Corale / La Festa
Dopo più di un anno di lavoro si svolgerà a Preci, il terzo weekend dedicato a CORALE/ LA FESTA, fase finale del progetto sul terremoto prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria con il sostegno della Regione Umbria e del MiBact, in collaborazione con Indisciplinarte e il Comune di Preci.
Comunicato stampa
CORALE - LA FESTA
a cura di Leonardo Delogu, Daria Menichetti, Emiliano Pergolari, Michele Bandini, Mael Veisse, Vincenzo Schino, Marta Bichisao, Angelo Carchidi e Carolina Balucani
Dopo più di un anno di lavoro si svolgerà a Preci, da venerdì 13 a domenica 15 luglio, il terzo weekend dedicato a CORALE/ LA FESTA, fase finale del progetto sul terremoto prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria con il sostegno della Regione Umbria e del MiBact, in collaborazione con Indisciplinarte e il Comune di Preci.
I tre fine settimana sono stati pensati all’interno di una lunga residenza che il gruppo curatoriale, formato da Leonardo Delogu, Daria Menichetti, Emiliano Pergolari, Michele Bandini, Mael Veisse, Vincenzo Schino, Marta Bichisao, Angelo Carchidi e Carolina Balucani, sta facendo a Preci: concerti, spettacoli, cene, incontri con gli artisti, camminate, letture nelle case, una piazza tutta nuova, un campo incolto trasformato in orto, una grande casa aperta per gli incontri e il riposo.
Tre weekend che sono anche tre momenti di un rito collettivo ideato con la collaborazione degli abitanti e con i tanti artisti coinvolti nel progetto. A fare da collante a questi fine settimana di festa sarà il Museo delle cose splendide, un museo diffuso nel territorio che ha come tema il sacro: case, giardini, esercizi commerciali, boschi, piazze e un mulino diventano le ali di un museo temporaneo che gli abitanti di questa valle del Parco dei Sibillini custodiscono attraverso gli oggetti cari e le storie che questi rappresentano.
Tanti gli appuntamenti previsti per i tre giorni di festa: venerdì 13 Matteo Schifanoia si esibirà in concerto; sabato 14 il Teatro delle Ariette sarà presente con “L’estate.fine” storico spettacolo allestito nel 2004 a Santarcangelo che dopo tanti anni viene qui riallestito con la realizzazione dell’orto che ospiterà lo spettacolo.
Domenica 15 sarà un momento importante per gli abitanti di Preci che camminando dalla piazza del paese basso, dove si è trasferita la vita della comunità dopo il terremoto, arriveranno fin dentro la zona rossa, il paese alto abbandonato fortemente colpito dal sisma. Corale accompagnerà la comunità e le istituzioni regionali nell’area danneggiata per la prima volta dopo l'ottobre 2016, cercando di restituire una dimensione poetica delle rovine e di infrangere il tabù della non attraversabilita, accorciando le distanze e riportando li anche se per poco un'energia vitale. Alcuni musicisti accompagneranno il percorso.
“Il progetto artistico di Leonardo Delogu per Preci – dice Nino Marino, direttore del Teatro Stabile dell’Umbria – è un presidio culturale continuativo per rimettere in moto la vita sociale e comunitaria dei luoghi colpiti dal sisma e rappresenta per lo Stabile un modello di intervento coraggioso, di lavoro per e con la gente e i territori. L'arte in Corale si manifesta nella relazione, nell'ascolto, nell'elaborare insieme attraverso il gioco, lo stare insieme, il trauma di una comunità che perde equilibrio e stabilità. Sapere di poter contare su artisti che dedicano incondizionatamente il loro tempo, che si assumono la responsabilità del cambiamento e della trasformazione, del passaggio da un equilibrio ad una nuova dimensione comunitaria mi ha portato a condividere con Leonardo una progettualità più ampia e articolata.”
Nota di Leonardo Delogu
Dopo un anno di lavoro sottotraccia, capillare, fatto di relazioni, ascolto, progettazione condivisa, la festa di Corale rappresenta il momento dell’incontro e dell’apertura verso chi vorrà scoprire un territorio che rinasce. Abbiamo immaginato i tre fine settimana della Festa, fatti di concerti, spettacoli, cene, camminate, letture nelle case, come un rito collettivo unitario che coinvolge artisti, pubblico e cittadini di Preci per trasformare e rivivere relazioni e luoghi.
Con la comunità di Preci stiamo immaginando nuovi luoghi possibili che vadano oltre le emergenze del terremoto e che possano diventare nel tempo nuovi progetti e nuovi paesaggi nei quali i cittadini si possano riconoscere. In questa direzione si muove la realizzazione del primo nucleo di un museo diffuso e aperto, Il Museo delle Cose Splendide, nel quale il territorio intero si fa museo: case, giardini, esercizi commerciali, boschi, piazze, un mulino diventano le ali di un museo temporaneo sul senso del sacro che gli abitanti della valle castoriana custodiscono, attraverso gli oggetti cari e le storie che questi rappresentano.
Rinominare i luoghi significa creare delle relazioni nuove e durature, cambiare lo spazio fisico dà la possibilità di immaginare diversi luoghi possibili, sentimentali e spaziali.
Qui a Preci la dimensione spaziale assume un ruolo importante ed emergenziale. Nei nuovi insediamenti abitativi lo spazio pubblico non è progettato e sono assenti reali spazi di incontro. La realizzazione di un orto pubblico in un campo incolto e di una grande casa aperta ha l’obiettivo di puntare l’attenzione sull’importanza che i luoghi aperti hanno nella costruzione di comunità e relazioni. La struttura, progettata e realizzata in autocostruzione dall’architetto Mael Veisse,è un edificio su due piani completamente porticato e poroso. L’assenza di pareti divisorie apre lo spazio del lavoro, del riposo e dell’incontro al paesaggio e alle relazioni con i preciani. La struttura diventa una grande casa aperta e abitata da un’intera comunità.
PROGRAMMA
venerdì 13 luglio
• ore 16 > 18 Mulino
visita installazioni:
video Museo delle cose splendide
Ahmed Ben Nessib
BAP - Bande à part
Giulia Filippi
• ore 16 visita Museo delle cose splendide
partenza dal pannello informativo in piazza durata 50’
• ore 22 Piazza
Matteo Schifanoia > concerto
sabato 14 luglio
• ore 16 > 18 Mulino
visita installazioni:
video Museo delle cose splendide
Ahmed Ben Nessib
BAP - Bande à part
Giulia Filippi
• ore 16 visita Museo delle cose splendide
partenza dal pannello informativo in piazza durata 50’
• ore 19 Parco Madonna della Peschiera
Teatro delle Ariette - L’estate.fine > spettacolo teatrale, a seguire cena e dj set
domenica 15 luglio
• ore 9:30 Piazza
rito di chiusura / camminata III
Terzo rituale che ha come tema la re- integrazione.
Una camminata dalla piazza del paese basso, dove si è trasferita la vita della comunità dopo il terremoto, fin dentro la zona rossa, il paese alto abbandonato fortemente colpito dal sisma. Riportiamo qui la comunità e le istituzioni regionali per la prima volta dopo l'ottobre 2016, cercando di restituire una dimensione poetica delle rovine e di infrangere il tabù della non attraversabilita, accorciando le distanze e riportando li anche se pet poco un'energia vitale. Alcuni musicisti accompagneranno il percorso.
• ore 16 > 18 Mulino
visita installazioni:
video Museo delle cose splendide
Ahmed Ben Nessib
BAP - Bande à part
Giulia Filippi
• ore 20 Piazza
Gosie Vervloessem, Christina Stadlbauer - Ricetta per un paesaggio /// cena collettiva in piazza
Andare oltre il trauma del disastro attraverso una grande Cena in piazza il cui cibo è disposto come un grande paesaggio da mangiare e digerire, e gli utensili della cena sono oggetti rotti dal terremoto e riparati attraverso l'antica pratica giapponese del kintsugi
• ore 22 Piazza
Dj set Corale
CORALE – IL GRUPPO DI LAVORO
Il gruppo di lavoro di Corale è composto da Carolina Balucani, Michele Bandini, Marta Bichisao, Angelo Carchidi, Leonardo Delogu, Daria Menichetti, Emiliano Pergolari, Vincenzo Schino e Mael Veisse con la direzione organizzativa di Francesca Agabiti e la direzione tecnica di Giovanni Marocco.
Carolina Balucani, attrice ed autrice. Si diploma al CUT ( centro universitario teatrale) di Perugia nel 2007. Lavora come attrice ed autrice presso il Teatro stabile dell'Umbria. E' attrice nello spettacolo Purificati (S. Kane) per la regia di Antonio Latella. Con L’America dentro ( scritto con Giuseppe Albert Montalto) vince il premio Giovani Realtà del teatro sez. Bianco e nero (2012) e il premio della critica al Festival le voci dell'anima (2016). Thyssen, da lei scritto ( in collaborazione con costanza pannacci e giuseppe albert montalto) e interpretato è prodotto dal Teatro stabile dell'Umbria con la regia di Marco Plini.
Interpreta la madre spagnola in L’ora di ricevimento scritto da Stefano Massini e con la regia di Michele Placido. In scena: Fabrizio Bentivoglio. Il suo ultimo testo La Regina Coeli ha vinto il premio Dante Cappelletti (2017).
Michele Bandini, attore, regista e autore di Foligno, ha lavorato come attore diretto da Marco Martinelli, Maurizio Lupinelli, Gigi dall’Aglio, Butch Morris. Laureato in Filosofia, inizia la sua carriera nel 1999. Si è formato con grandi maestri della scena contemporanea teatrale, italiana. È il co-fondatore della compagnia Zoe Teatro. È guida dei laboratori teatrali della Non-Scuola del Teatro delle Albe dal 2004 e collabora con il Santarcangelo Festival dei Teatri dal 2014. Ha partecipato come attore a radiodrammi per Radio Due Rai e per Radio Televisione Svizzera di Lingua Italiana (radio svizzera) con il regista Sergio Ferrentino. Come artista singolo ha realizzato diversi progetti teatrali e installazioni sonore, Concerto In Se Minore, Landscape#, B-Sogno (il testo di quest’ultimo è stato pubblicato sulla rivista Lo Straniero del mese di Marzo 2014). Esperto di pedagogia teatrale realizza progetti con i giovani, bambini e adolescenti, a Santarcangelo di Romagna, Ravenna, Foligno, Napoli e in Europa. Dal 2012 cura la regia degli spettacoli di circo/teatro sociale del gruppo Circo Corsaro a Napoli/Scampia. È il co-direttore artistico, dello Spazio Zut di Foligno, teatro e residenza artistica riconosciuta dal Mibact. È parte del collettivo di artisti umbri Corale dal 2017. Ha curato come regista diversi progetti radiofonici per la nascita di radioweb per giovani in Umbria. Ha realizzato progetti video a sfondo documentaristico. È stato segnalato sulla rivista annuale il Patalogo, come miglior attore giovane di teatro per il Premio UBU per due anni consecutivi nel 2004 e nel 2005.
Marta Bichisao, Danzatrice, performer, coreografa. Marta si forma nella danza studiando i metodi Nikolais e Alexander, e nel teatro con Teatro Valdoca, C. Ronconi e M. Gualtieri.
Studia e ottiene una laurea quinquennale nel 2006 in Psicologia Sperimentale, con un interesse forte per le Neuroscienze applicate.
Nel 2010 comincia ad orientarsi verso la coreografia.
È selezionata per il diploma triennale (2010 -2012) di Scrittura per la danza, diretto da Raffaella Giordano.
Approfondisce i suoi studi sui metodi somatici scoprendo la tecnica di Danza Sensibile fondata da Claude Coldy, che indaga le relazioni tra danza ed osteopatia, e segue la sua Formazione Triennale per Artisti dello spettacolo (2013 -2016).
Nel 2015-2016 è borsista nel programma per coreografi Prototype III della Fondazione Royaumont di Parigi, diretto per Hervé Robbe.
E’ danzatrice e assistente alla coreografia per Lucia Latour (Altroteatro, danza e nuova tecnologia) fino al 2011.
Nel 2005 è fondatrice della compagnia di teatro sperimentale Opera, che lavora nella scena nazionale italiana, in Germania ed in Russia.
Dal 2011 al 2017 cura tutto il lavoro coreografico e pedagogico della compagnia.
Nel 2017 Opera lascia il posto al collettivo Opera Bianco, con il quale cura progetti coreografici e visivi.
Da 2015 fa parte del Libero Gruppo per le Arti Sceniche di Claudio Morganti.
Angelo Carchidi, da 29 anni si muove tra Rosarno, Roma e le aree interne dell’Italia. Inizia da adolescente le sue attività a Rosarno all'interno di compagnie teatrali e associazioni del territorio. A Ferrara, dove termina i suoi studi in Architettura, organizza tre edizioni della 4 Giorni delle Arti come project manager nell’associazione BassoProfilo. Ritorna a Rosarno nel 2012 e insieme a Ettore Guerriero e a Giovanna Tutino è tra gli ideatori di A di Città e del Festival della Rigenerazione della città di Rosarno. Tra gli ideatori di Kiwi, Deliziosa Guida di Rosarno e tra i fondatori della cooperativa KIWI, progetto vincitore del bando Culturability4 nel 2017. Instancabile nomade, con un forte senso delle radici, si muove tra il coinvolgimento delle comunità in progetti di coesione sociale (Permanente Pollina) e di ricerca/azione, che lo porta a pubblicazioni di contributi all’interno di saggi e di testi scientifici e a esperienze come tutor in laboratori di progettazione.
Leonardo Delogu è un performer e theatre-maker profondamente affascinato dal rapporto tra corpo, movimento e paesaggio. Le sue produzioni sono solite svolgersi in luoghi deserti, paesaggi naturali e angoli dimenticati nelle periferie delle città e cercano di contribuire ad un discorso più ampio sul significato del paesaggio del nostro tempo e su come reinventare i riti umani negli spazi pubblici.
Insieme a Valerio Sirna ha fondato il gruppo DOM- sotto la cui firma ha prodotto le ultime opere. Le loro opere hanno partecipato a numerose cornici d'arte contemporanea in Italia e all'estero. E 'stato impegnato in molti contesti come curatore d'arte e progettista culturale. È anche un educatore ed è impegnato in processi di trasmissione di pratiche artistiche dentro e fuori il mondo dell'arte contemporanea.
Daria Menichetti nasce a Perugia nel 1988. Si forma in danza contemporanea (metodo Nikolais) al Dance Gallery di Perugia. Successivamente si perfeziona in Italia e all’estero studiando con maestri quali Carolyn Carlson, Jan Fabre, Masaki Iwana, Nina Dipla, Simona Bucci, Giorgio Rossi,Abbondanza Bertoni e altri.
Frequenta il corso biennale Scritture per la danza contemporanea diretto da Raffaella Giordano. Termina la formazione triennale in Danza Sensibile diretta da Claude Coldy. Ha completato il percorso di formazione in Body-Mind Centering® conseguendo il titolo di: Educatrice del Movimento Somatico (SME®).
Lavora in teatro come interprete per registi e compagnie quali: Dejà Donnè, Teatro Kismet, Teatro Valdoca, Ariella Vidach, Strasse, Cinzia Delorenzi, Leonardo Delogu, Eleonora Chiocchini, Giorgio Rossi, Abbondanza Bertoni, Teatropersona, Zaches Teatro, Carolina Balucani, Mario Martone, Raffaella Giordano, Dance Gallery. Tiene laboratori di teatro danza basati sulle pratiche della Danza Sensibile e del Body Mind Centering, destinati alla creazione, al lavoro sulla composizione poetica danzata.
Nel 2016 firma Animula prodotto da Sosta Palmizi e selezione Visionari Kilowatt Festival 2017.
Nel 2017 crea “la Venere e il Vento”, site specific per il museo degli Uffizi e selezionato per Uffizi Live 2017.
Nel 2017 lavora a Meru solo interpretato da Francesco Manenti selezionato da Visionari Kilowatt Festival Sansepolcro e alla Vetrina della giovane danza d’autore – Azione del Network Anticorpi XL coordinata dall’Associazione Cantieri.
Emiliano Pergolari, nato a Foligno, è laureato in Scienze Politiche. La sua formazione in ambito artistico è avvenuta a partire dal 1998 con seminari, laboratori e corsi professionali sull'attore, lo studio della voce e delle metodologie teatrali. Nel 2001 inizia a lavorare come attore con registi come Marco Martinelli (Ravenna), Gigi dall’Aglio (Parma), Maurizio Lupinelli (Ravenna). Ha fondato con Michele Bandini la compagnia ZoeTeatro e dal 2004 è autore di testi teatrali, attore e regista dei propri spettacoli. Dal 2013 è co-direttore artistico dello spazio per residenze artistiche e produzione ZUT! Conduce e organizza laboratori tetrali per tutte le età, percorsi didattici legati all'ambito video ed è formatore in progetti Europei come Erasmus Plus e PON.
Vincenzo Schino studia arti visive: liceo artistico, Accademia delle Belle Arti (diploma in scenografia) ed allo stesso tempo si forma nelle performing arts e nel teatro con Teatro Valdoca e Scuola Conia diretta da C. Castellucci, Societas Raffaello Sanzio. Nei primi anni del suo percorso lavora come performer con T. Valdoca, R., Caporossi, Maschera Teatro. Nel 2002 crea il suo primo spettacolo del titolo mo-no(woyzeck?). Nel 2004-2005 è assistente alla regia di C.Ronconi, nel trittico Paesaggio con Fratello Rotto. Nel 2006 fonda la compagnia di teatro Opera, curando regia e scenografia di tutti gli spettacoli. Nel 2017 Opera lascia il posto al collettivo Opera Bianco, con il quale cura progetti di arte visiva e coreografici. Fa parte del Libero Gruppo per L'Arti sceniche - LGAS - creato da Claudio Morganti. Lavora permanentemente al progetto pedagogico in forma di laboratorio del titolo "To act, to do, to perform! sulla relazione tra arti performative e arti platiche.