Dana De Luca – Ho cercato la bellezza perché avevo male alle ginocchia
Seconda personale per Dana De Luca allo Studio Masiero, dopo la mostra Ineffabile gemito del 2016, dove venivano proposte opere realizzate attraverso l’uso dei chimici.
Comunicato stampa
Seconda personale per Dana De Luca allo Studio Masiero, dopo la mostra Ineffabile gemito del 2016, dove venivano proposte opere realizzate attraverso l’uso dei chimici.
Ora, dopo oltre due anni di ricerca sulla stenoscopia, De Luca offre la suggestione del suo sguardo poetico attraverso l’osservazione e lo studio attento di un’icona di bellezza e di impermanenza.
In esposizione una trentina di opere, una serie fotografica in cui il fiore, protagonista unico, si è disvelato all’artista nella pratica di una slow photography o post-digital photography, con l’uso del foro stenopeico.
Sarà presentata anche una installazione di carte dipinte con la cenere derivante dalla combustione degli stessi fiori, che continuano così a partecipare, ben oltre la loro decomposizione, alla teoria estetica dell’artista.
Introduce l’esposizione un testo di De Luca.
Dana de Luca studia al Liceo Classico, frequenta la Facoltà di Filosofia ma non arriva alla laurea. Ha una formazione artistica nel teatro di ricerca.
Dal 2000 al 2007 risiede a Madrid, lavorando come fotografa indipendente, collaborando con diversi media (Servimedia, Croce Rossa Spagnola, varie riviste nazionali) dedicandosi al fotogiornalismo. Rientrata in Italia, approfondisce la sua ricerca in un orizzonte più artistico e soggettivo. Nel 2013 con una campagna di crowdfunding, pubblica il libro fotografico “La petite mort”, esposto al Festival di Fotografia di Arles (Book Award Exhibition), Festival di Fotografia SiFest e a Luganophotodays. Ha esposto alla Galleria Nobili di Milano, al Guernesey Photo Festival, allo Studio Masiero di Milano, al Beguira Photo Festival, nella collettiva “Eterne Stagioni” al Palazzo Ducale di Alessandria, al Bonelli Lab di Canneto sull’Oglio, nella collettiva dei finalisti di Arteam Cup, alla Biblioteca Vallicelliana di Roma, al Perugia Photo Festival, nella collettiva dei finalisti del Premio Nocivelli.
Dana De Luca