanciulli in fiore” potrebbe definirsi la condizione di molti operatori nella galassia delle istituzioni pubbliche e private. In nome “dell’arte giovane”, “dei giovani della…”, di “workshop”, di “art in residence”, di “laboratori creativi” rivolti a presunti giovani artisti si raccolgono fondi, si creano eventi, s’indirizza l’opinione pubblica e si organizza l’intrattenimento delle politiche sociali rivolte ai giovani. Mai come in questi ultimi anni si sono strumentalizzati e presi in ostaggio tanti giovani. La presunta creatività giovanile, il giovanilismo, una non ben chiarita “giovanilità” vengono senza alcun pudore ostentati ed esibiti nella pubblica piazza per creare posti di lavoro e sovvenzioni ai non più giovani. Controfigure tematizza questo ruolo di controfigura riservato ai giovani, reclutati in massa sul set dell’arte e della creatività. Per farlo abbiamo chiamato artisti che per l’arte sono indifferentemente giovani e vecchi ed abbiamo chiesto loro di parlare, intervenire, relazionarsi su tale ruolo, dominato - come avrebbero dipinto Renè Magritte e scritto Michel Foucault - dalla finzione e dal “Tradimento dell’Immagine”.