Cristiano Focacci Menchini – Ultrapiante
Le opere di Cristiano che siano disegni, pitture o incisioni andrebbero osservate come fareste con una foglia. Immaginate.
Comunicato stampa
Non so voi ma personalmente mi ritengo una persona con una buona dose di fantasia e follia, ciò nonostante, a volte, leggendo dei racconti di fantascienza mi chiedo come i loro autori siano riusciti ad inventarsi personaggi, situazioni e mondi tanto lontani soprattutto visivamente dal nostro quotidiano.
Forse proprio questo limite di alcuni come me di “vedere” è stato il motore del successo di un genere quello fantascientifico, che dalla letteratura con autori come Jules Verne e il suo “Viaggio al centro della terra”, Isaac Asimov e il suo “Ciclo della Fondazione” fino ai tanti scrittori pubblicati nella collana Urania, o grazie a fumetti con esseri dotati di superpoteri come i Fantastici quattro o alieni come Superman, o al cinema e a suoi personaggi come E.T., o il papero Howard di “Howard e il destino del mondo” fino a giungere al più recente fenomeno mediatico delle serie tv: X-Files, Black Mirror e Stranger Things, portano tanti di noi a sperare di avere prima o poi un incontro ravvicinato del “Terzo Tipo”.
Cristiano Focacci Menchini per questa sua mostra personale da Spazio 74b ha deciso di “vedere” oltre gli scrittori di fantascienza dando corpo ad alcuni racconti come “L’uovo di Cristallo” di H.G. Wells (1897), “Il duello” di Fredric Brown (1944) o “Studio 5, Le stelle” di James G. Ballard (1961); visioni che durante la lettura hanno preso la forma di appunti, disegni e riflessioni su taccuini fino a completarsi nella loro interezza in una serie di incisioni: razze, tetraedri, squali, macchine anni ’50, vere e proprie “mappe” per futuri lettori.
L'artista si apre poi ulteriormente al visitatore condividendo un’altra sua passione, quella per la natura, le piante e per quel particolare paesaggio che delimita il passaggio tra la fine della città e l’inizio della campagna: la periferia. Quel non luogo fatto da mix di piante e rifiuti urbani, falchi e macchine abbandonate, edifici fatiscenti ed edere, apparentemente desolato e desolante ma che in realtà nasconde una ricchezza di bellezze che il nostro occhio non è abituato a cogliere ma il segno di Menchini sì e ce lo riporta dettagliatamente nei suoi lavori.
Le opere di Cristiano che siano disegni, pitture o incisioni andrebbero osservate come fareste con una foglia. Immaginate. La cogliete, l’avvicinate agli occhi e incominciate a vedere cose che prima non riuscivate: linee e segni che formano trame, intersezioni pori, quasi delle mappe, forse per questo l’artista ha deciso di stampare questa serie di “scorci di paesaggio” su delle autentiche mappe topografiche. Coste e montagne, fiumi e torrenti si intersecano con sabbia e steli, fiori e radici, l’occhio dello spettatore è obbligato ad avvicinarsi per distinguere il segno stampato dal segno dell’artista, per scoprire l’armonia di queste “ultrapiante - ultramappe”.
Magari Menchini con questa serie di lavori, sovrapponendo i suoi disegni a queste coordinate geografiche è riuscito a tracciare la rotta verso nuovi luoghi e spazi inesplorati… a voi scoprirlo e magari raccontare le vostre avventure dando vita a: fantascienza…