Dalla tela al telaio – Omaggio d’autore al ciclismo

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DEL PAESAGGIO - PALAZZO VIANI DUGNANI
Via Ruga 44 , Verbania, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Apertura dal lunedì alla domenica 10/18, chiuso il martedì

Generi
disegno e grafica

Sono sette i vincitori italiani del Tour de France (Ottavio Bottecchia, Gino Bartali, Fausto Coppi, Gastone Nencini, Felice Gimondi, Marco Pantani, Vincenzo Nibali) ed è nel loro ricordo che la più grande corsa a tappe del mondo quest’anno per la prima volta nella sua lunga avventura prende il via dall’Italia.

Comunicato stampa

Sono sette i vincitori italiani del Tour de France (Ottavio Bottecchia, Gino Bartali, Fausto Coppi, Gastone Nencini, Felice Gimondi, Marco Pantani, Vincenzo Nibali) ed è nel loro ricordo che la più grande corsa a tappe del mondo quest’anno per la prima volta nella sua lunga avventura prende il via dall’Italia. Il Grand Départ della 111esima edizione dal Bel Paese costituisce un evento storico di assoluto risalto mediatico (e non solo per il mondo dello sport) e si svolgerà in una sontuosa cornice in tutte le località coinvolte nel fare memoria dei più grandi protagonisti del ciclismo nazionale.

Un evento eccezionale in ogni senso e Verbania vuole salutarlo con una singolare e specifica mostra nata da un progetto dell’associazione Verbania MillEventi e di RonchiComunicazione e realizzata con Museo del Paesaggio e Comune di Verbania.

 

"Dalla tela al telaio - Omaggio d'autore al ciclismo" è il titolo dell'esposizione in cui opere di Giuseppe Festino, Alberto Garagiola e Stefano Barzaghi sono esposte in un inedito accostamento dal 27 aprile al 26 maggio 2024 (inaugurazione sabato 27 aprile ore 11) con orario di visita quotidiano dalle ore 10 alle 18 (martedì chiuso) a Palazzo Viani Dugnani, nella sede centrale del Museo del Paesaggio in via Ruga a Verbania Pallanza. 

Arte, inventiva, tecnologia di avanguardia trovano espressione in dipinti, biciclette e caschi, lavori di concezione e realizzazione di varia natura ma accomunati dal riferimento al mondo del ciclismo.

 

Giuseppe Festino,  uno dei più grandi Maestri dell'illustrazione nel nostro Paese, ha realizzato appositamente per l'evento la locandina ufficiale e le opere esposte in cui i grandi campioni richiamati esplicitamente dalle tappe iniziali del Tour (Fausto Coppi, Gino Bartali, Marco Pantani) si affiancano all'omaggio a Filippo Ganna, che onora la provincia del Verbano Cusio Ossola come protagonista attuale a livello internazionale dello sport delle due ruote.                                                                                  Ritratti fortemente evocativi,  estremamente efficaci con l’ammirazione che suscitano anche nel far rivivere i personaggi rappresentati e le loro epiche imprese.

Questa mostra rappresenta il prologo della personale che Giuseppe Festino allestirà a Casa Ceretti a Verbania dal 13 settembre al 13 ottobre 2024.

 

 

Le biciclette da corsa esprimono i viaggi di Alberto Garagiola nel mondo della fantasia, diventando,  come esemplari unici non replicabili, bici d'autore. Esemplari firmati che stupiscono e fanno sognare, frutto di una scommessa imprenditoriale in cui trovano espressione genio e un pizzico di follia che si sono spinti fino a realizzare esemplari tempestati di diamanti, con un  lunghissimo percorso creativo che ha coinvolto come in tutti i telai realizzati tecnici, chimici, designer, tutti impegnati nel concretizzare gli oggetti d'arte nati dalla creatività del loro progettista.  "Volevamo dare un nuovo volto al ciclismo, spesso relegato al ruolo di sole prestazioni e tecnicità. La nostra missione è di produrre bici dall'alto livello tecnico e di indubbio valore artistico, ogni pezzo realizzato è la rappresentazione di un desiderio da parte di ogni nostro cliente. Non vendiamo biciclette ma sogni". Parola di Alberto Garagiola.

 

E poi c’è Stefano Barzaghi che con il marchio "BARZAdesign" abbina la fantasia ad una attenta ricerca cromatica per ottenere a sua volta l'originalità di prodotti unici.  E’ stato il primo artista a portare nel mondo del ciclismo la pratica della personalizzazione aerografica già di moda negli sport motoristici e da oltre  15 anni disegna con grande creatività caschi personalizzati per i big del pedale. Pezzi unici non solo da utilizzare in gara ma anche da esporre come vere e proprie opere d’autore che rappresentano lo stile, il carattere, la grinta di chi li indossa e diventano coinvolgente fonte di emozione per chi li ammira.                                                                             Firma anche il casco di Filippo Ganna. “Normalmente non mi dice nulla, lascia fare a me- spiega Barzaghi - . E' molto scaramantico. Per personalizzare il casco dei giochi Olimpici di Tokyo ho impiegato tre giorni e Kask mi ha chiesto di rispettare determinate caratteristiche per non compromettere i parametri indicati dall’Uci e le esigenze degli atleti”.

 

Sport, arte ma anche ambiente e solidarietà con un fine settimana che farà da epilogo alla mostra. L’ Associazione CorriAmo x1 Sorriso propone per sabato 29 e domenica 30 giugno un weekend green con meeting delle due ruote tra Verbania e il Mottarone.                                                                                            Sabato a Verbania Pallanza a sostegno del progetto “Insieme x la Solidarietà con il Sorriso” defilé della collezione 2025/26 di biciclette da gara e aperitivo serale in musica.                                                                                                                  Domenica tour turistico delle due ruote a Baveno, lungo le strade del lago Maggiore e sulle pendici del Mottarone con aperitivo in vetta.                                                                                            L'associazione CorriAmo  x1 Sorriso nasce nel 2010 per volontà di un ristretto gruppo di amici che condividono la passione per i motori. Obiettivi, impegnarsi in progetti di solidarietà e anche di non dimenticare il piccolo Tommaso Onofri.

BARZADESIGN DI STEFANO BARZAGHI

STEFANO BARZAGHI E BARZADESIGN                                                                                       Stefano Barzaghi comasco d’origine, svizzero d’adozione, classe 1970, è stato il prima artista a portare nel mondo del ciclismo la pratica della personalizzazione aerografica già di moda da decenni nel mondo del motocisclismo e automobilismo.                                                       Caschi e biciclette per il mondo del ciclismo ma non solo. Stefano in numerosi anni di attività ha lavorato nell’ambito del motociclismo, dell’automobilismo, della motonautica personalizzando moto, bici, auto, ma anche ambienti interni, e tutto ciò che può essere aerografato. "Una passione nata per caso - spiega Barzaghi - ho iniziato a disegnare caschi per il motocross nel 1989, dopo aver realizzato il mio da autodidatta, un casco da MX. Al ciclismo sono arrivato nel 2006 con il primo casco tricolore per Luca Paolini, realizzato con il marchio “BARZAdesign”, un giorno lo ho affiancato e fermato per strada e gli ho chiesto di poter decorare uno dei suoi caschi. Casco che Paolini ha poi utilizzato in gara in nazionale quando Paolo Bettini ha vinto il mondiale".                                                                             Da quel momento non ha più smesso: Barzaghi disegna i suoi caschi per i big del ciclismo da più di 15 anni. Li hanno indossati Vincenzo Nibali, Filippo Ganna, Matej Mohoric, Gianni Moscon, Elia Viviani, Alexander Kristoff, Daniele Bennati, Samuele Battistella, Alejando Valverde, Michele Scarponi, Alberto Bettiol, Luca Paolini, Sonny Colbrelli, Alessandro Ballan, Marta Bastianelli, Daniele Bennati, Gianpaolo Caruso, Murilo Fischer, Enrico Gasparotto, Barbara Guareschi, Giacomo Nizzolo, Mikkel Honorè, Stefan Kung, Domenico Pozzovivo, Joaquim “Purito” Rodiguez, Matteo Sobrero, Attila Valter, Giovanni Visconti e tanti altri. Aerografo, plotter e tanti colori sono i principali strumenti di lavoro dell’artista.

 

IL MUSEO DEL PAESAGGIO DI VERBANIA (PIEMONTE, LAGO MAGGIORE)                              E' il 1909 quando Antonio Massara e l’associazione intercomunale “Pro Verbano” fondano a Pallanza il Museo Storico Artistico del Verbano e delle Valli adiacenti che pochi anni dopo verrà ribattezzato "Museo del paesaggio”. Massara, insegnante e studioso di cultura locale, individua proprio nel paesaggio il maggiore valore del territorio del Verbano.  Oggi il museo, in tre sedi, vanta collezioni permanenti e mostre temporanee e ospita diversi eventi. Il nucleo centrale è palazzo Viani Dugnani al quale si affiancano Casa Elide Ceretti e Palazzo Biumi Innocenti.                                                                                                            L’intero piano terra di Palazzo Viani Dugnani è dedicato allo scultore impressionista Paolo Troubetzkoy (1866-1938), nato a Intra, sul lago Maggiore. Per desiderio dell’artista stesso, i suoi eredi donano al Museo del Paesaggio tutte le opere in gesso lasciate sia nella residenza verbanese che nello studio di Neuilly sur Seine, in Francia. Sempre per la scultura, la sala dedicata alla figura di Arturo Martini costituisce uno dei nuclei fondamentali del museo: la selezione di opere proposte copre tutto il percorso artistico dello scultore ed è articolata in senso cronologico.                                                                                     Il Museo del Paesaggio ha una ricca collezione di opere pittoriche allestite nel piano nobile di Palazzo Viani Dugnani che ospita anche, in modo permanente, la sala degli affreschi del Quattrocento. Le opere, realizzate prevalentemente tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, sovente raffigurano il paesaggio lacustre e montano del Verbano e delle aree adiacenti. Tra gli artisti in collezione lo scapigliato intrese Daniele Ranzoni e il suo primo maestro Luigi Litta; il romanticismo del pittore di montagna Federico Ashton; esponenti del naturalismo lombardo quali Achille Tominetti, Eugenio Gignous, Guido Boggiani; il verismo di Arnaldo Ferraguti; il simbolismo di Sophie Browne della Valle di Casanova; quindi i divisionisti, di cui si segnalano, tra gli altri, Vittore Grubicy De Dragon, Carlo Fornara, Cesare Maggi, Guido Cinotti;  fino ad alcuni maestri del Novecento tra cui Siro Penagini e Mario Tozzi