Corrado Levi – Romanzo Virtuale
In questa mostra ascolteremo quello che Corrado ha detto nel 2020, vedremo il libro “Novità in casa” e il video “Diario dal virus”, al quale ne aggiunge un altro con oltre 40 disegni realizzati dopo, dopo che il “virus” si è quasi azzittito, tra il ’21 e il ’23.
Novità in casa, composto di una pagina scritta e una disegnata, avverte che l’immaginazione è il motore della storia.
Comunicato stampa
Tutto inizia da Novità in casa - virus, (Corraini Edizioni, 2020) presentato alla Libreria delle donne di Milano, il 10 ottobre 2020 in una pausa del lockdown.
Il video di quell’incontro, Diario dal virus, oggi come allora, ci aiuta a ritrovarci, sfogliando le pagine e ascoltando Corrado e chi era lì.
Da quella registrazione è nata l’idea, con Cristina Rossi, di usare i dialoghi di “Quarta Vetrina” (il progetto d’arte della Libreria) come appunti per un romanzo. Al posto di pagine scritte uno schermo con immagini e voci dal vivo: è virtuale non solo per assonanza tecnica, ma perché l’arte non ha mai una sola lettura.
L’abitudine di parlare davanti a un’opera ci ha suggerito di usare quel “canovaccio” spontaneo e farne un racconto. Invece della penna usiamo il videoregistratore, tagliando e spostando, come si fa quando si traduce una trama in un romanzo; anche i personaggi c’erano già: le artiste, gli artisti, le opere, chi le descriveva a modo suo, chi rispondeva alle domande, chi le faceva. Finora abbiamo scritto quattro capitoli.
Davanti a un’opera è istintivo raccontarsi cosa si prova: “sai cos’ho visto in quella mostra”?
In questa mostra ascolteremo quello che Corrado ha detto nel 2020, vedremo il libro “Novità in casa” e il video “Diario dal virus”, al quale ne aggiunge un altro con oltre 40 disegni realizzati dopo, dopo che il “virus” si è quasi azzittito, tra il ’21 e il ’23.
Novità in casa, composto di una pagina scritta e una disegnata, avverte che l’immaginazione è il motore della storia.
Opere con colori e materie sconfinano nella storia della pittura, e al contempo creano figure che affiorano tra i vuoti, i pieni e le trasparenze dei segni e dei colori.
Una volta si sarebbe detto che evocava il magma della vita, oggi vedo una figura metaforica della responsabilità creatrice che dobbiamo mettere in atto con gli strumenti digitali: come rispondere a un messaggio, quali inviti accettare o rifiutare? Con quali parole, con quali immagini? Da dove prenderle?
Anche questo è un magma: dobbiamo addomesticarlo prima che ci addomestichi trasferendo la mobilità, le incertezze, le differenze dei nostri diari in ripetizioni senza varianti.
Anche le sue Opere con colori e materie, sono “strumenti” che ci portiamo a casa per leggere quello che accade attorno o lontano da noi.
I “colori”: a volte ci servono quando sono diradati sulla carta, altre quando sono distesi su tutta la superficie; quando si addensano come una calamita; quando hanno timbri accesi; quando diventano ombrosi; quando sono linee che scendono, leggibili come una frase.
Le “materie”: sono incursioni di vita concreta, anonima che spuntano quasi autonomamente. Strisce di carta, oggetti non funzionali, piccole pietre pigmentate, ognuna racchiusa sotto vetro in una scatola, da prendere in mano e muovere per far rotolare la pietra, e seguire la traccia che imprime sul fondo. Disegni involontari o desideri di trascrivere l’imprevisto?
Come direbbe Malevic, Opere con materie, sono l’elemento aggiunto di un diario in cui Corrado annota la sua passione per le differenze, le fantasie senza confini, le sintesi fulminee, le citazioni, rendendole spartiti musicali che variano sotto gli occhi di chi le interpreta.