Dada – Futurismo. Dalle collezioni milanesi
La mostra presenta una serie di opere e documenti relativi agli scambi tra le due avanguardie e provenienti da alcune delle più ricche collezioni milanesi nonché dal centro APICE dell’Università degli Studi di Milano. Collage, fotomontaggi, assemblaggi ma anche libri, cartoline e manifesti documentano la storia dei due movimenti, le loro diversità e affinità, e la portata rivoluzionaria dei loro linguaggi.
Comunicato stampa
Il Museo del Novecento presenta la mostra Dada Futurismo. Dalle collezioni milanesi a cura di Italo Rota e Vicente Todolì, che propone una lettura degli scambi tra Dadaismo e Futurismo attraverso le opere di collezioni milanesi, a cui si sono aggiunti preziosi documenti conservati al centro APICE dell’Università degli Studi di Milano.
Sviluppatisi a pochi anni di distanza, rispettivamente prima e dopo la Grande Guerra, Dada e Futurismo sostennero con lo stesso tono esaltato un nuovo modo di concepire l’estetica e il ruolo dell’artista. Il debito di Dada nei confronti del Futurismo è evidente: “Avevamo inghiottito il Futurismo con tutte le sue radici, che, però, nel corso della digestione, avevamo risputato completamente” dichiarò Hans Richter. Come le “serate futuriste” anche le manifestazioni Dada mescolavano letture, musica, presentazione di oggetti artistici per scandalizzare il pubblico. Il manifesto di Tristan Tzara rifiutò le pratiche artistiche tradizionali non meno di quanto avevano fatto i manifesti tecnici del Futurismo. Affinità vi era anche nella composizione grafica di manifesti e poster e nello stile delle “parole in libertà” e dei poemi dada.
La selezione di opere proposta sarà occasione per il visitatore di ripercorrere questi due momenti fondamentali della storia dell’arte del Novecento. Dal confronto serrato tra collage, composizioni grafiche di Carrà e Depero, assemblaggi di Schwitters e fotomontaggi di Heartfiel emergerà il tentativo di raccordo attuato da Futuristi e Dadaisti fra le espressioni artistiche maggiori e le cosiddette arti minori. Le opere esposte consentiranno inoltre di verificare come i Dadaisti promuovessero una creatività libera da ogni vincolo e tradizione figurativa, mentre alcuni Futuristi avevano mantenuto un legame con il passato, attraverso Neoimpressionismo e Divisionismo. Parte significativa della mostra è dedicata a libri, manifesti e cartoline dei quali si potrà cogliere tanto l’impianto grafico innovativo, quanto il tono rivoluzionario di asserzioni e dichiarazioni programmatiche, tese a intensificare la compenetrazione tra arte e vita quotidiana.
Dada Futurismo instaura peraltro un rapporto di continuità e complementarietà con la collezione permanente del Museo.