Dadamaino – Dare tempo allo spazio
Mostra personale Dadamaino. Dare tempo allo spazio, a cura di Bruno Corà, in cui saranno presentate opere degli anni Ottanta e Novanta scelte per dialogare con questo capolavoro giovanile dell’architettura di Andrea Palladio.
Comunicato stampa
Sabato 6 aprile 2024 inaugura a Villa Pisani Bonetti la mostra personale Dadamaino. Dare tempo allo spazio, a cura di Bruno Corà, in cui saranno presentate opere degli anni Ottanta e Novanta scelte per dialogare con questo capolavoro giovanile dell’architettura di Andrea Palladio: un luogo straordinario che, nella relazione propositiva con la sua identità storica aperta al confronto con la creatività contemporanea, apre al visitatore inedite coordinate di esperienza.
In occasione di questa mostra verrà anche pubblicato il volumetto in esoeditoria di Bruno Corà dal titolo “La caduta” che narra un episodio biografico dell’autore avvenuto nei luoghi in cui sorge Villa Pisani Bonetti.
Dadamaino (Milano 1930 - 2004), protagonista dell’arte italiana e internazionale a partire dalla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, ha rivolto la sua attenzione agli accadimenti della vita in un’incessante e sempre rinnovata riflessione sull’esistenza in continua trasformazione, nell’impossibilità di comprenderne fino in fondo il vero senso e significato. Dai primi “Volumi”, dove lo spazio, inteso come campo attivo, viene esplorato nella sua concretezza attraverso larghe aperture sulla tela, passando per i “Volumi a moduli sfasati”, con una moltiplicazione e progressione delle aperture, l’artista ha gradualmente spostato la sua attenzione al segno con le opere dei cicli dell’”Inconscio razionale”, “L’Alfabeto della mente”, le “Costellazioni” fino alle ultime serie “Passo dopo passo”, “Il movimento delle cose” e “Sein und Zeit”. Le tracce e i segni frammentari e discontinui, che caratterizzano la sua ricerca artistica fin dalla metà degli anni Settanta, creano percorsi infiniti che si manifestano nel momento dell’esperienza visiva e invitano a riflettere sul loro possibile sviluppo, sinonimo di un continuo indecifrabile avvenire della realtà. La mostra è un’occasione per vivere da vicino ed approfondire le dinamiche interne al lavoro di Dadamaino, caratterizzato da continuità ed unitarietà, dal rapporto tra il gesto e il tempo nel suo scorrere senza fine.
Nel grande salone centrale del piano nobile di Villa Pisani Bonetti verranno esposte tre opere della serie “Sein und Zeit” (1989) in cui le superfici, libere dal supporto del telaio, sono attraversate da una moltitudine di segni disposti secondo concentrazioni e diradazioni che richiamano gli accadimenti della vita, in dialogo con tre lavori appartenenti al ciclo de “I fatti della vita” (1980) dove la superficie è frammentata da sequenze di tracce che si fanno pura energia dell’esistenza. I continui movimenti e mutamenti di direzione che caratterizzano questi lavori si ritrovano anche in altre opere dei cicli “Sein und Zeit” (1998) e “Il movimento delle cose” (1994), esposte nelle cantine assieme a due lavori della serie “Passo dopo passo” (1989) nelle quali si percepiscono sulla superficie in poliestere delle zone più intense, dove i segni confluiscono e si infittiscono fino a formare un unico agglomerato che genera percorsi, curve e spirali.
La monografia ripercorre l’iter creativo di Dadamaino dalla fine degli anni Cinquanta al 2000, con la riproduzione delle opere in mostra, un saggio introduttivo di Bruno Corà e un aggiornato apparato bio-bibliografico.
La mostra si avvale del patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Lonigo, Associazione per le Ville Venete e Associazione Dimore Storiche Italiane.
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