Corpo Cinque

Informazioni Evento

Luogo
FOLINI ARTE LUGANO
Via del Sole 13 , Lugano – Pregassona, Switzerland
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì h. 14.00 - 18.30, sabato 10.00- 12.00, 14.00 - 18.30 o su
appuntamento

Vernissage
18/11/2011

ore 18.30

Contatti
Email: info@foliniarte.ch
Artisti
Luigi Presicce, Armin Linke, Michele Lombardelli, Amedeo Martegani, Vincenzo Cabiati
Generi
arte contemporanea, collettiva

Corpo Cinque è la seconda tappa, dopo la presentazione di Marzo 2011 presso la galleria Biffi Arte di Piacenza, di un percorso editoriale ed espositivo, nato da un serrato dialogo tra gli artisti Michele Lombardelli, Amedeo Martegani, Vincenzo Cabiati, Luigi Presicce e Armin Linke.

Comunicato stampa

Corpo Cinque è la seconda tappa, dopo la presentazione di Marzo 2011 presso la galleria Biffi Arte di
Piacenza, di un percorso editoriale ed espositivo, nato da un serrato dialogo tra gli artisti Michele
Lombardelli, Amedeo Martegani, Vincenzo Cabiati, Luigi Presicce e Armin Linke. L'operazione prende
le mosse dall'edizione di Generale (a+mbookstore), un prezioso Libro d'Artista di cui Alessandro
Castiglioni scrive:
“Il concept di base è molto semplice: nel libro ci sono pochissimi testi, solo immagini che si
susseguono le une dopo le altre; ogni artista ha realizzato un articolato progetto, componendo
differenti storie che nell'insieme compongono un volume che supera le duecento pagine.
Le pagine di Lombadelli sono misteriose, stampate in argento su carta nera; Martegani racconta la
storia lontana, forse nello spazio forse nel tempo, della città di Persepoli; Cabiati inserisce invece un
poster seguito da alcuni delicatissimi disegni, tutti dedicati a particolari (di dolci) tratti dal film di Sofia
Coppola Maria Antonietta; Presicce presenta la documentazione della performance La benedizione
dei pavoni (opera con cui ha appena vinto il premio Emerging Talents della Strozzina di Firenze) e
Armin Link ci consegna il paesaggio muto di una Berlino vista dall’alto di un palazzo desolato.
Nell’insieme insomma ne risulta una sorta di libro nel libro, cinque storie diverse, apparentemente
lontane tra loro che inaspettatamente costruiscono un dialogo fatto di medesimi sguardi, attenti ai
dettagli, segreti, di una quotidianità inattesa ed improvvisa, eloquente e allo stesso tempo introversa”.
Il percorso espositivo proposto in galleria documenta, parallelamente, in modo più ampio, la ricerca di
ciascun artista invitato a prendere parte al progetto. Ogni artista presenterà, infatti, sia lavori legati
alle immagini presenti nel ilbro, sia opere che permettono di rintracciare le coordinate di riferimento
delle differenti poetiche messe in campo dagli artisti stessi.
Ciò che infatti caratterizza questo progetto è l'apparente distanza tra le ricerche individuali di
Lombardelli, Martegani, Cabiati, Presicce e Linke che trovano però un comune fondamento nella
capacità di rileggere e conferire nuovo significato all'immediata quotidianità, che sia essa fatta di
paesaggi, di cibi, di animali.

Biografie

Vincenzo Cabiati vive a Milano.
Nel 1989 presenta uno dei suoi primi progetti Femminea nella galleria di Gio Marconi a Milano.” Mais
ou est donc passé Eros”è il titolo di un progetto realizzato nel 1994 in collaborazione con il FRAC a
Montpellier. Nel 1995, in collaborazione con S. Arienti, A. Martegani e la cura di A. Vettese, inaugura i
nuovi spazi della Galleria Continua di San Gimignano con la mostra Ma dov’è, ma come è possibile.
Dal 1997 lavora alla produzione di ceramiche di grande formato. Nel 2002 è invitato da B. Della Casa
a L’immagine ritrovata, allestita presso il Museo Cantonale d’Arte di Lugano. Nel 2003 partecipa alla
seconda edizione della Biennale della Ceramica nell’Arte Contemporanea curata da R. Costantino e T.
Casapietra. Nel 2004 collabora con L. Moro sul tema della Vanitas per: Le opere e i giorni a cura di A.
Bonito Oliva presso la Certosa di Padula. Nel 2005 realizza una personale alla Galleria E/Static-Blank
di Torino. Dal 2005 al 2008 è invitato a partecipare ad alcuni progetti, dove assume particolare
importanza la connessione tra relazione e collezionismo. Nell’ottobre del 2008 realizza per la Galleria
Folini Arte Contemporanea di Chiasso (CH), il progetto Ciglia, in catalogo, testo di B. Della Casa e foto
di A. Linke e F. Matuzzi.

Armin Linke nato nel 1966, vive tra Milano e Berlino.
E’ un artista che utilizza il film e la fotografia per documentare i fenomeni di globalizzazione, i
cambiamenti dei paesaggi contemporanei e le conseguenze sociali e politiche che ne derivano. Le
sue immagini investigano e documentano la trasformazione dei territori contemporanei e il loro effetto
sulla percezione dello spazio. Lavora su un repertorio variegato di esperienze e attivita umane,
paesaggi naturali e artificiali. La sua installazione multimediale sui paesaggi alpini contemporanei è
stata premiata alla 9. Biennale di Architettura di Venezia e al Graz Architecture Film Festival. Ha
partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero tra cui la Biennale di
Architettura di Venezia, la Biennale di San Paolo nel 2008, al Centre Georges Pompidou di Parigi, alla
Tate Modern di Londra, al Kunstwerke di Berlino, al P.S.1 di New York.
E’ visiting professor presso la Hochschule für Gestaltung (HfG) di Karlsruhe e presso la Facolta di Arti
e Design allo IUAV di Venezia e ricercatore affilitao al MIT Visual Arts Program di Cambridge.

Michele Lombardelli nato nel 1968, vive tra Cremona e Los Angels.
Artista poliedrico, nella sua ricerca confluiscono sperimentazioni ed esperienze condotte nel campo
della musica, del libro d’artista, la vicinanza di artisti e poeti, di cui ha curato edizioni e pubblicato
raccolte. Recenti partecipazioni si ricordano a Cover Theory di M. Senaldi nel 2003. Allarmi 3 curata
da A. TRabucco nel 2007. Il libro come tema/Il libro come opera alla Galleria d’arte Moderna di Roma
del 2006 e la IV Biennale del Libro d’Artista alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto nel 2008,
entrambe curate da G. Maffei. Le ultime personali si sono tenute nel 2008 a Los Angeles (Bonelli
Contemporary, a cura di A. Sigolo) e nel 2009 alla Galleria AMT | Torri & Geminian di Milano.

Amedeo Martegani nato nel 1963, vive a Milano.
“Tutto ha la forma e l’ampiezza che richiede il desiderio e l’opportunita del momento; non è la forma
che gli da una collocazione e non è la forma che decide chi o cos’e”. (A. Martegani). Come gli altri
artisti affacciatesi alla ribalta esponendo all’ex fabbrica milanese Brown Bover (1985) e nella mostra il
Cangiante (PAC, MIlano, 1986 a cura di Corrado Levi). Martegani pratica un sistematico nomadismo
intellettuale ed espressivo. Il suo punto di partenza non e un linguaggio determinato, ma sempre una
suggestione, uno spunto, un’idea, provenienti tanto dalla sfera artisticae culturale quanto dalla vita: da un film a un paesaggio, da un antico manufatto cinese a un viaggio.
Altrettanto varie sono le opere con cui, seguendo “il desiderio e l’opportunita del momento”, l’artista
decide di dare eco a ciò che lo ha affascinato: dipinti (dai piccoli paesaggi degli anni Ottanta alle
grandi tele esposte nel 2002 alla Galleria De Cardenas di Milano, raffiguranti intrichi di Milano),
sculture in ceramica o in bronzo, fotografie; ma anche diafani ricami (Alias, 2005-06), intarsi di panno,
video, libri d’artista (come quelli realizzati con il gallerista-editore Emilio Mazzoli di Modena). Non c’e
nel suo lavoro gerarchia fra le discipline, come non c’è fra i soggetti: non c’è l’ambizione a priori di
costruire uno stile riconoscibile, semmai la possibilità di riconoscerlo a posteriori, come un gusto per
l’eleganza formale e la sprezzatura intellettuale.
Anche l’assenza di disciplina, naturalmente, è una forma di disciplina; come tale, delimita un campo e
impone delle esclusioni. L’esclusione, innanzitutto, di qualunque pretesa artistica o filosofica di
imbrigliare la realta in un sistema rigido. A questo atteggiamento, Martegani oppone dichiaratamente
la disponibilità all’incontro e l’attitudine a lasciarsi sorprendere dall’imprevisto, dalle quali discendono
tanto le sue frequenti collaborazioni con altri artisti della sua generazione, quanto la sua predizione
per la cultura e la filosofia orientali, aperte al divenire e alla trasformazione. Una predilezione che
l’artista ha consegnato alle opere della mostra personale Asia (Galleria Mazzoli, Modena, 2004).

Luigi Presicce nasce a Porto Cesareo nel 1976, vive e lavora a Milano.
Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce, ma determinante è il percorso intrapreso
autonomamente. Si definisce naïf per la spontaneità dell’approccio a diversi media, quali disegno,
performance e installazione e l’attitudine all’uso di forme espressive sempre nuove. Questo
atteggiamento e l’interesse per la possibilita di evocare rituali e soggetti archetipici attraverso la scelta
dei materiali, creano una destabilizzazione formale dell’opera e un ponte con l’arte popolare a cui
guardano. Nel 2007 vince il premio Epson per l’arte, CSAV, Fondazione Antonio Ratti, Como. E’
fondatore ed editore della rivista online di arte contemporanea “Brown”, di cui è anche co-curatore per
lo spazio milanese, Brown Project Space.