Daniel González – Imaginary Country
Architettura effimera installazione site-specific per le vie di Lambrate.
Comunicato stampa
dal 19 settembre 2017, durata 3 mesi e oltre
#Lambrate365 #ImaginaryCountry #DanielGonzález #architetturaeffimera
Presentazione martedì 19 settembre 2017, dalle ore 17.30
Presso Logotel, via Ventura 15, Milano-Lambrate
A seguire passeggiata alla scoperta delle opere installate nel quartiere
L’Associazione Made in Lambrate è lieta di presentare l’architettura effimera “Imaginary Country” dell’artista Daniel González. Nei social network la presenza del # (hashtag) suggella l’esistenza del contenuto, poco importa se corrispondente al vero. Un semplice # (hashtag) ha la capacità di trasformare ogni parola in #realtà. In Lambrate, il rapporto tra social network e realtà si fa più vicino. “Imaginary Country” di Daniel González traduce in realtà questa etichettatura virtuale su porzioni di spazio concreto del quartiere di Lambrate. Improvvisamente una piazza, il mare e un grattacielo, diventano realtà approvate e condivise, grazie a parole, impresse a mano su striscioni che attraversano le vie Ventura, Conte Rosso, Oslavia e viale delle Rimembranze. Le parole rappresentano un pensiero possibile e allo stesso tempo astratto di un concetto poetico. “Imaginary Country” è una architettura semantica realizzata da “pasacalles”, un sistema tradizionale argentino di comunicazione privata sulle strade pubbliche con striscioni dipinti a mano. Il linguaggio stesso ci rivela il carattere di definizione del contesto, in cui l’artista concretizza un immaginario poetico, inconscio o sotteso. Un invito rivolto ai passanti ad immaginare che il proprio quartiere abbia tutto ciò che non possiede ma può desiderare con la propria immaginazione, ovvero la prima vera forma di realtà virtuale ante litteram.
Dopo l’installazione “Homeless Rocket with Chandeliers” del 2007 e le numerose collaborazioni con la Design Week, prosegue la relazione creativa tra l’artista Daniel González e il tessuto urbano di Lambrate, con un progetto fortemente ispirato dall’immaginario collettivo associato al quartiere. L’installazione temporanea “Imaginary Country” è patrocinata dal Municipio 3 del Comune di Milano e sponsorizzata da Logotel, Marsèlleria Permanent Exhibition ed ExBazzi.
Informazioni
Associazione Made in Lambrate [email protected]
Ufficio Stampa
Maddalena Bonicelli tel 335 6857707 [email protected]
Elena Girelli, Studio Daniel González tel 349 0996114 [email protected] www.daniel-gonzalez.com
L'Associazione Made in Lambrate
L’Associazione Made in Lambrate, nata il 15 maggio del 2014, mira a favorire lo sviluppo sociale, culturale ed economico dell’area di Milano Lambrate, un’area storica e con una forte identità territoriale legata al passato industriale del XX secolo. L’Associazione sostiene la comunità locale, valorizza le risorse culturali ed economiche della zona, rigenera e rafforza le relazioni sociali e valorizza il territorio in quanto realtà produttiva e culturalmente rilevante per la città di Milano. Si propone inoltre, come ponte per lo sviluppo culturale, sociale ed economico su scala nazionale ed internazionale.
L’Associazione, in particolare, persegue la finalità di valorizzare l’Area con l’intento di farne polo di riferimento a Milano per la cultura quotidiana del “fare creativo” che da sempre contraddistingue questo quartiere, dando luogo a un laboratorio di produzione e sperimentazione permanente. Nell'immaginario collettivo - milanese, italiano e internazionale - "Lambrate" è storicamente sinonimo di industria, lavoro e manifattura, e si trova ora a ridefinirsi come talento, "saper fare", di creatività applicata al business e di business applicato alla creatività. L’Associazione ha visto il contributo di oltre 30 realtà diverse che vivono e creano a Lambrate in modo continuativo. La creazione della Design Week e di iniziative culturali, creative e ri-creative durante tutto l’arco dell’anno, rendono il quartiere un cluster di "frontiera", all’ "avanguardia" e all’ “(av)ventura” per tutte le professioni che trovano qui sede. Questa è la naturale identità storica inscritta nel passato industriale del quartiere, questa la chiave per la costruzione di una futura identità collaborativa alla base dell’Associazione Made in Lambrate.
L’artista Daniel González
Daniel González è nato in Argentina nel 1963, vive e lavora tra New York e Verona. Il suo lavoro nasce dalla ricerca sul rito della celebrazione e lo sconfinamento tra categorie; si declina in progetti pubblici chiamati “architetture effimere” ispirate alle macchine barocche del Bernini, banner-painting e sculture flower pot in paillettes cucite a mano e pezzi unici indossabili presentati in performance ad alto impatto emotivo. González crea mondi deliranti, pieni di energia, spazi di libertà dove le convenzioni esistenti collassano.
Nel 2007 realizza le prime due architetture effimere su larga scala in collaborazione con l’artista Anna Galtarossa: la prima, Chili Moon Town Tour, una città utopica galleggiante, installata nel Bosque de Chapultepec a Città del Messico, prodotta da Maco México e Fondazione Jumex; la seconda architettura effimera, Homeless Rocket with Chandeliers, è stata prodotta a Lambrate (Milano), una gru-installazione di 35 metri di altezza, usata in un cantiere nelle ore diurne, che annunciava la propria trasformazione in opera d'arte, accendendo neon, fumo e sirene al termine delle ore lavorative. González prosegue la produzione di architetture effimere con Pop-Up Building per il Witte de With Festival di Rotterdam nel 2010, seguito da Pop-Up Museo Disco Club, una scultura-installazione per la Biennale di El Museo del Barrio, NYC. Nel 2013 Daniel González presenta a Verona l’installazione pubblica Romeo’s Balcony, un'idea di balcone installata in maniera speculare al balcone della Casa di Giulietta, opera realizzata in collaborazione con ArtVerona, i Musei Civici e il Teatro Stabile di Verona. Nel 2015 presenta Pop-Up Building Milan installazione pubblica per Marsèlleria permanent exhibition (Milano), dove ha trasformato l’edificio nella sua fisionomia esterna, divenendo una gigantesca architettura effimera in cartone tagliato a mano, ispirata ai libri pop-up per bambini. A questo è seguito nel 2016 Paper Building il progetto site-specific che ha inaugurato la Fondazione La Fabbrica del Cioccolato in Canton Ticino (Svizzera).
Ha esposto, inoltre, alla Zabludowicz Collection di Londra, al Musée d’Art Contemporain de Bordeaux, alla Pinakothek der Moderne di Monaco (DE), in Viafarini (Milano), al Neuer Kunstverein di Aachen, alla seconda Biennale di Praga e a Manifesta 7 Trento/Bolzano ed espone presso la Galleria Valentina Bonomo (Roma), Studio La Città (Verona) e Diana Lowenstein Gallery (Miami). Le sue opere sono incluse in diverse collezioni private, tra cui ricordiamo Zabludowicz Collection (Londra), Fondation pour l’art contemporain Claudine et Jean-Marc Salomon (Francia), Luciano Benetton (Venezia) e Patrizia Pepe (Prato).