Coquelicot Mafille / Daniele Cinciripini
Anche quest’anno Sibilla Arte propone arte visiva e fotografia.
Comunicato stampa
Anche quest’anno Sibilla Arte propone arte visiva e fotografia.
Due artisti lontani per età e ambiente, in realtà molto vicini. Comune denominatore: ognuno trae linfa ispiratrice dalla poetica di un grande poeta francese, Renè Char per Mafille e Yves Bonnefoy per Cinciripini.
Lo stesso sguardo su angoli minori e gesti perduti. Quei gesti e luoghi che, se non sono patinati e aggressivi, la nostra società spettacolare abolisce a priori.
Mafille, nella sua serie Encyclopedique, ambisce a una storia del mondo: alla conoscenza puntuale di minimi atti quotidiani. La sua ricerca illumina, cioè ci fa conoscere, come ai tempi della prima Enciclopedia, fa uscire dal buio dell’indistinto, definisce azioni e personaggi, perché entrino in relazione con noi. Tutto questo con un tratto delicato e profondo, con una capacità formale accurata e poetica. Con un disegno che , dopo l’orgia dell’astratto e dell’informale, dà riposo e gioia ai nostri sensi.
Anche Cinciripini rifugge dallo spettacolare. La sua prospettiva, come egli dichiara, è inclusiva e comprensiva di tutto, attenta a ” non escludere le parti di questa Italia reale, fatta di memorie antiche e gloriose, così come di infrastrutture, industrie e natura.”
Non cede all’estetismo della fotografia di paesaggio, ma preferisce “ambienti liminali e complessi, in via di ridefinizione”. Mette in pratica il discorso di Bonnefoy, la cui poesia” ha la funzione di riportarci alla presenza delle persone e delle cose, dalle quali il pensiero astratto e concettuale ci hanno allontanato.” (Scardovelli).
Affinare lo sguardo, ri-conoscere punti di vista insospettati. Questo il viaggio interiore che propone Sibilla Arte attraverso “Encyclopedique” di Coquelicot Mafille e “Entroterra” di Daniele Cinciripini.