Cristian Chironi – My house is a Le Corbusier
La residenza prevede tre settimane scandite da una settimana di lavoro solitario, una successiva in cui il visitatore potra’ interagire con l’artista ed una di apertura al pubblico.
Comunicato stampa
Parte da Bologna, il 7 gennaio 2015, My house is a Le Corbusier, un progetto di Cristian Chironi che ha al centro le numerose abitazioni progettate nel mondo dal celebre architetto, nelle quali l'artista trascorrerà un periodo di residenza.
Al contempo opera work in progress, cantiere d¹idee, ricerca, didattica, mostra, oltre che residenza, My house is a Le Corbusier ha l'ambizione di realizzarsi in un lungo periodo e di costituirsi come l'insieme di tutte le esperienze che Chironi potrà realizzare all'interno delle tante case progettate da Le Corbusier nel mondo, trascorrendo nelle stesse un periodo variabile di tempo. Il progetto a lungo termine (che si svilupperà sull'arco potenziale di 30 opere abitabili di Le Corbusier in 12 nazioni) è una performance dilatata nel tempo, casa dopo casa. ³Abitazioni pellegrine² legate imprescindibilmente al movimento e all¹incrocio di geografie e culture diverse.
Chironi parte da un fatto realmente accaduto: nella seconda metà degli anni Sessanta, l¹artista sardo Costantino Nivola, legato da una profonda amicizia e collaborazione con l'Architetto Le Corbusier, di passaggio a Orani (suo paese di origine e anche dello stesso Chironi) affidò alla famiglia del fratello ³Chischeddu² un progetto firmato dal grande architetto, con l¹auspicio che, lui e i figli muratori, in procinto di costruire una nuova casa, seguissero scrupolosamente le istruzioni contenute all¹interno. L¹importanza di questo lascito non fu però recepita. Tempo dopo Costantino, rientrato da Long Island, notò che la casa costruita non corrispondeva affatto alle caratteristiche del progetto che, a detta di tutta la famiglia ³non aveva né porte né finestre e assomigliava più a un tugurio che a una casa². Costantino Nivola reagì riprendendosi quel progetto, di cui oggi non si conosce più il destino. La casa, che si trova tuttora a Orani, costruita preferendo all'idea modernista del maestro una funzionalità popolare riporta, forse, solo ³l¹umore² di quell¹originalità ignorata.
Prendendo spunto da questo episodio reale, Cristian Chironi individua il potenziale narrativo per un¹analisi di una serie di relazioni nel contemporaneo, legate al concetto di comunicazione, lettura e interpretazione, con conseguenti implicazioni linguistiche e socio-politiche. Calandosi, in un periodo storico di difficile e precaria stabilità economica, in quell¹impossibilità a possedere una casa di proprietà e prendendosi nel cambio di baratto la libertà di abitare le case di Le Corbusier presenti al mondo. Chironi fa di queste abitazioni ³postazioni di osservazione privilegiate², per capire com¹è oggi recepita l¹eredità di Le Corbusier e in che condizioni si trova ³la casa degli uomini². Una resa dell'architettura attraverso il racconto e la presa diretta della sua dimensione spazio temporale, dove si potrà discutere e vedere l'artista al lavoro, assistere ad eventi, documentarsi sul materiale raccolto o bere semplicemente un caffè.
La prima tappa di questa geografia dell'abitare è il Padiglione Esprit Nouveau di Bologna, cui farà seguito ad aprile 2015 l¹appartamento-studio in rue Nungesser et Coli a Parigi.
L¹esperienza di Cristian Chironi all¹Esprit Nouveau durerà tre settimane, dal 7 al 25 gennaio 2015, e sarà scandita da una settimana di lavoro solitario, una successiva in cui il visitatore potrà interagire direttamente con l¹artista e verrà ospitato all¹interno dell¹abitazione ed una di apertura al pubblico in forma di mostra durante i giorni di ART CITY Bologna in occasione di Arte Fiera. Il Padiglione Esprit Nouveau, originariamente realizzato da Le Corbusier a Parigi nel 1925, è stato ricostruito a Bologna nel 1977, nell'attuale zona fieristica, attraverso lo sforzo congiunto degli architetti Giuliano Gresleri e Josè Oubrerie, su iniziativa dell'Ente Fiera e del Comune di Bologna, e dal 2011 è stato concesso in uso gratuito alla Regione, che l'ha riaperto al pubblico come centro di promozione culturale sui temi della città e del territorio, polo della rete regionale degli Urban Center. Il progetto My house is a Le Corbusier si inserisce a pieno titolo nella programmazione degli eventi ospitati presso il Padiglione dell'Esprit Nouveau in quanto promuove una riflessione sulla fruizione abitativa delle opere di Le Corbusier.
Cristian Chironi (Nuoro 1974), artista visivo e performer attivo dal 1998. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Si interessa a diversi linguaggi tra cui performance, fotografia, video, installazioni e operazioni pubbliche in contesti site specific. La sua ricerca mira a mettere in relazione una pluralità di livelli: realtà e finzione, memoria e contemporaneità figura e immagine, conflitto e integrazione, materiale e immateriale. Ha esposto in diversi spazi pubblici e privati sia in Italia che all'estero. Tra le recenti mostre personali: OPEN #1 Broken English, MAN_Museo d¹Arte Provincia di Nuoro. Collettive: Le leggi dell'ospitalità, P420 Bologna; L'immagine del tempo, Artopia Milano. Festival: Sunny Side Up Netwerk / center for contemporary art Aalst, Belgium. www.cristianchironi.it
My house is a Le Corbusier (Esprit Nouveau Bologna) si inserisce nel progetto OPEN che Cristian Chironi ha presentato al Museo MAN di Nuoro nel 2014 con la mostra OPEN #1: Broken English e di cui questo è il secondo step. My house is a Le Corbusier (Esprit Nouveau Bologna) è sostenuto dalla Fondation Le Corbusier di Parigi in collaborazione con MAMbo Museo d'Arte Moderna di Bologna, Xing, Regione Emilia-Romagna, documentato dalla pubblicazione realizzata da MAN_Museo d¹Arte Provincia di Nuoro e promosso da ART CITY Bologna 2015 in occasione di ARTE FIERA.