Corse via su piedi di porcellana
Corse via su piedi di porcellana è l’inizio di una fiaba, o forse il suo finale. Nel mondo immaginario l’impossibile diventa possibile, e su piedi di porcellana si può prendere il volo.
Comunicato stampa
Corse via su piedi di porcellana è una contraddizione in termini, è una fuga che si realizza solo in potenza, è l’affanno che ti assale quando il corpo non risponde alle intenzioni.
Corse via su piedi di porcellana è l’inizio di una fiaba, o forse il suo finale. Nel mondo immaginario l’impossibile diventa possibile, e su piedi di porcellana si può prendere il volo.
Li vorrei odiare questi piedi di porcellana, ma per questo tempo (ormai) li indossiamo. Mi ricordano la casa di mia nonna, le collezioni di zoccoli di ceramica decorati; le bambole di porcellana, dal corpo morbido e i piedi sbeccati, il grande tappeto colorato e le ore passate a giocare.
Mi ricordano la vita diversa che avevo immaginato per me, gli impegni da cui vorrei fuggire, i dolori che non vorrei affrontare.
Fragile nel movimento, rimango intatta solo se sto ferma.
Solo che ferma non ci so stare.
CORSE VIA SU PIEDI DI PORCELLANA
Ludovica Anversa, Barbara De Vivi, Ludovica Gugliotta, Andrea Mauti, Piero Passacantando
Testo di Micol Teora
Un'idea di Sebastiano Bottaro
Foto di Giorgio Benni
Grafica di Claudia Bagnoli