Dal disegno al collage
Due giovani artisti lametini Diego Fazio, in arte DiegoKoi, e Pasquale de Sensi pongono a confronto le loro specifiche peculiarità artistiche; il disegno genesi creativa dell’opera d’arte, e il collage espressione artistica di libertà e momento di sperimentazione.
Comunicato stampa
In occasione della settima Giornata del Contemporaneo, promossa dall’AMACI, con il sostegno della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Galleria QUADRATURE formedarte presenta "Dal disegno al collage. Esperienze artistiche a confronto" a cura di Isabella Calidonna, giovane storico dell’arte.
Due giovani artisti lametini Diego Fazio, in arte DiegoKoi, e Pasquale de Sensi pongono a confronto le loro specifiche peculiarità artistiche; il disegno genesi creativa dell'opera d'arte, e il collage espressione artistica di libertà e momento di sperimentazione.
Nelle opere di DIEGOKOI la realtà viene rappresentata senza nessun filtro interpretativo. La realizzazione di ogni opera parte da uno scatto fotografico che fissa la scena nelle condizioni di luce, di colore e disposizione spaziale desiderate, proseguendo poi con la riproduzione su carta dell’immagine scelta che ha come risultato finale un effetto “reale”, il tutto frutto di un forte virtuosismo tecnico. Osservandolo lavorare si riesce a cogliere la genesi creativa dell’opera, la danza generata dalle sue mani nello sfumare la matita sul foglio, abolendo ogni personalizzazione. Un lungo lavorio che produce luci e ombre, mostrando una notevole capacità analitica. Ogni singolo elemento compositivo emerge nella pienezza della sua volumetria, posizionandosi in una profondità prospettica che rende tangibile la consistenza della materia di cui è fatto.
Le opere di Pasquale DE SENSI, di forte impatto semantico, sono capaci di stimolare nell’osservatore il tentativo di una interpretazione e l’analisi di un significato che non è mai facile ed univoco, ma carico di allusioni indefinite ed accenti ironici. Le geometrie, i giochi di rimandi simbolici, le analogie e le discordanze fra le varie parti che compongono l’immagine, sono composte a formare un quadro unitario in cui l’aspetto iconico formale si contrappone all’ambiguità del significato. La sua opera è un’icona in cui si incrociano, come in un unico stato d’animo perfetto, la gioia e la rabbia o forse una critica ai modelli della bellezza stereotipata che, dietro un placido e rassicurante sorriso, rivelano ben altro. Elementi simbolici, che potrebbero riportare a significati magici di antica origine, si fondono ad un attento studio per il passato, rielaborato e reso attuale attraverso semplici suggestioni che danno vita all’immagine finale.
Opereranno così insieme una vera e propria contaminazione artistica, attraverso un percorso evolutivo rivisitando la tradizione del passato fino ad arrivare alle correnti più contemporanee.