Corrispondenze elettive
Fulcro di ‘Estate Fotografia 2011′ e’ la mostra ‘Corrispondenze elettive’ di Paul Strand e Walter Rosenblum, cui si accompagna una monografica sul Pittorialismo italiano dalle collezioni del FAST e ‘Chernobyl. L’eredita’ nascosta’ personale di Pierpaolo Mittica, che di Rosenblum e’ stato allievo. Strand e’ fautore della ‘fotografia diretta’, documento della realta’, secondo canoni modernisti, con tagli prospettici e inquadrature originalissime. Accanto a Strand, Rosenblum mostra l’immagine di un’America di strada, fatta di frammenti quotidiani.
Comunicato stampa
“Paul Strand - Walter Rosenblum. Corrispondeze elettive”
“Il pittorialismo italiano. Le collezioni del Fast”
Pierpaolo Mittica “Chernobyl L’eredità nascosta”
Per iniziativa della Fondazione Francesco Fabbri, Villa Brandolini a Solighetto di Pieve di Soligo, nel cuore delle colline trevigiane del prosecco, diventa polo nazionale estivo della fotografia.
Dal 12 giugno al 28 agosto, la grande dimora settecentesca, l’ampia serra e altri storici ambienti ospitano tre importanti rassegne fotografiche, accompagnate da un notevole programma di iniziative collaterali: incontri, proiezioni, spettacoli, concerti.
Il progetto è curato da Carlo Sala e si avvale della collaborazione del Comune di Pieve di Soligo. Il progetto è patrocinato da Provincia di Treviso e Regione del Veneto che lo hanno inserito nel circuito di manifestazioni regionali RetEventi Cultura Veneto.
Fulcro di “Estate Fotografia 2011” è la mostra “Corrispondenze elettive” di Paul Strand e Walter Rosenblum, cui si accompagna una monografica sul “Pittorialismo italiano. Le collezioni del FAST” e “Chernobyl. L’eredità nascosta”, personale di Pierpaolo Mittica, che di Rosenblum è stato allievo.
Paul Strand e Walter Rosenblum sono qui messi a confronto nelle loro “Corrispondenze elettive”. Complessivamente sono 74 le immagini proposte (alcune esposte per la prima volta), realizzate in un arco di tempo che scorre tra le due guerre ed oltre (1915 – 1959). La mostra è curata da Enrica Viganò e Carlo Sala.
Gli scatti di Strand irruppero in un ambiente, quello americano d’inizio Novecento, ancora dominato da autori che cercavano di imitare il dato pittorico tramite scatti sfuocati, mistificati e lavorati secondo le idee del Pittorialismo.
Strand è fautore della “fotografia diretta”, documento della realtà, secondo canoni modernisti, con tagli prospettici e inquadrature originalissime. Nella mostra di Pieve di Soligo, immagini come la “Staccionata bianca” o “Dal viadotto” sorprendono per rigore e per l’uso della luce a modellare le forme. Immagini che pur tendenti ad una oggettività di base, la superano e assumono una dimensione nuova, modulazioni tonali, costruzioni visive che vogliono “essenzializzare” oggetti ed edifici, senza però negare il rapporto diretto con essi. Un interesse per i luoghi che compongono questo “nuovo mondo” che sono gli Stati Uniti, carichi di stimoli e visioni.
In mostra, oltre alle foto americane, risultano particolarmente intense quelle realizzate in Italia. Paul Strand le scatta nell’immediato dopoguerra a Luzzara, vicino Reggio Emilia, in occasione della realizzazione del libro “Un paese”, ideato con Cesare Zavattini. Di queste immagini colpiscono particolarmente i ritratti delle famiglie locali con i volti segnati; umili lineamenti di un’Italia degli anni Cinquanta che non esiste più.
Molto suggestivi sono poi i ritratti creati in Francia o le foto ambientate nei bianchi villaggi del Messico.
Accanto a Paul Strand, Walter Rosenblum, il maestro e l’allievo, due degli sguardi fotografici più importanti nella storia della fotografia del Novecento.
Walter Rosenblum aveva solo 17 anni quando incontrò Paul Strand nella famosa Associazione americana Photo League e i due, dagli anni ’50 in poi, decisero di seguire insieme un tratto del proprio cammino, che si intensificò quando Strand si trasferì in Francia nel 1950 e tra loro iniziò la lunga e famosa corrispondenza protratta per i successivi 25 anni.
Il loro era un rapporto che passava attraverso consigli sulla tecnica fotografica ed i materiali, sulla ricerca, ma soprattutto sulla vita stessa, terreno d'esperienza e d'ispirazione profonda.
Nella mostra, insieme alle opere fotografiche più famose, si ammirano per la prima volta immagini vintage, alcune delle quali sino ad ora inedite, compresa l’ultima fotografia scattata da Paul Strand e realizzata con l’aiuto di Walter Rosenblum. Negli ultimi anni della sua vita, infatti, Strand divenne praticamente cieco e così, dirigendo la mano e l’occhio di Walter Rosenblum, costruì la sua fotografia e la scattò.
Rosenblum ci mostra l’immagine di un’America di strada, fatta di frammenti quotidiani. Particolarmente suggestive le immagini di New York con i bambini che si divertono spensierati nel Bronx, come la bellissima “Il gioco del mondo”. Ma anche frammenti della grande storia, come lo sbarco in Normandia nella seconda guerra mondiale, le immagini dei rifugiati o dei barellieri al fronte. La doppia mostra è accompagnata da un catalogo edito da Admira Edizioni, a cura di Enrica Viganò, con testi di Naomi Rosenblum e Carlo Sala.
In contemporanea alla mostra di Strand e Rosenblum saranno presenti in villa altri due eventi che completeranno l’offerta espositiva.
La mostra “Il Pittorialismo italiano. Le collezioni del FAST”, dedicata al movimento che precedette le idee sulla modernità fotografica, a fungere da prologo ideale alla mostra americana. Opere di sicuro fascino, come le “scene settecentesche” in cui Guido Rey crea delle immagini vestendo i suoi modelli secondo le mode di altri periodi storici, per citare le grandi opere della storia della pittura occidentale. Oppure le immagini di Vittorio Sella, con le sue celebri visioni della montagna, paesaggi rarefatti che portano ad un senso del sublime.
Nelle serre della Villa sarà ospitata invece una mostra personale del contemporaneo Pierpaolo Mittica, allievo di Walter Rosenblum. In esposizione una serie di trenta scatti controversi e di sicura attualità, intitolati “Chernobyl. L’eredità nascosta”. Una testimonianza toccante di uno dei grandi disastri della nostra epoca, raccontato senza la volontà di spettacolarizzare la tragedia. Lavori densi di poesia, che mostrano un territorio profondamente mutato e violentato, fatto di silenzio e solitudine, di oggetti che sono i simulacri di una vita passata. Entrambe le mostre sono curate da Carlo Sala.
Evento promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri con la collaborazione del Comune di Pieve di Soligo. In collaborazione con: Admira, Milano; Rosenblum Family, New York; FAST; Fondazione Giuseppe Mazzotti. Rassegna inserita in RetEventi Cultura Veneto con il patrocinio di Provincia di Treviso e Regione del Veneto. Riconoscimento FIAF.