corpoassente
L’assenza del corpo può essere poeticamente – e non solo poeticamente – illustrata dalla corporeità dell’assenza stessa. Parlano i resti di presenza.
Comunicato stampa
corpoassente
seconda edizione
a cura di Giorgia Romano
inaugurazione sabato 5 dicembre 2015 – ore 18.00
5 dicembre 2015 / 6 gennaio 2016
96100 siracusa – piazza san giuseppe 31
Florencia Acevedo – Corrado Agricola – Francesco Fugali – Aldo Giovannini – PaoloGreco – Salvatore Mauro – Aurora Mica – Gianni Serra – Ulrik Vintersborg
Esistiamo nei popoli in fuga inghiottiti dal mare. Negli sguardi delle nostre madri. Nelle parole dei santi e in quelle dei profeti. La loro voce, i loro nomi, i loro volti, vengono a cercarci. In ogni tempo, in ogni luogo. Corpo assente della storia, degli eroi, delle leggende, dell’immaginazione, del pensiero, del mito, della memoria.
L’assenza del corpo può essere poeticamente – e non solo poeticamente - illustrata dalla corporeità dell’assenza stessa. Parlano i resti di presenza. Dice l’energia, che resiste, si diffonde. È l’assenza presente della materia. Un vuoto che può essere riempito dal desiderio di custodire i significati e meditare su effetti e implicazioni di cause e azioni. Destino del vuoto è dunque il pieno. Non avrebbe senso il contrario. Responsabilità e possibilità derivano dalla consapevolezza, dal rispetto, dalla presa di coscienza. Dalla necessità di operare una scelta. La memoria, il ricordo, possono essere gli strumenti privilegiati per avviare un’operazione consapevole di custodia e ricostruzione. Kahlil Gibran afferma che il ricordo è un modo d’incontrarsi. Il corpo, liberatosi della materia pesante, si trasforma in irradiamento di pensiero: diventa esemplare. Cosmico, universale. Non cessa di vivere, si moltiplica frammentandosi, distribuendo la propria energia pronta a liberare la spiritualità di ognuno, a dissetare quanti non credono che l’assenza sia la fine di tutto e quanti credono che l’arte stessa possa costituire una suprema forma di coscienza e conoscenza.