Cosmogonia #3 – Mario Schifano
Un viaggio espositivo che ripercorre una memoria privata attraverso l’arte contemporanea. Marina Deserti, bolognese e imprenditrice di successo, riavvolge una fetta della propria vita assieme ai lavori di Mario Schifano, raccolti negli anni in un continuo legame tra cultura e passioni quotidiane, famiglia e tempo libero, ricordi e sguardo sempre in avanti.
Comunicato stampa
Terzo capitolo del progetto COSMOGONIA, dedicato alle collezioni italiane con un’alchimia rara e una storia unica da raccontare. LE SUPERNOVA DEL COLLEZIONISMO ITALIANO, dice il sottotitolo: perché si tratta di un collezionismo dal cuore “sartoriale”, costruito con la coerenza del gusto intimo, come un perimetro identitario che definisce una strategia della bellezza. COSMOGONIA racconta la passione della scoperta, l’amore per l’opera, la tensione della ricerca, l’intuito per la rivelazione. Un viaggio nell’anima del collezionista, dove l’arte disegna il codice sentimentale di una persona.
Signore e Signori, benvenuti nella nuova COSMOGONIA di Palazzo Collicola Arti Visive…
UNA COLLEZIONE davvero PRIVATA
Un viaggio espositivo che ripercorre una memoria privata attraverso l’arte contemporanea. Marina Deserti, bolognese e imprenditrice di successo, riavvolge una fetta della propria vita assieme ai lavori di Mario Schifano, raccolti negli anni in un continuo legame tra cultura e passioni quotidiane, famiglia e tempo libero, ricordi e sguardo sempre in avanti. Una selezione di oltre 70 opere per un viaggio museale in 12 sezioni tematiche, arricchito da diversi inediti e una sorpresa finale, la sala completa coi quattro grandi quadri "Ex Film". Disegni, tele, collage, stampe, Polaroid e oggetti scultorei per attraversare i mondi di Schifano dentro le energie sentimentali di una collezione “davvero” privata.
Gianluca Marziani: Raccontare questa collezione è un privilegio che rende immersivo ed emozionante il lavoro del curatore, un viaggio prezioso in cui ho ripercorso, attraverso la collezione di Marina Deserti, le varie fasi di un maestro dell’arte italiana. Difficile trovare collezioni così filologiche attorno ad un singolo autore. Se poi quelle opere sono sorprendenti, spesso inedite, firmate da uno dei più dotati e prolifici artisti contemporanei, l’emozione progettuale diventa un’esperienza germinativa.
Assieme a Marina Deserti bisogna ricordare un’altra persona, Gabriele Stori, mercante e critico d’arte, protagonista silenzioso di questa collezione italiana. Morto prematuramente nel 1980 a seguito di un incidente stradale, Stori era il marito di Marina e un amico vero di Mario. La genealogia delle opere, alcune dediche sul fronte e retro dei lavori, certe tematiche affrontate: molteplici elementi che raccontano di una bella vicenda umana in un’epoca di brillante vitalità. Marina Deserti è partita da quei primi lavori che il marito portava in casa, da frammenti d’arte che gradualmente hanno occupato i suoi spazi, le sue giornate, la sua vita. Nel tempo è cresciuta la collezione, nuovi artisti hanno trovato spazio, talvolta gli autori sono entrati nelle vicende professionali dell’azienda, ma al dunque il cuore pulsante, il perimetro di questa passione riguarda le opere di Mario Schifano. Un battito figurativo che vi racconteremo a Spoleto, tra le sale di Palazzo Collicola Arti Visive.
Una volta terminata la mostra, la Sala Ex Film diventerà per alcuni anni una nuova stanza della Collezione Collicola. Un’esperienza immersiva nel nero delle tele, quattro metri di lunghezza ognuna, posizionate a quadrato su quattro lati, una sorta di camera mediatica in cui la pellicola filmica si traduce in sospensione metafisica, spazio di astrazioni mentali oltre qualsiasi tecnologia.