Daniele Milvio / Alberto Savinio – Centrale creativa
Una mostra che presenta, in inusitato accostamento, le opere pittoriche di Daniele Milvio e Alberto Savinio.
Comunicato stampa
Biquadro inaugura il 7 aprile una mostra che presenta, in inusitato accostamento, le opere pittoriche di Daniele Milvio e Alberto Savinio. Il primo, nato nel 1988 a Genova, vive e lavora tra Milano e Ansedonia, il secondo, nato nel 1891 ad Atene da genitori italiani, è morto a Roma nel 1952.
Alberto Savinio è stato senza dubbio un protagonista di primo piano dell’arte europea del XX secolo, ma non solo, fu scrittore, critico, saggista, musicista, scenografo, tanto che Apollinaire lo accostò ai geni multiformi del Rinascimento toscano. Le sue opere sono state ampiamente esposte in musei italiani e internazionali, pur con una lettura critica diffusa che attribuisce alle opere intorno al soggiorno parigino (1926-33) l’inventiva piu’ originale, cui sarebbe seguita una produzione meno innovativa. Questa mostra presenta cinque lavori che Savinio realizzò nell’ultimo decennio di vita.
Savinio utilizza l’ironia come lente di interpretazione del reale per coglierne le sfumature piu’ nascoste, metafisiche. Con un inedito mix di cultura umanistica e di pensiero scientifico, di mito e teoria della relatività, arriva a svuotare via via le forme pittoriche di ogni illusoria pienezza di realtà, con esiti del tutto nuovi che trovano consonanze solo con la produzione di Francis Bacon.
L’ ambiguità sostanziale di tutte le apparizioni saviniane, evidente ancor piu’ nei disegni e nei dipinti degli anni quaranta, in cui veneri sfatte emergono da mari stagnanti e figure allegoriche si ergono minacciose sul mondo dei vivi, fa da collegamento ai lavori di Daniele Milvio. Dove ritroviamo atmosfere pervase di luce irreale, ibridi mostruosi, uomini dalle teste fiammeggianti e il riaffiorare di antichi repertori della classicità.
Pervasa di una forte matrice intellettuale, ricca di invenzioni iconografiche suggestive, l’opera di Milvio ingaggia lo spettatore in un gioco complesso di decodificazione di simboli, leggende e sogni.
La definizione di “Centrale creativa”, che Savinio attribuisce a sé stesso, ben si addice ad accomunare la pittura dei due artisti presentati, una pittura che nasce dalla letteratura, che proviene dalla musica: dipingono con le idee, scrivono con le immagini, compongono musica col colore. Ambedue gli artisti tendono sempre a sorprendere e spiazzare ogni tentativo di interpretare in modo univoco le loro immagini, dense di gusto per il fantastico e l’ignoto. Quasi a suggerire la difficoltà per l’arte di rappresentare la realtà nella sua interezza.
Maria Albani Carpaneto