Daddovero

Informazioni Evento

Luogo
STUDIOLO
Via Carlo Goldoni, n.15, Milano MI, Italia
Date
Dal al

from Wednesday to Friday 4-7 pm and on appointment

Vernissage
04/04/2024

ore 18

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Comunicato stampa

DADDOVERO
Lupo Borgonovo, Valeria Carrieri, Martina Cioffi, Enzo Cucchi, Marco Gobbi, Deborah Martino,
Luigi Presicce, Charlotte Simonnet
Opening Giovedì 4 Aprile, 2024
Via Goldoni n.15, Milano
Studiolo è lieto di presentare Daddovero, mostra collettiva degli artisti Lupo Borgonovo, Valeria Carrieri,
Martina Cioffi, Enzo Cucchi, Marco Gobbi, Deborah Martino, Luigi Presicce e Charlotte Simonnet, a cura di
Maria Chiara Valacchi e Antonio Di Mino.
Daddovero è uno dei tanti, bellissimi, avverbi arcaici usati dallo scrittore Carlo Emilio Gadda per innescare
il motore del suo travolgente «voltaggio espressivo», quell’energia poetica con la quale poter restituire la
complessa autenticità del reale. Nello scrittore vige l’insopprimibile urgenza di trovare ordine nel garbuglio
della vita, un bisogno che nei suoi testi risolve con l’uso di un lessico straripante di zoomate, sottoinsiemi,
idiomi remoti, aulici, poetici e rurali che, con lo stesso meccanismo di un ipertesto, lo aiutano a scandagliare
le “cose” sin dalla loro origine in quanto inevitabili prodotti di infinite relazioni, passate e future, reali o
possibili; avanti e indietro in un’ipotetica linea del tempo, alla ricerca delle impronte primigenie da
traghettare verso il futuro.
Per andare molto avanti, Gadda, aveva avuto bisogno di tornare indietro e mettere tutto in relazione. Una
passione – quella verso i “viaggi” a ritroso e le ricostruzioni – che riesce a rastremare anche i ben 51 anni di
differenza che passano tra il più grande e il più giovane degli otto artisti presenti in mostra (tutti nati tra il
1949 e il 2000), rendendo possibile scorgere, sebbene le diversità generazionali, degli atti creativi dalle
frequenze assonanti e capaci di traslare in intimi lessici soggettivi l’oggettività del mondo. Esattamente come
degli archeologi, agiscono nel presente ma sono gli anelli di congiunzione indispensabili tra passato e futuro,
desiderosi di strappare all’oblio frammenti di gloria da poter reimmettere in questo gaddiano “Sistema di
Sistemi” che è il nostro quotidiano. Instancabilmente vanno a caccia di tracce residue: particelle di storia, di
mito, reperti materiali e letterari, usi e costumi di derivazione popolare e delle inesauribili derive simbolico-
allegoriche del mondo naturale e animale, prodigandosi in un minuzioso recupero della “lacuna”,
amplificandone i significati e restituendo alla collettività un’opera d’arte che, come asseriva Cesare Brandi, è
tale se ha la capacità di farsi ricreare.
Occupandosi di linguaggi umani in fin dei conti l’artista non potrebbe (e dovrebbe) fare altrimenti: “quale la
proposizione che non implichi l’universo intero?” – Dice Borges ne La scrittura del dio – “dire la tigre è dire
le tigri che la generarono, i cervi e le testuggini che divorò, il pascolo di cui si alimentarono i cervi, la terra
che fu madre del pascolo, il cielo che dette luce alla terra […]”…e cosi via. Sul piano inclinato di questa
inesauribile dinamica cosmica Enzo Cucchi scivola veloce da più di quarant’anni, facendo delle sue opere il
campo di battaglia di queste continue collisioni e insegnandoci, a sua volta, che è impossibile parlare del
presente ed essere visionari senza partire da qualcosa che già esiste. La soluzione a questo infinito intrigo di
cause ed effetti è concedersi dei momenti di contemplazione svincolati dal rumore “diruto” del mondo che ci
circonda; guardare le cose – come una volta ci disse lo stesso Cucchi nel suo studio – con la stessa purezza di
come le guarda un gatto, perché solo con una tale neutralità è possibile “guardare e re-immaginare
l’immagine, …imparare a guardare per non essere mai rappresentativo”; un valore che sentiamo vivo, ancor
oggi, tra le nuove generazioni, daddovero!
Studiolo B U R E A U | Via Goldoni 15, 20129 Milano | mob: +39 333.8349974 | [email protected] | www.studioloproject.com
Martina Cioffi
(Como 1991 – Lives and works in Fino Mornasco and Milan)
On show: Il lavoro di Martina Cioffi mira a realizzare una rilettura simbolica della natura – potente, creatrice e feconda –
attingendo da una serie di figure archetipiche che trovano come una cassa di risonanza nell’inconscio collettivo. Per
“daddovero” l’artista presenta un’ installazione scultorea non solo appositamente creata per la mostra ma addirittura ispirata e
integrata ad un elemento architettonico dello spazio. La collocazione site-specific - all’interno dell’antico camino oggi de-
funzionalizzato - cerca una relazione simbiotica con il luogo che la ospita e le decorazioni fitomorfe preesistenti nella sua
struttura, tuttavia, uscendo dalle rigide simmetrie degli intarsi lignei originali, in parte andati perduti nel tempo. Stimolata da ciò
al quale era servito questo oggetto nei secoli passati e scegliendo un layout di tipo ricostruttivo, la Cioffi crea sette sculture dalla
forma di metaforiche fiamme - 6 laterali più piccole e un elemento centrale innalzato a soggetto primario - posizionandole
esattamente al posto di queste “assenze”: riempiendo i vuoti decorativi ed anche il centro della bocca del focolare nel quale, una
volta, ardeva il fuoco. …Un fuoco che oggi l’artista ripensa “freddo”, che non è più in grado di produrre un vero calore ma,
piuttosto, di accendere una riflessione sul significato contemporaneo di focolare domestico.
Studies
2016 MFA in visual arts, Accademia di Belle Arti di Brera, Milan
2014 BFA in visual arts, Accademia di Belle Arti di Brera, Milan
Solo Shows: 2018 Fragile Eterno, curated by Ivan D’Alberto, Yag, Pescara;
Selected and Recent Group Shows: 2023 (upcoming) PLATEA, curated by Niccolò Giacomazzi and Benedetta Monti, Lodi; 2022
Vaculania| il tempo scortese, curated by Niccolò Giacomazzi and Benedetta Monti, Vacone, Il gioco dell’arte, curated by Alessandro
Frangi, Casa Testori, Novate Milanese, Un giardino sotterraneo segreto, curated by Casa testori, Bunker via Preneste, Milan, Wish
you were here, curated by Alberto Ceresoli, Bergamo; 2021 Gallery sweet gallery outdoor 4, curated by Elena Isella, Mariano
Comense, Scuola campana e scuola lombarda, curated by Ivan D’Alberto, Yag, Pescara; 2019 Young artist in the hotel, curated by
Ivan D’Alberto, Isola di San Servolo, Venezia, Cubo d’artista, curated by Ivan D’Alberto, Yag, Pescara;
°
Deborah Martino
(Asti 1997 – lives and works in Turin)
On show: Il lavoro di Deborah Martino si muove tra due estremi dalla densità diametralmente opposta, tra la consistenza fisica
della scultura e quella incorporea della poesia; una distanza colmata dall’essere, in entrambi i casi, due strade con cui poter
parlare di dematerializzazione. Come de-costruire qualcosa - e quindi dargli una nuova forma e identità - se non partendo dalla
concretezza di una fisicità o dalla formulazione di un pensiero? Il punto di partenza, non può essere nient'altro che qualcosa di
già esistente da poter trascendere. Le sue opere appaiono quindi come allegoriche polverizzazioni; reperti così piccoli e
impalpabili che, come dice l’artista stessa, trovano il loro spazio d’azione solo nell’”infrasottile”. Per Daddovero, Martino sceglie
di tralasciare qualsiasi formalismo per lavorare ad un’opera testuale; quattro strofe alle quali accedere, visivamente, attraverso
un foglio traslucido sovrapposto e sul quale si intravede l’immagine del sole riflesso da uno specchio d’acqua. Stimolata sulle
tematiche della mostra e inoltre da una serie di immagini randomiche legate alla costruzione della stessa, compone una poesia in
cui l’artista, idealmente si ripromette di rimanere, in questo contesto, neutrale: “ferma in punta” guardando questo labirinto di
“corpi cerulei” e di “bagliori del tempo”, con la stessa curiosità di un’archeologa che diventa per la collettività un portale spazio-
temporale, ma anche come quel sole della stampa, bloccato sulla superficie dell’acqua, punto di contatto tra la profondità del
mare e il mondo conosciuto.
Studies and Experiences
2023 Co-founder of ESP (Ethereal Society of Poetry)
2021 BFA in multimedia arts, Iuav, Venice
2020 (ongoing) Assistant of Paolo Cirio
Solo Shows: 2023 La folle tentazione dell’eterno, Castello di Monesiglio, Monesiglio; 2022 Piccolo Celeste, curated by Giulia
Menegale, Platea Palazzo Galeano, Lodi;
Selected Group Shows: 2023 New generation, curated by MuchoMas!, ALMANAC and Cripta747, MuchoMas! and ALMANAC,
Turin; 2021 Uncoated-content, curated by Mucho Mas!, LAB ArtVerona, Verona; 2021 Esterno notte, curated by Monica Poggi,
CAMERA centro italiano per la fotografia, Turin; 2020 Dis Fa, curated by Montanari e Greta di Poce, Link, Bologna; 2019
Infiammazione frontale, MoNa Museum, Cologna Veneta;°
Marco Gobbi
(Brescia 1985 – Lives and works in Brescia)
On show: Il lavoro di Marco Gobbi esplora la percezione umana del tempo e come questa possa trovare una propria corporeità;
per questa mostra l’artista presenta i lavori “Pan Pan (The tragicomic story of the man who couldn’t listen the Hic et Nunc)” del
2021 e “When a trojan moves it doesn’t move in an L shape” del 2024. Entrambe le opere, attraverso la creazione di sculture-
reperto, mirano ad indagare il rapporto tra uomo e tempo attraverso l’uso di una terza variabile, il suono. La prima, legata a un
mito d’invenzione, narra di Inuus un augure dall’apparato acustico disfunzionale e aumentato — doppio martello, doppio
incudine e doppia staffa — che gli permette di sentire i suoni provenienti dal passato e dal futuro ma non quelli del presente; un
“difetto” (o un dono) che, escludendolo forzatamente dalla sua contemporaneità, lo eleggerà anello di congiunzione tra due
estreme conseguenze, a metà tra l’essere testimone e visionario e lo porterà, inoltre, a sviluppare un’eccezionale conoscenza di se
stesso. L’apparato acustico torna anche nella seconda opera; i due vasi collegati come da un ideale abbraccio, riprendono la
forma dell’Olpe e richiamano ancora una volta il doppio apparato uditivo. Dalla superficie annerita da un passaggio al fuoco
vivo - raggiunta tramite la primitiva tecnica della cottura in fossa - l’opera presenta anche tracce di Blu di Guado, un pigmento
naturale che si ottiene dalla lavorazione delle foglie dell’Isactis e che nell’antichità era simbolo di abbondanza.
Studies
2015/2016 Jan van Eyck Academie (International post- academic art institute), Maastricht
2013 MFA in painting, Accademia di belle arti di Brera, Milan
2009 BFA in visual arts, Accademia di belle arti di Brera, Milan
Solo Shows: 2022 Is it me or you?, curated by Super, MO.CA Centro per le nuove culture, Brescia; 2018 L’augustissima, project for
"Il Crepaccio Instagram Show", curated by Caroline Corbetta, @ilcrepaccio, Alti piani, curated by Stefano Riba, Bolzano; 2016
Vibrant Vessels, AplusB Gallery, Brescia; 2014 "Hosting Marco Gobbi", curated by Progetto Host, Venice;
Selected and Recent Group Shows: 2023 Il lanternista, curated by Gli Impresari with Nicola di croce, Associazione Ottava Nota,
Milan, Fondazione Malutta in Spazio, Spazio Contemporanea, Brescia, Murmur Theory with Francesco Fonassi, curated by Edizioni
Brigantino, Palazzo Marchetti, Salina; 2022 21Biennale Petit Format de Papier, Musée du Petit Format, Nismes, Belgium; 2021
Premio Nocivelli XIV edizione, Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino, Brescia; 2020 The Waiting Hall, A+B Gallery, Brescia,
Lowlands, curated by Phroom, Office Project Room, Milan, Musée Légitime part of Game of Goose, curated by Stéphanie Saade
invited by Martin La Roche, Saltz, Basel; 2019 Il disegno politico italiano, curated by Aurora Fonda and Sandro Pignotti, A plus A
Gallerv, Venice; 2018 Il Gemello Cattivo, project by Fondazione Malutta, Museo Santa Maria della Scala, Siena, Torre Maluttona -
Mercato Babelico, project by Fondazione Malutta, Monitor Gallery, Rome, Il lanternista, curated by Angel Moya Garcia, SPE,
Tenuta dello Scompiglio, Lucca; 2017 Artisti in residenza mostra finale - Marco Gobbi and Francesca Ferreri, MACRO, Rome,
Passengers That Come And Go, project by Fondazione Malutta, Tulla Culture Center, Tirana, Collezione Malutta + Black Market,
curated by Fondazione Malutta, Monitor Gallery, Rome; 2016 Trigger Party 1, Marsèlleria, Milan, Quotidiana 16, curated by
Caterina Benvegnù Altinate/San Gaetano, Padova, Very little be just right with Thomas Hütten, curated by Joep Vossebeld, B32,
Maastricht;
°
Lupo Borgonovo
(Milan 1985 – lives and works in Milan)
On show: Lupo Borgonovo struttura la propria ricerca artistica sull’utilizzo di materiali e linguaggi differenti, nutrendo un
costante interesse per i modelli estetici arcaici e per ogni forma di traccia umana degna di una rivisitazione critica. Un’attenzione
che, da oramai quindici anni, lo rende autore di un attento lavoro di rimanipolazione dell’archetipo, anche quando questo risulta
essere trasfigurato a causa di processi evolutivi temporali o antropici. In mostra le opere “AcCc” del 2021 e “8 8” del 2024. La
prima opera, composta da un gruppo di sculture in bronzo, riproduce sette differenti “endocast”; calchi di scatole craniche
provenienti da diversi animali, usualmente realizzati in resina e utilizzati nel campo della paleoneurologia per studiare
l’evoluzione del cervello. Le sculture, realizzate tramite un processo di fusione a cera persa, sono state sottoposte,
successivamente, al calore di una fiamma ossidrica in grado di riplasmarne le superfici; un volontario processo di astrazione con
la quale Borgonovo addiziona e cristallizza il suo passaggio, restituendoci una forma che - come avviene in un qualsiasi processo
naturale - contiene contemporaneamente tutte le tracce del tempo. La seconda opera, allo stesso modo, conduce l’osservatore
verso riflessioni sul tempo e la trasformazione; tramite la sua minuziosa e lunghissima tecnica a pennarello su carta - pratica
oramai inscindibile dal suo lavoro sin dal 2015 - Borgonovo sviluppa una serie di disegni ispirati alle ceramiche cinesi del XIV
secolo e in generale con i quali traghettare nel nostro presente oggetti di varie epoche e latitudini.
Studies
Accademia di Belle Arti di Brera, Milan
Solo Shows: 2022 Volare, ReadingRoom, Melbourne; 2020 Aplomb, Museo del Novecento, Milan; 2019 Zeester, Museo Civico di
Castelbuono, Castelbuono; 2018 Alexandra, Galleria Monica De Cardenas, Milan; 2015 Willow pillow, Galleria Monica De
Cardenas, Zuoz; 2014 Mandolino, Cripta 747, Turin; 2013 Duet for Monkeys feat. Mercedes Casali - Marco Madia, DNA
Projectbox, Venice, The Big Simon (with Alessandro Agudio), ABC, Berlin, DE El Khaki (with Alessandro Agudio, Chandra Livia
Candiani e Marco Madia), Fluxia, Milan; 2012 Orbita, Fluxia, Milan; 2010 Calco della Caverna, Fluxia, Milan;
Selected and Recent Group Shows: 2022 Text, curated by Marco Sammicheli, Triennale, Milan; 2021 On Paper, Galleria Monica De
Cardenas, Milan; 2019 Occupy and echo, curated by Tom Polo, ReadingRoom, Melbourne, The Relative Naive, curated by da Sarah
Ancelle Schönfeld and Ashkan Sephavand, Galerie Weisser Elefant, Berlin, #80 | #90, curated by Pier Paolo Pancotto, Villa Medici,
Rome; 2018 Raymond, organized by Luca Trevisani and Olaf Nicolai, Grand Hotel et des Palmes, Palermo; 2017 Greffes, curated
by Pier Paolo Pancotto, Villa Medici, Rome, Fondante, organized by Giorgio Galotti, Museo della Frutta, Turin; 2016 Ritiro, Lucie
Fontaine, Bali, Mémoires d’été, curated by Pier Paolo Pancotto, Villa Medici, Rome, Europa and the Bull, curated by Attila Fattori
Franchini, LambdaLambdaLambda, Pristina, Il principio è solo e solo un centro spostato verso il centro, Bugada & Cargnel, Parigi,
Full-Fall, organized by Davide Stucchi and Mattia Ruffolo, Milan, The Picture Club, American Academy, Rome; 2015 Ennesima,
curated by Vincenzo de Bellis, Triennale, Milan, WHOOSHH, Truth and Consequences, Ginevra, L’Hospices des Milles-Cuisses,
CAN Centre d’Art, Neuchâtel, Pre Post Alphabet, curated by Eva Fabbris, Museo Nitsch, Naples, Slippery, Martos Gallery, New
York, Italian Summer, Galleria Monica De Cardenas, Zuoz, Non potendomi arrampicare sulle nuvole, presi per le colline, curated
by Eva Fabbris, Galleria Civica, Valdagno, Khar Pidda (A tribute), Flash Art NY Desk, New York; 2013 Rosa Titanica, Rome, Il
rituale del serpente, Fondazione Pastificio Cerere, Rome, Art of Living (i.e. Goodbye Blue Monday), Galerie Chez Valentin, Paris,
AB, Nomas Foundation, Rome, The Cthulhu Club, Gasconade, Milan; 2012 Estate, Marianne Boesky, New York, Fuoriclasse,
curated by Luca Cerizza, GAM, Milan; 2011 Partita a quattro, Lorcan O`Neill, Rome, Domesticity, Prague Biennale 5, Prague;
2010 SI – Sindrome Italiana, La jeune création artistique italienne, MAGASIN Centre National d’Art Contemporain, Grenoble,
Persona in meno, Palazzo Re Rebaudengo, Guarene d’Alba, Cuneo / Palazzo Ducale, Genoa;
Public Collections: Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea, San Giovanni Valdarno, Collezione Maramotti, Reggio
Emilia, Museo Civico di Castelbuono, Castelbuono, Museo del Novecento, Milan, Triennale, Milan;
°
Valeria Carrieri
(Rome 1987 — lives and works in Rome)
On show: Il lavoro di Valeria Carrieri - attraverso un uso indiscriminato del medium artistico, dalla pittura al disegno, dalla
ceramica alla cartapesta, dal monotipo al libro d’artista - si interroga su quello spazio formale compreso tra
antropomorfismo e oggettualità, traendo ispirazione da molteplici modelli trasversali come la poesia, il teatro e la letteratura, ma
anche dal mondo dell’arte folkloristica e brut; costantemente vorace di mitologia, racconti e tradizioni artigianali antiche e
precolombiane. In mostra “Persefone è tornata (Primavera)” del 2024 e “Ninfe domestiche (Coro di foglie)” del 2023. La
prima, un piccolo dipinto a olio su rame, raffigura l’omonimo personaggio mitologico che si incarna in una figura ibrida,
tra umano, animale e divino: Lei; un gatto che allude all’iconografia minoica della dea dei serpenti; delle fiamme che
richiamano il colore del grano, cereale centrale dei misteri eleusini. Una rilettura contemporanea di questo mito antico che
spiegava l’alternanza delle stagioni per mezzo del rapimento e la rinascita simbolica di una donna adolescente, quale era proprio
Persefone (o Proserpina nella cultura romana). La seconda opera si compone di tre distinte ceramiche smaltate (parti di una serie
più ampia), metà foglie e metà ninfe, con le quali l’artista da vita ad alcuni elementi vegetali raccolti nel corso delle sue
passeggiate. Le figure antropomorfe non corrispondono a esempi di metamorfosi leggendarie ma, piuttosto, costituiscono una
popolazione di piccole divinità forse silenziose o forse canterine, forse liete o forse infelici. Entrambe le opere esposte, in qualità
di metafore, invitano a una riflessione attenta: nel primo caso è acutamente racchiuso un invito alla rivolta, nell’altro, la
dimensione quasi autobiografica..creativa, intima e segreta, dell’artista.
Studies
2021 Second level master’s degree in performing arts and communitarian spaces (PACS), Università degli Studi di Roma Tre and
Azienda Speciale PalaExpo, Rome
2020 Phd in in philology and critic, Università di Siena and University of Lausanne (joint program)
2016 MA in linguistics, Università “La Sapienza”, Rome
2015 Diplôme National Supérieur d'Expression Plastique, Haute École des Arts du Rhin (mention spéciale “Regard de peintre”),
Strasbourg
2013 Diplôme National d'Art Plastique, Haute École des Arts du Rhin, Strasbourg
2010 BA in Literature, Music and Entertainment, Università “La Sapienza”, Rome
Solo Shows: 2024 Nei giardini non dorme l’erba, IUNO, Rome;
Selected and Recent Group Shows: 2024 Green Island, Milano Design Week, Milan, VIR Viafarini-in-Residence Open Studio,
Viafarini, Milan, I Sibburchi, curated by Serena Grassi e Francesco Buonerba - Eresie Pellegrine, Chiesa della Madonna degli
studenti, Lecce; 2023 Queer Pandèmia - Genesi di una Metamorfosi, TWM Factory, Rome, Bad G. and the Unicorn, Uroboro, Rome,
Come un’onda come in volo, curated by Massimiliano Fabbri, Palazzo Fondazione Cassa di Risparmio – Fondazione del Monte,
Museo Francesco Baracca, Lugo, AFFASCINANTE, curated by Luigi Presicce and Gioele Melandri, Museo Civico Luigi Varoli,
Cotignola; 2020 Inventario Varoli, della copia e dell’ombra, curated by Massimiliano Fabbri, Museo Civico Luigi Varoli,
Cotignola; 2019 Noccioline #7, con Yellow - a research project for contemporary painting, Studio Luigi Presicce, Firenze; 2018 Per
la stessa ragione del viaggio, Spazio Vittorio Arrigoni, Brescia; 2016 COLLECTIONS, Galerie Terrible, Paris; 2015 Diplômes,
Haute École des Arts du Rhin, Strasbourg; 2012 Les fleurs américaines, curated by Goran Djordjevic, Le Plateau - FRAC Ile de
France, Paris;
°
Enzo Cucchi
(Morro D’Alba 1949 — lives and works in Rome)
On show: per Daddovero Enzo Cucchi presenta una sola opera di grandi dimensioni, 185x210 cm, dal titolo “Miao Miao…”;
datata 2012, è una tela parte di un ampissimo gruppo di lavori (nati durante il biennio 2011-2012) dalle impronte pittoriche
fortemente veloci, acquose e dai marcati caratteri cromatici, nei quali l’artista decide di “isolare” alcuni tra i suoi più ricorrenti
caratteri simbolici; come in un'ipotetica enciclopedia ancestrale. Case, Alberi, Montagne, Bastoni, Vascelli, Uomini, Galli, Gatti e
altri animali sembrano come innalzarsi a monolitici amuleti, più che voler prendere parte a trame o intrecci narrativi più
didascalici; di Miao Miao sappiamo poco; sospeso su un misterioso meccanismo fluttuante e incorniciato da un’ambigua massa
oscura dalle sembianze di una montagna o un sipario, ci abbaglia con i suoi due occhi fluorescenti, così luminosi da riflettersi su
un mare verde smeraldo. Non si sa se con quello sguardo ci è ostile o amichevole, …una cosa è però innegabile, emana una luce
e come tale - nel bene o nel male - indica una rotta.
Nato a Morro d'Alba nel 1949, Enzo Cucchi è considerato uno dei più prolifici, poliedrici, visionari ed enigmatici rappresentanti
della Transavanguardia, movimento nato alla fine degli anni’70 e solitamente raggruppato sotto l’ampia scia Neo-Espressionista
Europea. Tra i prestigiosi luoghi che hanno ospitato il lavoro Enzo Cucchi, lungo questi ultimi cinquant'anni di carriera, possiamo
annoverare il Solomon R. Guggenheim di New York - che nel 1986, a soli 28 anni, decide di dedicargli la sua prima retrospettiva
personale, oltre ad una prima collettiva di debutto nel 1982 dal titolo “Italian Art Now: An American Perspective” - ed ancora il
newyorkese MoMA, l’Art Institute di Chicago, la Kunsthalle di Basilea, la Tate di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, lo
Stedelijk Museum di Amsterdam, il Castello di Rivoli, Rivoli, il Palazzo Reale di Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo,
l’Accademia di Francia, Villa Medici e la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea entrambi di Roma e Il Musée d’Art Moderne
di Saint-Etienne Metropole; tra le mostre personali museali più recenti “Il Poeta e il Mago” presso il MAXXI di Roma e “Mezzo
Cane / Il libraio e l’artista” presso il Culturgest di Lisbona. Incalcolabili anche le collaborazioni con alcune tra le più importanti
gallerie private italiane e internazionali come quelle di Tucci Russo, Emilio Mazzoli, Gian Enzo Sperone, Paul Maenz, Bruno
Bischofberger e ancora Mary Boone e Michael Werner, nonchè a rassegne internazionali tra cui La Biennale d’Arte di Venezia e
Documenta di Kassel;
°
Luigi Presicce
(Porto Cesareo 1976 – lives and works in Florence)
On show: Teatralità e ritualità, iconografia popolare ed esoterismo, primitivisimi e iconografie bibliche sono parte inscindibile del
lavoro di Luigi Presicce, che esso stia dipingendo, disegnando, modellando una scultura, o orchestrando un tableaux vivant
performativo. L'origine leccese lo avvicina, per natura, alla cultura contadina e alle credenze popolari temi ai quali somma
l’interesse verso la manualità (intesa come ritorno alle origini) e verso un accurato “saccheggio” della storia dell'arte, pratiche
grazie alle quali provare a resistere al tempo. In mostra “......” un gruppo scultoreo composto da più parti - successivamente
ricomposte insieme in un unico corpo sospeso - che l’artista realizza in ceramica smaltata. Una creatura marina dalla (ormai
riconoscibile) faccia in forma di maschera-autoritratto, tritone e sirena allo stesso tempo che, in un'unica e nuova cretaura
mitologica, sembra voler fondere le leggendarie figure di Glauco e di Scilla …ma anche dell’artista stesso.
Selected Studies and Experiences
2021 Professorship in painting techniques and extra-media techniques, Accademia di Belle Arti, Lecce
2019 Professorship in Multimedia Arts, Istituto Marangoni, Florence
2017 Co-founder of Scuola di Santa Rosa, Florence
2016 Founding member, Fondazione Lac o le Mon, San Cesario di Lecce
2015/2016 Professorship in Multimedia Installations, Academy of Fine Arts, Bologna
2008 Co-founder of Brownmagazine and Brown Project Space, Milan
2008 Workshop participant (with Kim Jones), Viafarini, Milan
2007 Advanced course of Visual Arts (with Joan Jonas), Fondazione Antonio Ratti, Como
Accademia di Belle Arti, Lecce
Selected and recent Solo Shows: 2023 La bigiotteria della Terra, Contemporary Cluster, Palazzo Brancaccio, Rome; 2022 Facoltà
Paranoica (with Anna Capolupo), curated by Valentina Guidi Ottobri, The Others Art Fair, Turin, Luigi Presicce Solo Show,
Artefiera, Bologna; 2021 ALTARS (with Raffaele Quita), curated by Carmelo Cipriani and Antonio Grulli, Ex chiesa di San
Francesco della Scarpa, Lecce, Le Storie della Vera Croce (inside the project “Dispositivi Sensibili”), curated by Angel Moya
Garcia, Padiglione 9B Mattatoio, Rome; 2020 Homo Sapiens Sapiens Sapiens, Rizzuto Gallery, Palermo, Dal 17 Ottobre al 17
Ottobre (inside the project “Today’s Special”), Abitazione privata, Parma, Sono Apparso alla mela di Cèzanne (with Francesco
Lauretta), San Sebastiano Contemporary, Casa Bramante Palazzolo Acreide, La torre trasmittente (inside the project “Sta Come
Torre”), Auditorium San Giovanni, Vieste; 2019 Sette bambine e sette bambini, Metodo Milano, Milan, The birth of the Minotaur,
Cuchifritos Gallery, Essex Street Market, New York City; 2018 Il Crepaccio Instagram Show Sacroranctum, Oratorio di San
Mercurio, Palermo; 2017 La lotta imperitura con gli Ottomani, Castello dei Conti Acquaviva D’Aragona, Conversano, Nostalgia del
futuro, M+ projekt, Berlin; 2016 Fine eroica di un’immagine del Quattrocento, Cubo Garutti, Piccolo Museion, Bolzano, Luigi
Presicce Solo Show, Scope Basel, Basilea, Fine eroica di un’immagine del Quattrocento, MAMbo Museo d’Arte Moderna Bologna,
Piero Manai – Luigi Presicce, Autoritratto con maschere 1899, Galleria de Foscherari, Bologna; 2015 Per incantamento, Otto
Gallery, Bologna, Italia;
Selected and recent group shows: 2023 Pittura italiana oggi, Triennale di Milano, Milan; 2022 Luce dei miei occhi, Galleria Anna
Marra, Rome, Trame Preziose, Cattedrale di Santa Maria Assunta, Cosenza; 2021 L’edito Inedito, Société Interludio, Turin, Il
rituale del serpente, Convento di San Francesco, Bagnacavallo, V.G.O. Associates, Lise Braun Galerie, Saint Tropez, 141 Un secolo
di disegno in Italia, Fondazione del Monte, Bologna, Polka Puttana, mostra viaggiante, Mar Tirreno, GrimaldiLines, Polka
Puttana, mostra viaggiante, Mondello, Polka Puttana, mostra viaggiante, Localedue, Bologna, Polka Puttana, mostra viaggiante,
Roseto, Rome, Polka Puttana, mostra viaggiante, Abetone; 2020 Polka Puttana, mostra viaggiante, Parcheggio Villa Costanza,
Autostrada A1, Sta Come Torre, Museo Sigismondo Castromediano, Lecce, CORPI SUL PALCO, MMSU Museo di Arte Moderna e
Contemporanea di Rijeka, Croazia Pan-de-mì-a, oratorio di san Mercurio, Palermo; 2019 Casa come me, Festival del paesaggio
2019, Villa Lysis, Capri; 2018 Forme uniche nella continuità dello spazio, curated by Luigi Presicce, Rizzuto Gallery, Palermo,
Extemporanea-Play, curated by Luigi Presicce, Trebisonda Spazio per l’Arte Contemporanea, Perugia, Inches, Feet, Verse, Metre,
Marsèlleria, New York City, Open Studios, Artists Alliance inc, The Clemente, New York City, WunderMoRE, MAXXI Museo delle
Arti del XXI secolo, Rome, Figure, Studio d’arte Cannaviello, Milan; 2017 Mythologies, Palazzo Palmieri, Monopoli, Italia
Omaggio ai Caduti, Fondazione Lac o le Mon, San Cesario di Lecce, Premio Moroso, sesta edizione, Museo Etnografico, Palazzo
Giacomelli, Udine, Sensibile Comune, Le opere vive, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Rome; 2016 Oltre
Roma, Accademia d’Ungheria, Rome, VII Premio Fondazione VAF, Kunstsammlungen Chemnitz – Museum Gunzenhauser, Chemitz,
Germania Raccontare il Presente, Opere del Premio Gallarate dalla collezione del Museo MA*GA, 2009 – 2016, Istituto Italiano di
Cultura, Londra, Inghilterra Titolo, L’edito inedito, Villa Romana, Firenze, Italia Analoghìa, Castello carlo V, Lecce, Italia Rose
Arcade: Occhio Pavone, abitazione privata, Firenze, Italia VII Premio Fondazione VAF, Stadtgalerie Kiel, Kiel, Germania Fuori
Uso, Avviso di garanzia, Ex Tribunale, Pescara, Italia VII Premio Fondazione VAF, MACRO Testaccio, Roma, Italia Performance
Day, Alfred Jarry, Archipelago, Ferme du Buisson, Centre d’Art contemporain, Parigi, Francia Festival Regards sur Cinèma du
Monde, Parigi, Francia Ennesima, Una mostra di sette mostre sull’arte italiana, Triennale di Milano, Milan; 2015 TXT, Istituto de
Visiòn, Bogotà, Ce l’ho / Mi manca, Museo Mandralisca, Cefalù, Qui non si canta al mondo delle rane, Fondazione Malvina
Menegaz, Castelbasso, Luce 01, Palazzo Mongiò dell'Elefante della Torre, Galatina, Carnaval Visual Art, Museo Pino Pascali,
Polignano a Mare, Un amore asimmetrico, Galleria Bianconi, Milan, Was Für ein Fest? Kunsthalle Osnabrück, Osnabrück; 2014
Janela, Migrating forms and migrating Gods, Mill hall compound, Kochi, Kochi-Muziris Biennale, India, Disastri della guerra e
della pace, Castello di Acaya, Vernole, Premio Maretti, Fàbrica de Arte Cubano, FAC, L’Avana, Cuba Ceci n’est pas une idée,
Fondazione Biagiotti, Firenze, Object: memory and addiction, MAO Museo di Architettura e Design Ljubjana, 24th Biennal of
Design Ljubjana, Ceci n’est pas une idée, Fondazione Biagiotti, Florence, I baffi del bambino, Lucie Fontaine, Milan, Ritratti di
Città Urban Sceneries, Villa Olmo, Como, Vernice, Parking 095, Favara, Visioni per un inventario, Fondazione Bevilacqua La
Masa, Venice, Va tutto bene, Casabianca, Bologna; 2013 Le lacrime degli eroi: arte in movimento per una nuova idea di scultura,
VideoArtVerona, Archivio Regionale di Video Arte del Veneto, Biblioteca Civica di Verona, Verona, Le ragioni della pittura, esiti e
prospettive di un medium, Palazzo De Sanctis, Castelbasso, E subito riprende il viaggio… Opere dalle collezioni del MA*GA dopo
l’incendio, La Triennale di Milano, Milan, SPRING / BREAK art show, Hold School, Nolita, New York, Bologna; 2012 Visioni, la
Fortezza plurale dell’Arte, Fortezza e Museo delle Armi, Civitella del Tronto, dOCUMENTA 13, with Lu Cafausu (C. Pietroiusti, G.
Norese, E. Fantin, L. Negro) Kassel, Germania, Artisti in residenza: OPEN STUDIO, Carola Bonfili, Graham Hudson, Luigi
Presicce, Ishmael Randall-Weeks, MACRO – Museo d’arte Contemporanea di Roma, Rome, Italia Long Play. XXIV Premio Arti
visive Città di Gallarate, MAGA, Gallarate, LITTLE CONSTELLATION La terra vista dal mare, Museo d’Arte Contemporanea Villa
Croce, Genoa, The Eye of the Collector. Opere di Video Arte dalla Collezione Manuel de Santaren, Villa delle Rose, Bologna; 2011
Calamitati da Gino, Centro italiano d'arte contemporanea, Foligno, Click or clash? Strategie di collaborazione, Galleria Bianconi,
Milan, Italia Solid sweat, Le Dictateur, Milan, Flags for Venice, Istituto Svizzero di Roma and Institute New York interno 54,
Biennale di Venezia, Venice, Emerging Talents, CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Florence, Italia Le cose preziose, Archiviazioni,
Lecce; 2010 No Soul For Sale - A Festival of Indipendents, Tate Modern, Turbine Hall, Londra Laboratorio, Brown Project Space,
Milan, Les urbanes, Festival des creations emergentes, Losanna, In full bloom, various venues, Milan, Il museo privato, Galleria
d’arte Moderna e Contemporanea, Bergamo, Ibrido, PAC, Milan, Terza Triennale Design Museum, Milan, ARS artists residence
show, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milan, Seven, 7artists/7curators, Conduits, Milan;
Charlotte Simonnet
(Besançon 2000 — lives and works in Paris)
On show: Il lavoro di Charlotte Simonnet nasce sempre dalla convergenza tra uno spazio fisico e il suo innato impulso a
contaminarlo. Con le sue forme prese in prestito dall'architettura, dall'industria, dalla natura e dell'ornamento lo abita, lo ibrida,
fino - idealmente e fisicamente - a fondersi con esso; l’unione di queste variabili - nella maggior parte delle sue opere - trasforma
lo spazio espositivo in un’esperienza sensoriale nel quale, come dice l’artista stessa, far convivere degli ossimori. L’artista
presenta in mostra le opere “Interview" del 2022 e "Si je vous en parle, c’est que je ne vois rien" del 2024. La prima,
un’installazione sonora raffigurante una testa di cane in cemento, richiama l’archetipo del “gargoyle”, figura apotropaica e al
tempo stesso mostruosa e ammonitrice, tipica dell’architettura gotica; un suono proveniente da un luogo nascosto si lega
concettualmente alla scultura contribuendo a conferire ulteriore tensione e diventando un ulteriore dispositivo per invadere,
senza apporto di altra materia, lo spazio. La seconda opera, allo stesso modo - ma in maniera ancora più diretta e iconica - per
mezzo di un gesto semplice, come quella dell’essere piantata fisicamente dentro un muro, mira ad una simbiosi totale. Scelto tra
una serie di steli in ottone realizzati recentemente dall'artista, si ispira al fenomeno delle piante pioniere, capaci di insediarsi e
colonizzare spazi indisturbati; come avviene in natura la sua collocazione spesso avviene lungo gli spigoli (in questo caso di una
casa) nei quali confini tra l’ambiente domestico e quello selvaggio tendono a confondersi.
Studies and Experiences
2022/2023 Instructor in the wood workshop, Beaux-arts de Paris, Paris
2020 (ongoing) Student in Tatiana Trouvé’s studio and Dominique Figarella’s studio, Beaux-arts de Paris, Paris
2019 Preparatory class (Tatiana Trouvé’s studio), Beaux-arts de Paris, Paris
Solo Shows: 2023, Tectoniques, Beaux-arts de Paris, Paris; 2022 Coutures, Fondation Pernod Ricard (as part of the project
l’Avancée), Paris;
Selected and recent group shows: 2022 CRUSH 2022, curated by Alexia Fabre, Audrey Illouz and Cristiano Raimondi, Beaux-arts
de Paris, Paris, Métier de vivre, curated by Raphaël Giannesini Théâtre des expositions, Paris, Carré dans l’axe, Tatiana Trouvé’s
studio, Beaux-arts de Paris, Paris, Speed Dating, curated by Vincent Enjalbert, Charline Gdalia, Clarisse Marguerite and Violette
Morisseau, Théâtre des expositions, Paris; 2021 Ici et maintenant collective, Tatiana Trouvé’s studio, Beaux-arts de Paris, Paris,
Des trous dans les murs, organised by the collectif Portail with the support of the FRAC Bourgogne, Chagny Bourgogne; 2020
Jardin Secret, curated by Noam Alon, Théâtre des expositions, Paris;