Da Guarene all’Etna 2019 – Boiling Projects
A vent’anni esatti dalla prima mostra realizzata a Taormina nel dicembre 1999 e dalle successive edizioni realizzate (l’ultima, GE/14 Altro dalle immagini, nel 2014), la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino celebra questo lungo ciclo di mostre che hanno contraddistinto in maniera significativa ben quattro lustri di ricerca fotografica in Italia con una nuova esposizione dal titolo emblematico GE/19 Boiling Projects.
Comunicato stampa
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, dal 21 settembre al 10 novembre, a Palazzo Re Rebaudengo, la mostra Da Guarene all'Etna 2019, Boiling Projects.
A vent’anni esatti dalla prima mostra realizzata a Taormina nel dicembre 1999 e dalle successive edizioni realizzate (l’ultima, GE/14 Altro dalle immagini, nel 2014), la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino celebra questo lungo ciclo di mostre che hanno contraddistinto in maniera significativa ben quattro lustri di ricerca fotografica in Italia con una nuova esposizione dal titolo emblematico GE/19 Boiling Projects.
Da Guarene all'Etna 2019 è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione OELLE Mediterraneo Antico di Catania.
Sono venticinque gli artisti protagonisti del nuovo appuntamento che avrà luogo a Guarene d’Alba nella storica sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a partire dal 21 settembre. Venticinque artisti fra i quali ritroviamo Luca Campigotto, Paola De Pietri, Alessandra Spranzi, Francesco Jodice, Antonio Biasiucci, Pino Musi, Carmelo Nicosia, Daniele De Lonti, Luca Andreoni, Tancredi Mangano e Antonio Fortugno, fotografi che nel 1999 erano considerati “emergenti”, e che oggi figurano come riferimenti per le generazioni più giovani.
Da allora la fotografia in Italia ha percorso molte strade, fra loro anche assai diverse, ampliando gli orizzonti e soprattutto il senso che all’immagine oggi si vorrebbe dare.
Specificando ancora una volta la sua connaturata frammentarietà, la ricerca fotografica si presenta come un contenitore d’idee e progetti che fermentando trovano infine soluzioni talvolta in linea con il momento storico in cui viviamo, altre volte proponendosi come vie di fuga o, ancora, specchio di condizioni esistenziali, come traspare dalle opere di autori più giovani quali Claudio Gobbi, Gianni Troilo, il duo formato da Tommaso Fiscaletti e Nic Grober, Gianni Ferrero Merlino, Francesco Cardarelli, Nicolò Degiorgis, Luca Pozzi, sino ad arrivare a Renato Leotta, Marco Tagliafico, Paola Pasquaretta, Tiziano Rossano Mainieri, Elisa Crostella, Giuliano Severini e Francesco Di Giovanni.
Fotografie, film, installazioni, documentazioni di performance, racconti per immagini.
Una raccolta di “work in progress” in apparenza eterogenea che, nel suo insieme, appare comunque compatta quanto a capacità espressiva e modalità comunicativa.
Nella primavera del 2020, la mostra verrà riproposta in Sicilia dalla Fondazione OELLE Mediterraneo Antico.
La mostra, a cura di Filippo Maggia, è accompagnata da un catalogo edito da Skira.