Daniele Spanò – L’ora del silenzio
La sperimentazione viene affidata alla ricerca dell’artista Daniele Spanò che, con l’opera L’Ora del silenzio, gioca con l’architettura del lucernaio del Museo.
Comunicato stampa
Nell’ambito della rassegna Last Christmas I gave you my Map, il MAP Museo Agro Pontino prosegue il suo confronto con il patrimonio di memorie, accostando e mettendo in relazione tra loro artisti con una particolare attitudine: attingere, con la propria personale ed incisiva connotazione formale, alle fonti dell’antropologia culturale, trasfigurando sul piano dell’immaginario creativo alcune sue componenti da riversare nei versanti meno scontati e di più ampio respiro contestuale dell’arte contemporanea.
A tale scopo, ed in occasione dell’importante appuntamento della Città con il suo 80° Anniversario di Fondazione, il Museo si apre ad una nuova realtà, quella dell’arte digitale.
La sperimentazione viene affidata alla ricerca dell’artista Daniele Spanò che, con l’opera L’Ora del silenzio, gioca con l’architettura del lucernaio del Museo: due porte, inerti, ma che alternatamente animate dalla proiezione della loro immagine, prendono vita sbattendo freneticamente e rumorosamente. La creazione di un tessuto sonoro che si associa all’esperienza visiva, ora resa immersiva e stimolante per lo spettatore, e che conferisce maggiore componente dimensionale all’immagine.
Un'intensa partecipazione emotiva volta a scardinare l’elementare esercizio di apertura e chiusura dell’oggetto porta, per una riflessione più trasversale sulla memoria, vera protagonista. L’intento dell’artista è quello di far percepire una realtà conosciuta in termini nuovi, inusuali, inconsueti. Uno straniamento - dal termine formalista russo “ostranenie” – che ci permetta di superare l’inaridimento percettivo dovuto al consueto rapporto con l’oggetto, per manifestarlo invece alla curiosità, all’interesse di nuove letture o di un’aprioristica rilettura, presentandolo in maniera non quotidiana, non familiare.
Superato cosi il momento di citazione, l’oggetto diviene segno e strumento di un linguaggio artistico che, da una parte si avvia verso una nuova scrittura e dall’altra ribadisce la volontà di mantenere il legame con la tradizione, il territorio e il suo sacrario di memorie.
Con questa prima installazione il MAP intende inaugurare una riflessione più ampia che troverà compimento solo il prossimo anno, con una seconda opera site-specific prodotta dall’artista per il percorso museale.
BIO
Daniele Spanò (Roma 1979) dopo una formazione da scenografo, inizia il lavoro di regista e artista visivo. Le sue video-installazioni, commissionate da Istituzioni e privati, lo portano nelle più belle piazze d'Italia. Tra gli interventi più importanti, nel 2013 "Atto Primo" a Piazza del Popolo a Roma, "Forgetful" nel 2010 in Piazza Bartolomeo Romano, e "Rifrazioni permanenti" del 2011 in Piazza Colonna, sempre a Roma, promosso dalla Presidenza del Consiglio, Ministero del Turismo e MiBAC. Nel febbraio 2011 viene selezionata dal celebre regista e artista Takeshi Kitano, per rappresentare il fermento artistico della città di Roma.
Dal 2012 è consulente artistico per la Fondazione Romaeuropa.
Tra le ultime collaborazioni, Socìetas Raffaello Sanzio, Andrea Baracco, Luca Brinchi e Roberta Zanardo (Santasangre), Veronica Cruciani.
www.danielespano.com