Cosimo Carola – # Ordinaria Follia
Quando un artista dà molta importanza all’uomo ne scaturisce una pittura antropomorfa. È il caso di Cosimo Carola, che caratterizza le sue opere con uno o più personaggi in primo piano, collocati in un ambiente stilizzato secondo canoni cubisti dominati da colori accesi.
Comunicato stampa
Quando un artista dà molta importanza all’uomo ne scaturisce una pittura antropomorfa. È il caso di Cosimo Carola, che caratterizza le sue opere con uno o più personaggi in primo piano, collocati in un ambiente stilizzato secondo canoni cubisti dominati da colori accesi.
L’articolazione delle figure si coagula in ritmi di piani e colori primari ricordandoci l’essenza dell’Espressionismo: “semplificazione della forma, accentuazione del colore”.
Paul Klee diceva: “l’arte è deformazione”, quindi sotto questo aspetto Carola è artista. Se analizziamo le sue figure vediamo che sono costruite secondo suggestioni fantastiche, ma sempre soffuse da un velo di tristezza che le riporta a terra. A volte troviamo aspetti formali che manifestano un certo ermafroditismo dei personaggi, ciò rende “inquietante” la definizione degli stessi.
Ma ciò che conta nella costruzione delle sue opere è la disposizione spaziale delle figure in primo piano e del paesaggio in cui esse si ambientano e prendono vita. Vediamo allora il fondo che si spezza e si moltiplica in figurazioni geometriche mentre il primo piano si articola in modo plastico, a volte in correlazione e spesso dominando il paesaggio retrostante.
Le sue opere sono fortemente coese attraverso rapporti di empatia cromatica e di superfici, per cui ne risulta un tutto ritmicamente giustificato, come in una partitura sinfonica. I colori squillanti si attenuano quando le figure acquistano aspetti scultorei o riflessivi, per tornare vivaci appena i sentimenti legati all’amore, alla vita o alla morte si fanno più tesi e drammatici.
Le opere di Carola, anche quelle apparentemente più statiche, si dinamizzano attraverso un accorto uso delle diagonali, tanto da stravolgere il normale ordine delle cose.
Spesso il tormento dipinto sul volto di alcuni personaggi li trasforma in maschere grottesche, quasi totemiche, cristallizzando nel tempo queste espressioni stravolte che paiono bene correlarsi con le paure e le ansie che il nostro tempo ci impone.
Silvano Battistotti