Damiano Mongelli – Il teatro sospeso
Un racconto per immagini che ripercorre il periodo di sospensione dello spettacolo dal vivo causato dall’emergenza pandemica: scatti di luoghi e di assenze, tra luci di rinascita e trasformazione.
Comunicato stampa
Si apre a Foligno, giovedì 1° settembre 2022 alle ore 18:00, presso i magnifici spazi di Palazzo Trinci, la mostra fotografica tratta dal libro IL TEATRO SOSPESO. Dancing locked-down, pubblicazione GRAFFITI che raccoglie più di cento scatti realizzati al Teatro dell’Opera di Roma, tra il 2020 e il 2021, dal fotografo Damiano Mongelli. Un racconto per immagini che ripercorre il periodo di sospensione dello spettacolo dal vivo causato dall’emergenza pandemica: scatti di luoghi e di assenze, tra luci di rinascita e trasformazione. Già esposta con successo al Teatro Costanzi di Roma, dove è stata inaugurata alla presenza della direttrice del Corpo di ballo dell’Opera Eleonora Abbagnato, la mostra approda ora a Palazzo Trinci, residenza della famiglia che governò a Foligno tra il 1305 e il 1439, oggi sede del Museo Archeologico e della Pinacoteca della città.
Allestita nell’ambito del Foligno Danza Festival – evento d’arte e cultura sostenuto dal Comune di Foligno e diretto da Alessandro Rende – la mostra a cura di Damiano Mongelli resterà aperta al pubblico fino a domenica 4 settembre 2022. L’ingresso è gratuito.
Dal libro alla mostra fotografica
IL TEATRO SOSPESO. Dancing locked-down è il risultato di un progetto realizzato, in piena pandemia, dal fotografo Damiano Mongelli: un libro e una mostra fotografica che, dopo due anni dalle prime chiusure dei luoghi di spettacolo, svelano gli angoli più segreti del Teatro dell’Opera di Roma. Ventiseiesimo libro edito da GRAFFITI, il volume raccoglie più di 100 immagini catturate durante i mesi di sospensione dell’attività di spettacolo, tra spazi interni ed esterni del Teatro Costanzi, insieme a scene d’attesa e di quotidianità, di immobilità e di ripartenze. Profondo conoscitore del Teatro dell’Opera di Roma e del balletto, in quanto ballerino e docente di danza egli stesso, l’autore, dal suo punto di vista privilegiato, ci conduce all’interno di questo mondo e ci mostra le difficoltà di gestione, tra sanificazione dei locali e adeguamento alle nuove norme, e di produzione degli spettacoli, comunque sempre realizzati, che hanno caratterizzato le ultime stagioni.
Accendendo i riflettori su un “teatro sospeso”, Damiano Mongelli ci offre un momento di riflessione, mostrandoci un luogo privo del suo pubblico ma comunque attivo. Dalle immagini appaiono sedie vuote e transennate, corridoi deserti, operatori della sanificazione con le loro tute bianche, prove di spettacoli con distanziamento, ballerine e ballerini con mascherine. Ma il suo sguardo non è mai privo di speranza, anzi sembra essere lì proprio per sottolineare lo straordinario impegno di tutti, lo spirito vitale comunque presente sul palco, nei camerini, nella sartoria, tra i musicisti, gli attrezzisti, nel personale e nella dirigenza. Ci ricorda che una forma d’arte così raffinata non dovrebbe mai conoscere sosta né luci spente. Fotografie a colori e in bianco e nero mostrano le geometrie, le linee e le curve dei luoghi, gli arredi di un luogo storico così prestigioso. Evidenziano la grazia e l’eleganza dei ballerini, fermati, sospesi dall’otturatore della macchina fotografica all’apice dell’espressività del loro gesto. Ma anche semplicemente ritratti avvolti nella luce o posti in ombra: pochi, pochissimi elementi a comporre l’immagine, ma in grado comunque di emozionare l’osservatore.
Sei gli spettacoli raccontati in un’altra sezione del libro, realizzati in luoghi prestigiosi, storici come l’Ara Pacis e il Circo Massimo, ma anche nella moderna Nuvola di Fuksas. Il teatro sospeso cattura inoltre attimi di “straordinaria quotidianità” tra le sale della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, uno dei più importanti centri di formazione professionale in Italia: Mongelli svela i volti di una generazione in formazione che, con coraggio e costanza, lentamente si riappropria dei luoghi della giovinezza e della danza. Tra le pagine del libro, anche la ‘mappa’ di un viaggio virtuale attraverso le risorse online del Teatro dell’Opera di Roma: un invito – attraverso appositi QR Code – a scoprire gli spettacoli di danza presentati in streaming tra il 2020 e l’inizio del 2021, insieme alle fotografie del backstage e ad una rassegna stampa recente. La testimonianza di un teatro vivo e presente che, trasformandosi, resiste.
La presentazione ufficiale del libro, lo scorso 14 dicembre 2021, è stata accompagnata dall’allestimento di una mostra fotografica presso il Foyer di I piano del Teatro Costanzi, inaugurata alla presenza di Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma – che insieme al sovrintendente Carlo Fuortes, ha firmato la prefazione del libro – e di Gianni Pinnizzotto, direttore di GRAFFITI. L’esposizione è stata aperta al pubblico dell’Opera di Roma fino al 2 gennaio 2022.
“Il Teatro Sospeso è un progetto fotografico del nostro tempo; – sottolinea Damiano Mongelli – definito ‘servizio non essenziale’, il teatro con fatica ha cercato di sopravvivere, trovando nuove forme di spettacolo. Inevitabilmente, l’assenza di pubblico e le regole di distanziamento sociale hanno creato, negli artisti e negli addetti ai lavori, vuoti difficili da riempire. Il Teatro Sospeso espone un anno di fotogrammi, con una visione personale che cerca di confermare ¬¬- citando Antoine de Saint-Exupéry – che ‘l’essenziale è invisibile agli occhi’”.
Il Teatro Sospeso è tra i vincitori dei riconoscimenti internazionali: MIFA – Moscow International Foto Awards 2021 (argento in Editorial/Photo Essay, bronzo in Fine Art/Other); Le Prix de la Photographie, Paris (PX3) (argento in Press/Performing Arts); International Photography Awards, Los Angeles (Honorable Mention in Editorial/Press, Photo Essay/Feature Story); BIFA – Budapest International Foto Awards, Budapest (Honorable Mention in Editorial/Photo Essay); C2A Creative Communication Award, Los Angeles; TIFA – Tokio International Foto Award, Tokio (bronzo inEditorial/Photo Essay).