Cut&Paste. Fotocollage tra Dada e Futurismo
La selezione di una quarantina di opere, tra collage e fotocollage provenienti dalla collezione di Fondazione Cirulli, vuole essere una riflessione nell’ambito della ricerca visuale che ha appassionato le avanguardie dagli anni ’10 agli anni ’30 del secolo scorso.
Comunicato stampa
La selezione di una quarantina di opere, tra collage e fotocollage provenienti dalla collezione di Fondazione Cirulli, vuole essere una riflessione nell'ambito della ricerca visuale che ha appassionato le avanguardie dagli anni '10 agli anni '30 del secolo scorso, quando la continua sperimentazione formale ed estetica ha condotto alla ricerca di nuove tecniche espressive che annullassero ogni richiamo al passato, giungendo fino a negare la manualità della pittura a favore della scelta di materiali poveri ed effimeri, come ritagli di giornale e frammenti fotografici, assemblati in una composizione apparentemente senza senso ma che, in realtà, tiene conto solo della sensibilità dell’artista.
È questo il caso di Raoul Haussmann, Kurt Schwitters e Hannah Hoch, artisti del Dada-Berlin, per i quali il collage sembra diventare la soluzione espressiva perfetta per esprimere il disagio nei confronti della società industriale di allora, capace di promettere benessere ma di condurre il mondo alla guerra.
Nei lavori futuristi, l’utilizzo del fotocollage rappresenta, invece, la volontà di celebrare la modernità attraverso l’esaltazione delle innovazioni tecnologiche e dell’energia vitale che esse sprigionano. Fra gli artisti presenti spiccano Bruno Munari, Thayath e Vinicio Paladini, fra i primi in Italia ad usare la tecnica del collage e del fotomontaggio.
Una sezione è dedicata a Jean Cocteau, tra le figure più in vista dell’avanguardia parigina nel periodo fra le due guerre. Poeta, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, regista e attore, sperimentò tutte le tendenze artistiche di quegli anni.