Daniela Pellegrini – #3 Santiago on the Walls
All’interno del ciclo di mostre We wish you a pleasent Journey, #3 Santiago on the Walls si presenta come una tappa obbligata all’insegna del viaggiare a piedi, dando risalto ad uno dei pellegrinaggi più famosi del pianeta: quello millenario alle reliquie dell’apostolo Giacomo contenute all’interno della cattedrale di Santiago de Compostela.
Comunicato stampa
All’interno del ciclo di mostre We wish you a pleasent Journey, #3 Santiago on the Walls si presenta come una tappa obbligata all’insegna del viaggiare a piedi, dando risalto ad uno dei pellegrinaggi più famosi del pianeta: quello millenario alle reliquie dell’apostolo Giacomo contenute all’interno della cattedrale di Santiago de Compostela.
Questa mostra viene proposta con l’idea d’ispirare i tanti viaggiatori e i frequentatori di quello che è ormai diventato il più noto e culturalmente attivo fra gli ostelli di Milano, con la convinzione che tale lavoro fotografico possa portare ad una visione della vita che passi per forme più lente di spostamento e d’interazione con gli altri e con l’ambiente.
Se, come scrisse Renè Guenon, la civiltà moderna è la sola ad essersi sviluppata nel corso della storia in un senso puramente materiale, senza alcun principio d’ordine superiore, con Santiago on the Walls la fotografa Daniela Pellegrini sembra invece voler testimoniare una necessità che ancora vive nell’uomo della ricerca dell’Altro. In un contesto contemporaneo di società globale in cui prevalgono la velocità delle regole economiche, il lento e apparentemente innocuo atto del camminare diventa una rivoluzione interiore, una pratica capace addirittura di unire atei e religiosi. Da qui l’idea della fotografa, che il cammino l’ha fatto davvero, di testimoniare e riportare alla luce quanto scritto e appuntato dai pellegrini sui muri e sulle superfici fruibili lungo il percorso, una espressività nascosta e altrimenti tralasciata. Non si tratta di atti di rivendicazione e di ribellione, oppure di voci rimaste inascoltate, ma di intuizioni e di riflessioni, una specie di preparazione e di cibo per una mente che, trasportata dalle gambe, procede passo dopo passo verso uno stato di meditazione continuo. Solo affidandosi ai piedi, alla nostra parte più bassa e corruttibile, che la mente riuscirà a farsi condurre lontana, oltre le nostre ambizioni e preoccupazioni quotidiane, nei paesaggi di un pellegrinaggio che così diventa interiore, verso uno stato di entusiasta tranquillità.
Con Santiago on the Walls, il viaggio che si compie è un pellegrinaggio alla scoperta dell’essenza profonda dell’uomo che fin dai primi graffiti nelle grotte del paleolitico ha sentito la necessità di lasciare un segno del suo passaggio, circostanza che inaugura la sua storia nell’arte. Grazie a questa mostra la riflessione personale dei viaggiatori diventa parola e frase scritta, si esteriorizza per essere osservata.