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A quarant’anni dalla scomparsa, la Pinacoteca Civica celebra l’artista marchigiano con un evento a cura di Rosella Simonari.

Comunicato stampa

A quarant'anni dalla scomparsa, la Pinacoteca Civica celebra l'artista marchigiano con un evento a cura di Rosella Simonari.

Alberto Spadolini (1907-1972) è una figura complessa del Novecento, un uomo che ha saputo attraversare con maestria e originalità principalmente due forme d’arte, la pittura e la danza. Formatosi a Roma negli anni Venti presso il Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia, Spado’, come veniva chiamato dagli amici, si sposta a Parigi all’inizio degli anni Trenta trovando lavoro presso lo studio di Paul Colin. Secondo la leggenda, un giorno, durante la decorazione di una sala da ballo, inizia a danzare e viene ingaggiato da un impresario come danzatore. Da quel momento si afferma come star del music hall ballando anche assieme a Josephine Baker, la celebre Venere nera. Negli anni Quaranta riprende il pennello in mano per dipingere tutta una serie di quadri dedicati alla danza classica, sviluppando uno stile che presenta influenze avanguardiastiche come quella futurista.

L’evento si aprirà con una lezione spettacolo ideata dalla storica della danza Rosella Simonari, in collaborazione con il danzatore Roberto Lori e dj [Nooz]; seguiranno poi due interviste che Simonari farà a Marco Travaglini, nipote dell’artista e fautore della sua riscoperta e a Massimo Ippoliti, scultore jesino che ha collaborato all'allestimento della mostra che la città di Ancona ha dedicato a Spadolini la scorsa estate.