Cosmogonie – {movimentomilc} / Martina Mauro
Cosmogonie di {movimentomilc} in coppia con Martina Mauro è il nuovo appuntamento promosso dell’Associazione Tecne.
Comunicato stampa
*No Time No Space
“Parlami dell'esistenza di mondi lontanissimi
di civiltà sepolte di continenti alla deriva.
Parlami dell'amore che si fà in mezzo agli uomini
di viaggiatori anomali in territori mistici... di più.
Seguimmo per istinto le scie delle comete
come avanguardie di un altro sistema solare.”
Cosmogonie di {movimentomilc} in coppia con Martina Mauro è il nuovo appuntamento promosso dell’Associazione Tecne che si terrà sabato 25 marzo 2017 alle ore 18.30 presso lo spazio espositivo TecneCube di Cosenza, con la direzione artistica del critico d’arte Roberto Sottile. Il progetto Cosmogonie a cura di Valentina Tebala e Roberto Sottile mira a farci ri-osservare il cosmo invero inteso come profondo spazio dell’ignoto ma proprio per ciò libero; in cui la mente può vagare spontaneamente, lontana dalle incombenze del quotidiano – terrestre – e da concetti precostituiti. È un regalo di libertà, dunque, quello che ci viene offerto dagli artisti. La possibilità di ipotizzare da noi l’esistenza di un universo attorno al nostro corpo che sia frutto soltanto di sensazioni e pensieri emancipati. Così se lo sguardo si perde seguendo le traiettorie astrali su cui gli occhi si affacciano attraverso l’occhiale-dispositivo virtuale, le orecchie, tramite l’audio in cuffia, ascoltano i suoni e le voci provenienti dallo spazio. Un viaggio reale restando fermi in un luogo che diventa non luogo, porta d’accesso in una dimensione “altra” capace di regalare allo spettatore nuove percezioni. Tempo e spazio si annullano contro la volontà del fruitore che diventa con la sua presenza, con la sua interazione in quello spazio, cardine di questa ricerca di “sistemi” che gravitano attorno alla nostra esistenza. Un viaggio che diventa anche incontro, desiderio di ritrovarsi e diventare parte integrante di quell’armonia. {movimentomilc} e Martina Mauro ci accompagnano in questo apparente viaggio che assume sempre più i connotati di un ritorno; un ritorno in quella casa che prende forma in uno spazio sconosciuto, sconfinato che nonostante tutto ci appartiene in modo primordiale. Lo spettatore si ritrova così in attesa di vivere questa storia e diventarne protagonista, e nello stesso tempo di osservare l’evoluzione e l’interazione di altri viaggiatori. Saremo confusi o estasiati, oppure entrambe le due cose. Magari avremo l’impressione di essere tra i primi fortunati viaggiatori cosmonauti verso quell’appena conosciuto sistema planetario di cui la Nasa oggi ci racconta, a quarant’anni luce da qui. Tuttavia il viaggio immaginario nel cosmo – fantasia che la stessa cinematografia fece presto ad interpretare sin dal celebre ‘Viaggio sulla luna’ di Méliès del 1902 – sarà qui un’esperienza molto più personale ed intimistica. Perfino rispetto a quello che dello spazio già convenzionalmente, però indirettamente, conosciamo.
*Dal testo di F.Battiato No Time No Space (album Mondi Lontanissimi, 1985).